Reggio, importante scoperta archeologica. Continuano le indagini sul fondale dello Stretto - FOTO

A poco meno di 200 metri dal più bel chilometro d'Italia si nasconde un vero e proprio tesoro archeologico

Oltre duemila anni sul fondale dello Stretto.

A un centinaio di metri dalla riva, in corrispondenza dell’Arena (davanti al ‘Cippo’), ad una profondità di 49 metri, si nasconde un vero e proprio tesoro archeologico. Non solo anfore ma anche parti di una o più navi che risalgono all’età ellenistica.

Già a metà agosto avevamo segnalato la presenza del Nucleo Carabinieri Subacquei e del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale che, su richiesta della Soprintendenza di Reggio Calabria, effettuavano le indagini nella zona antistante la statua della Dea Athena.

In questi giorni e fino a giovedì sono in corso le attività di monitoraggio e messa in sicurezza del sito, coordinate dalla dott.ssa archeologa subacquea Alessandra Ghelli.

E’ proprio lei che, insieme alle squadre dei sommozzatori dei Carabinieri di Messina, sta dirigendo le attività di monitoraggio.

A poco meno di 200 metri dal più bel chilometro d’Italia si nasconde dunque un vero e proprio tesoro, un giacimento di anfore e relitti dalla storia millenaria dall’alto valore storico che potrebbe impreziosire ancora di più il nostro già ricco patrimonio culturale.

La sensazionale scoperta, paragonabile ai più grandi ritrovamenti archeologici in Calabria, sta interessando ed appassionando oggi le autorità competenti.

Seguiranno su CityNow approfondimenti ed interviste per comprendere meglio cosa si nasconde sui fondali dello Stretto, a due passi dal centro città.