Reggio, come cambia l’aeroporto. Franchini: ‘Struttura green. Il ristorante? Sarà il più bello della città’
L'ultimo aggiornamento del dott. Franchini ai nostri microfoni: 'Ora puntiamo alla zona arrivi. Noi facciamo la nostra parte'
30 Maggio 2025 - 17:29 | di Vincenzo Comi

Con la riconferma alla guida di Sacal, l’amministratore unico Marco Franchini rilancia l’impegno per lo sviluppo dello scalo Tito Minniti. Al centro dell’agenda, la realizzazione della nuova area partenze, un progetto che – grazie all’intervento risolutivo dell’Enac – ha finalmente ottenuto il via libera e che si prevede di completare entro dicembre 2026.
“Desidero ringraziare Enac per aver autorizzato in tempi rapidissimi un progetto che era rimasto incagliato tra pareri e lungaggini – ha dichiarato il dott. Franchini – Ora siamo pronti a partire con i lavori sull’area partenze, la più importante per l’utenza e per la funzionalità dello scalo”.
La nuova struttura sarà sormontata da una grande pensilina fotovoltaica, pensata non solo per garantire efficienza energetica ma anche per illuminare la zona sottostante. All’interno, è previsto un ristorante panoramico con vista mozzafiato sullo Stretto, per cui si punta a trovare un gestore all’altezza della sfida: “Sarà il più bello della città”, ha assicurato l’amministratore di Sacal.
L’intervento, dal valore strategico, rappresenta un ulteriore passo nel percorso di rilancio dello scalo reggino, che negli ultimi anni ha mostrato segnali concreti di crescita, anche in termini di traffico passeggeri e qualità dei servizi. Il dott. Franchini ha parlato di entusiasmo contagioso, coinvolgendo maestranze, fornitori e operatori locali:
“È un’opera che questa città si merita. E vogliamo realizzarla bene, nei tempi e nei modi migliori possibili”.
Subito dopo il completamento dell’area partenze, Sacal guarda già alla prossima sfida: la riqualificazione della zona arrivi, altra componente fondamentale per il futuro dell’aeroporto.
Non solo lavori e infrastrutture. Il piano di sviluppo dello scalo prevede anche il rafforzamento delle connessioni intermodali, con un occhio attento al ruolo strategico dello Stretto:
“È fondamentale coinvolgere il Comune di Messina, di Reggio Calabria, Caronte e Liberty Lines – ha sottolineato Franchini – per una connessione efficiente con la città siciliana e con le isole Eolie. Il mio sogno? Collegare Charleroi a Salina. Questo aeroporto deve diventare il ponte tra Calabria e Sicilia”.
Un progetto ambizioso, che punta anche a intercettare flussi turistici alternativi: “In un momento in cui molte mete soffrono di over-tourism, lo Stretto può offrire un modello diverso, sostenibile, di qualità. Abbiamo tutti i numeri per attrarre chi cerca un’alternativa al turismo di massa”.
Infine, resta alta l’attenzione sull’equilibrio operativo dei voli attualmente attivi:
“Vogliamo mantenere i collegamenti attuali con particolare attenzione ai riempimenti, monitorando il load factor tra l’80 e il 90%. Il nostro rapporto con ITA Airways è strategico, soprattutto per i collegamenti con Fiumicino, Linate e Bologna, che completano un quadro ideale per lo scalo”.
Un aeroporto che si trasforma, con una visione chiara: fare del Tito Minniti un’infrastruttura moderna, integrata e al servizio di un’area metropolitana che intende giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo.