"Ma quando si vota a Reggio?". Le diverse speranze...e una battaglia già iniziata

Due le ipotesi, toccherà al Governo sciogliere i dubbi. A Reggio intanto è già partita la corsa alla poltrona di Falcomatà

In parte è speranza, in parte timore, quasi del tutto curiosità. “Quando si voterà di nuovo a Reggio Calabria?”, è uno dei trend topic in riva allo Stretto nelle ultime settimane, preceduto soltanto dalle novità legate al prossimo arrivo di Ryanair. Superato “l’ostacolo” (si fa per dire…) della mozione di sfiducia, l’amministrazione Falcomatà conosce le prime settimane di quiete e tranquillità dopo mesi turbolenti.

Almeno sino alle elezioni europee, tranne scivoloni sul bilancio previsionale, la maggioranza potrà amministrare serenamente. Gli unici nodi sono legati ai Dp e all’appoggio esterno notificato dal gruppo di De Gaetano (che però ad oggi ancora curiosamente mantiene deleghe fuori giunta e presidenze di commissione), senza dimenticare i mal di pancia di qualche consigliere di maggioranza che potrebbe nei prossimi mesi passare tra i banchi dell’opposizione, ogni riferimento a Nino Zimbalatti non è casuale.

L’incertezza rispetto all’appuntamento con le urne è dato dal fatto che le precedenti elezioni (vinte al ballottaggio da Falcomatà su Minicuci) si sono tenute nel settembre-ottobre 2020, causa slittamento Covid rispetto alla consueta finestra della primavera-estate. La scadenza naturale dei 5 anni fisserebbe quindi a ottobre 2025 le nuove elezioni in riva allo Stretto, ma si tratta di una finestra che ad oggi non è prevista dal Governo nazionale.

Nuovo slittamento e appuntamento dunque per la primavera 2026, con l’amministrazione Falcomatà pronta a godere anche nel secondo mandato di un bonus temporale? Non è ancora detto.

Cannizzaro sicuro: “Al voto nel 2025”

“In tanti sono convinti che si andrà a votare nel 2026, ma chi lo ha detto? Non c’è nessuna norma che lo esplicita. Si voterà tra un anno e mezzo, a regolare scadenza, tra pochi mesi saremo ad un anno dalle prossime elezioni comunali reggine. Il tempo è quindi risicato per dare risposte concrete o almeno un pò di normalità alla città.

Noi siamo pronti, con una coalizione forte e unita, con l’asse di un governo regionale guidato da Occhiuto e del governo nazionale. Individueremo chi dovrà guidare Reggio Calabria e questa volta non ci saranno nomi calati dall’alto. Questo lo posso garantire”, queste le parole del deputato reggino Francesco Cannizzaro nelle scorse settimane.

Il pensiero del coordinatore regionale di Forza Italia è legato alle possibili decisioni che il Governo Meloni potrebbe intraprendere. Le elezioni del settembre-ottobre 2020 infatti hanno visto andare al voto ben 1176 comuni, di questi 18 capoluogo, un appuntamento dunque che ha visto buona parte degli italiani recarsi alle urne.

Quando si vota? Decide il Governo

Per diverse motivazioni, comprendendo tra queste anche quelle di natura politica, il Governo potrebbe decidere di anticipare e far recare i cittadini dei comuni interessanti alla scadenza naturale. Per rendere concreta questa intenzione, serve un provvedimento ad hoc da Roma, una disposizione fonti del centrodestra ci sarà e che secondo quanto raccolto dovrà obbligatoriamente arrivare entro febbraio del 2025.

Se nei prossimi 12 mesi (e mezzo) il Governo non emetterà un decreto specifico spostando le elezioni all’autunno 2025, a Reggio Calabria e in tutti gli altri comuni si andrà a votare a maggio 2026, per la prevedibile felicità del sindaco Falcomatà (che in ogni caso non potrà ricandidarsi per il terzo mandato) e della sua maggioranza. Non la pensa ovviamente allo stesso modo il centrodestra: le stesse parole di Cannizzaro lasciano trapelare la fretta di tornare alle urne il prima possibile con la volontà di prendere il comando di Palazzo San Giorgio.

La partita della Province…Lega in panchina?

Concetto espresso con forza e decisione dai partiti di coalizione, con Forza Italia (in pole) e Fratelli d’Italia che duelleranno per esprimere il candidato sindaco, mentre la Lega ha avuto la sua chance nel 2020 con Minicuci e l’ha sprecata. Da non dimenticare, tutt’altro, la vicenda legata alla riforma delle Province. Secondo i bene informati, nel 2025 la proposta di legge procederà spedita e potrebbe dunque vedere ufficialmente la luce.

Con questo scenario, che riguarda da vicino anche Reggio Calabria, non è un mistero che Forza Italia potrebbe spuntarla per la casella a Palazzo San Giorgio mentre il partito di Giorgia Meloni guarderebbe con più interesse alla Provincia. Intanto la campagna elettorale è già partita, con le scintille Cannizzaro-Falcomatà sulla Gallico-Gambarie, l’infuocato botta e risposta tra Reggio Futura e il Pd sulle responsabilità di chi ha ridotto la città in questo stato e con ‘Scateno’ Ripepi che ha già annunciato la candidatura, timbrata da Bandecchi, e ogni giorno sparge invettive a destra e a sinistra.

Sullo sfondo, da non dimenticare il progetto politico di Eduardo Lamberti Castronuovo e quello di Ninni Tramontana, con uno dei due (o entrambi) che potrebbero confluire nel centrodestra, abbracciare un percorso civico o lanciarsi nella corsa solitaria.