Sanremo 2022, Mahmood & Blanco conquistano il Festival

La leggerezza di Sabrina Ferilli, l'elogio della gentilezza di Marco Mengoni. L'omaggio a Raffaella Carrà, l'Ariston si scatena

Mahmood & Blanco vincono il festival di Sanremo 2022 con il brano Brividi. Al secondo posto si è classificata Elisa, con O forse sei tu; al terzo Gianni Morandi con Apri tutte le porte.

“Devo salutare la mia mamma”.

E subito dopo la vittoria al festival di Sanremo, il giovanissimo Blanco scende in platea per abbracciare e baciare sua mamma, seduta tra il pubblico.

Sanremo 2022, la classifica finale

Questa la classifica finale del festival di Sanremo 2022 dal quarto al 25/o posto:

Irama, Sangiovanni, Emma, La Rappresentante di Lista, Massimo Ranieri, Dargen D’Amico, Michele Bravi, Matteo Romano, Fabrizio Moro, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Ditonellapiaga e Rettore, Rkomi, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Yuman, Le Vibrazioni, Giusy Ferreri, Ana Mena, Tananai.

La serata finale di Sanremo 2022. Si apre con l’Inno di Mameli suonato dalla banda della Guardia di Finanza, che poi lascia la scena sulle note della marcia Armi e Brio.

“Ma come stai, come fai ancora a stare in vita? Non sei normale, fai ore e ore di maratone di 10-15 ore al giorno, Mentana ti fa un baffo, lo surclassi a sinistra”. Abito lungo color cipria, Sabrina Ferilli entra in scena e scherza sulla ‘resistenza’ di Amadeus, gli sfila la giacca: “Dove ce le hai le pile? Secondo me quando va dietro le quinte va a ricaricarsi alla colonnina: è un presentatore ibrido”. “Amadeus, sei un fenomeno, la forza tua ce l’hanno in tre: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Mattarella”, dice l’attrice che sul futuro aggiunge: “Se tante volte non volessi più fare il festival, questa serata falla brutta brutta brutta, perché se questi della Rai non decidono chi ti può sostituire, ti chiedono di restare altri sette anni, lo vedi come funzionano le cose in Italia”.

“Non ho monologhi stasera”, premette subito Sabrina Ferilli quando Amadeus le annuncia che è venuto il ‘suo momento’ sul palco dell’Ariston. “Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe. E allora – spiega l’attrice – mi sono messa a pensare che cosa avrei potuto dire”. “Ho pensato che avrei potuto parlare di famiglie, di donne che fanno tanto, hanno i figli, lavorano, educano, una roba articolata, ma io figli non ce li ho, sono un’attrice avviata, c’ho pure un marito benestante, perché devo andare sulle palle a loro”, spiega Sabrina. “Avrei potuto parlare di uomini che hanno troppo potere ancora, decidono pe le donne, occupano tutti i livelli della gerarchia lavorativa: allora, ho pensato, chiedo se posso far fare un monologo agli uomini che comandano, non mi sembrava il caso”. Altra ipotesi, “la bellezza, quella più profonda, quella interiore, delle imperfezioni fisiche, ma io sono quattro giorni che magno radici per entrare in questo vestito, non avrei avuto credibilità. La bellezza càpita, è vero, ma ce se lavora pure parecchio. Allora – continua – avrei potuto parlare di amori, quelli asfissianti, delle dipendenze amorose, mi sembrava interessante, ma poi ho pensato che Amadeus ha il profilo social di coppia, se non sono dipendenze quelle…’.

Volteggiano sul palco dell’Ariston al ritmo di Upside Down: sono le Farfalle Azzurre, le campionesse olimpiche di ginnastica ritmica. Le atlete hanno il loro Big preferito in gara, Sangiovanni (il cui brano si intitola proprio ‘Farfalle’) come testimonia un video che stanno pubblicando sui loro canali: “Ciao Sangio, siamo le farfalle olimpiche, un grandissimo in bocca al lupo per il tuo Sanremo”.

L’elogio della gentilezza di Marco Mengoni, che con Filippo Scotti legge la Costituzione, porta i versi di Franco Arminio, ricorda agli hater che “la tastiera può essere un’arma e va usata con cura”.

Il festival di Sanremo rende omaggio a Lucio Dalla, scomparso dieci anni fa.

“Prendiamo questo cappellino, un paio di occhiali ed è subito poesia. La poesia di Lucio Dalla”, dice Sabrina Ferilli evocando il cantautore bolognese, mentre l’orchestra intona il brano Felicità. “L’ultimo applauso Lucio lo ha ricevuto qui, quando nel 2012 diresse l’orchestra (per Pier Davide Carone in gara, ndr) – aggiunge Amadeus -. Lo sentiamo ancora vicino. Lui dava la piacevole sensazione di essere suoi amici”. “Con la sua umanità e l’empatia verso gli ultimi che portava anche in studio in tv – ha ricordato Sanrina Ferilli – capivi cosa significa essere un artista che va oltre la musica. E Lucio andava oltre la musica”.

Eterna Raffaella Carrà

L’Ariston si scatena e poi premia con la standing ovation un assaggio in anteprima mondiale del musical Ballo Ballo, tratto dal film Explota Explota. Sulle note di brani indimenticabili, Ballo Ballo, A far l’amore comincia tu, Rumore, Fiesta, riarrangiati ad hoc dal maestro Leonardo De Amicis, vanno in scena le coreografie firmate per l’occasione da Laccio – uno dei giovani direttori artistici e coreografi italiani più eclettici e poliedrici – con l’amichevole coordinamento artistico di Sergio Iapino, inquadrato in platea. Un’ideale “apertura” del tour globale che, restrizioni permettendo, debutterà tra fine 2023 ed inizio 2024 e attraverserà i palcoscenici di tutto il mondo.