Quartuccio patteggia pena, Laganà (Fdi): ‘Falcomatà strappi il codice etico’
"L'unico posto in cui il Sindaco e Quartuccio insieme sarebbero dovuti andare, a rappresentare la pantomima di se stessi, è sul set di “Scherzi a Parte”
05 Marzo 2025 - 09:18 | Comunicato Stampa

“Abbiamo appreso in questi giorni dai Media, che il Delegato alla cultura della Città Metropolitana
Filippo Quartuccio ha patteggiato la pena a otto mesi e sette giorni di carcere perché in qualità di
consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria e pubblico ufficiale autenticatore, alle
elezioni amministrative di Calanna, ha falsificato le dichiarazioni di accettazione delle candidature
di una lista, alterando alcune firme.
La pena è stata sospesa poiché ha patteggiato e quindi, Quartuccio, sebbene condannato per fortuna sua non sarà recluso grazie ai benefici di legge. Questo è solo l’ultimo episodio in senso temporale che pone una questione morale e politica di grande rilievo in capo a questa Amministrazione Comunale che non finisce di stupire in quanto a “faccia tosta”. Lo afferma in una il dottore Saverio Laganà, esponente di Fratelli d’Italia.
Infatti, dopo la vicenda del Miramare, dopo il voto dei morti per il rinnovo del Consiglio Comunale Reggino, adesso scopriamo anche questa nuova malefatta che, non commentiamo dal punto di vista giuridico, ma che ci lascia basiti riguardo arroganza e totale assenza di Etica politica da parte di questa Amministrazione.
Il Sindaco, non solo non batte ciglio davanti a questa “deriva”, ma addirittura si lascia accompagnare da Quartuccio a Roma in occasione della sponsorizzazione della candidatura della nostra città a Capitale della Cultura Italiana 2027.
L’unico posto in cui il Sindaco e Quartuccio insieme sarebbero dovuti andare, a rappresentare la pantomima di se stessi, è sul set di “Scherzi a Parte”. Siccome in voi dovrebbe albergare un minimo di vergogna sarebbe pur ora che strappiate quel Codice Etico, da voi approvato e tanto sbandierato in campagna elettorale, che avete in più occasioni ignobilmente disatteso. Questi atteggiamenti da marchese del Grillo indignano fortemente un’intera comunità”, conclude Laganà.
