Coronavirus, Italia ancora in rosso ad eccezione del 4 gennaio: cosa si potrà fare

Italia in zona rossa ad esclusione del 4 gennaio. Cosa si potrà fare? Il Governo risponde agli interrogativi attraverso le famose FAQ

Continua l’alternanza fra rosso e arancione per queste ultime giornate di festa. Ancora zona rossa in Italia ad eccezione del 4 gennaio che sarà per 24 ore arancione. Solo dopo l’Epifania l’Italia, forse potrà tirare un sospiro di sollievo fra zona rossa e zona arancione.

La differenza principale fra i giorni in cui l’Italia è in zona rossa rispetto a quelli in cui è in zona arancione è che nel primo caso sono vietati tutti gli spostamenti, sia dentro che fuori dal proprio comune. Tranne quelli per lavoro, salute o necessità, e tranne per quelli giustificati dalla “deroga sulle visite”, quindi per andare in un’altra casa, rispettando alcuni limiti. In tutti questi casi è necessaria l’autocertificazione.

Il 4 gennaio, in regime di zona arancione, ci si potrà invece spostare liberamente, senza limitazioni e solo dalle 5 alle 22:00 e solo all’interno del proprio comune.

Ma cosa si potrà fare effettivamente il 4 gennaio?

Si potrà uscire rispettando sempre il coprifuoco ma solo nel proprio comune.

A tal proposito il Governo ha chiarito in una faq pubblicata sul sito di Palazzo Chigi che il rientro a casa “dopo essere andati a trovare amici o parenti deve sempre avvenire tra le 5.00 e le 22.00, sia nei giorni ‘rossi’ che in quelli ‘arancioni’. I motivi che giustificano gli spostamenti tra le 22.00 e le 5.00 restano esclusivamente quelli di lavoro, necessità o salute. Chi abita nei piccoli comuni, ma per un massimo di 30 km, può spostarsi più liberamente.

Bar e ristoranti potranno lavorare solo con consegne d’asporto ed i parrucchieri ed i centri estetici potranno restare aperti. Questi ultimi esclusivamente per la giornata del 4 gennaio.

È possibile praticare l’attività venatoria o la pesca dilettantistica o sportiva ma solo nell’ambito del proprio Comune.

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.

I negozi sono aperti ma chiusi rimangono i bar e i ristoranti, consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio. Parrucchieri e centri estetici saranno aperti.