Reggio, Anghelone (Noi Moderati): ‘Pronti a vigilare sulla nuova Giunta’
Il consigliere comunale: “Dubbi sulla effettivita stabilità di una Giunta senza appoggio politico"
07 Gennaio 2024 - 17:20 | Comunicato

Di seguito il comunicato stampa con le dichiarazioni del consigliere comunale Saverio Anghelone di ‘Noi Moderati’.
“Vigileremo sulla nuova Giunta, composta da tecnici e non politici, perché amiamo Reggio e siamo sicuri che alle prossime elezioni sarà il centrodestra a prendere le redini di Reggio e del suo futuro. Dovremo però fare un esame di coscienza come minoranza, aprendo un nuovo ciclo. Bisogna ricordare, qualora serva, che Falcomatà è Sindaco principalmente per l’incapacità del centrodestra di vincere le ultime elezioni, di ascoltare, in quella importante circostanza, i cittadini e di riportare i tanti reggini delusi al voto. Questo oggi vuole dire mettere in discussione il ruolo di tutti noi, con umiltà, ed è il vero tema della partita. Lavoriamo senza perdere tempo ad urlare contro una situazione che avremmo potuto evitare dall’inizio”.
Queste le parole del coordinatore provinciale di Noi Moderati e consigliere comunale di Reggio Calabria, Saverio Anghelone.
“Mi auguro che questo dibattito costruttivo possa concretamente iniziare e proseguire all’interno della nostra coalizione nelle sedi appropriate e poi sicuramente, attraverso gli strumenti del consenso, ottenere la vittoria alle prossime elezioni comunali. Un dibattito che deve essere largo e rivolgersi a un mondo vasto e variegato che chiede di contare, esprimere pareri e programmi. Impegniamoci già da ora a pensare il futuro di Reggio”.
Conclude Anghelone:
“Valuteremo le varie mozioni di sfiducia di cui sentiamo parlare, anche queste espressione di un cdx non coeso, e gli equilibri politici di questo “terzo tempo” di Falcomatà. Nasce una Giunta senza una rappresentanza politica , fuori dai partiti, che dovrà misurarsi ogni seduta sui singoli provvedimenti. Come può questo garantire stabilità e governabilità? Ad oggi tutto questo sembra un’azzardo, con il serio rischio che a farne le spese sia ancora la città”.