Reggio, ‘I pruna di frati’ e ‘piparelle’ nuovi presidi Slow Food
Premiato l’impegno di Palazzo Alvaro per la tutela e la promozione delle eccellenze del territorio
24 Gennaio 2024 - 17:34 | Comunicato
Due prodotti alimentari ritenuti identitari dell’area del reggino sono entrati nella prestigiosa lista dei Presìdi Slow Food, si tratta delle ‘Piparelle’ di Villa San Giovanni e delle ‘I pruna di frati’ di Terranova.
Particolarmente rilevante – informa una nota di Palazzo Alvaro – è stato il ruolo dell’Ente metropolitano che, grazie al lavoro portato avanti dal già consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, Giuseppe Giordano, è riuscito a supportare tale richiesta, facendosi promotore istituzionale anche a nome dei produttori.
L’attenzione verso le eccellenze del territorio, anche in chiave di promozione turistica ed economica, rientrano nelle linee programmatiche del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, e su questa linea l’Ente sta svolgendo un proficuo lavoro di promozione e marketing.
‘I pruna di frati’, non è altro che una particolare susina originaria del territorio preaspromontano della Piana di Gioia Tauro, il nome deriva dai monaci benedettini celestini che nel convento di Terranova Sappo Minulio, selezionarono questo frutto, intorno al ‘500. I produttori che aderiscono al presìdio, secondo Slow Food, sono sei, impegnati nella coltivazione di circa 7 ettari di terreno, che comprendono anche i comuni di Molochio e Varapodio.
Per quanto riguarda le ‘Piparelle’ di Villa San Giovanni, è stata svolta un’attività di riconoscimento del valore storico ed economico di un prodotto dolciario che necessitava di tutela dalle numerose imitazioni. Si tratta di prodotto tradizionale nato grazie all’utilizzo di prodotti quali: mandorle, zucchero, miele, farina di frumento e spezie come cannella e chiodi di garofano e olio essenziale di arancia.
Tutti ingredienti tipici dell’area reggina.
Tra gli obiettivi della Città Metropolitana quindi quello di dare sostegno a realtà produttive d’eccellenza del comprensorio, lavorando in stretta sinergia con le condotte Slow food dei territori interessati, promuovendo i marcatori identitari e rilanciando nel contesto nazionale ed internazionale i prodotti più apprezzati e ricercati.