Reggio, minaccia di morte l’ex con cui non stava più da 20 anni: arrestato per stalking
Fondamentali le immagini di videosorveglianza. Altri due arresti in centro città da parte della Polizia di Stato
27 Giugno 2025 - 14:23 | Comunicato Stampa

Ieri pomeriggio, la Polizia di Stato ha eseguito tre arresti nel centro cittadino di Reggio Calabria, a seguito di differenti attività di controllo del territorio condotte dalla Squadra Volanti.
Arma clandestina a bordo dell’auto
Nel primo caso, durante un controllo su strada, gli agenti hanno fermato un 55enne cittadino italiano residente a Reggio Calabria che transitava a bordo della propria auto. Al suo interno è stata rinvenuta una pistola risultata clandestina.
Informata la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale in attesa del giudizio di convalida.
Arrestato per stalking dopo minacce all’ex compagna
Intorno alle 20:00, la Sala Operativa della Questura ha ricevuto una segnalazione da parte di una donna spaventata da un uomo che, dopo averle citofonato, l’aveva minacciata di morte. La vittima ha dichiarato di temere per la propria incolumità e quella dei suoi figli, spiegando che l’uomo agiva per rancore derivante da una relazione finita oltre vent’anni fa.
Grazie alle immagini di videosorveglianza, gli agenti hanno identificato l’autore delle minacce e, su disposizione della Procura reggina, ne hanno disposto l’arresto per stalking in flagranza differita, con conseguente detenzione in carcere.
Cittadino georgiano arrestato in piazza S. Agostino
In tarda serata, infine, in piazza S. Agostino, gli agenti della Volante hanno individuato e fermato un cittadino georgiano classe 1981, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Firenze per reati contro il patrimonio commessi nel 2024 in quella provincia.
Il soggetto è stato tradotto in carcere dopo comunicazione al Pubblico Ministero di turno.
Si precisa che tutti i procedimenti sono attualmente nella fase delle indagini preliminari. Gli indagati devono essere considerati non colpevoli fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.