Sentenza Miramare, Muraca: 'La fine di un calvario. Falcomatà pronto a guidare la città'

L'ex assessore ai lavori pubblici torna a parlare dopo gli anni di silenzio: "Questo periodo ci ha cambiato"

Settimana di “rientri” a Reggio Calabria. Nulla a che vedere, questa volta, con i fuorisede. A tornare operativi, ai loro posti istituzionali, sono i componenti della 1ª giunta Falcomatà, indagati, insieme al sindaco, nel processo Miramare.

Condannati in 1° grado e in appello, gli imputati hanno avuto il loro riscatto in Cassazione. La Suprema Corte, infatti, ha assolto tutti pochi giorni fra e, fra questi, c’è anche l’ex assessore Giovanni Muraca che, al contrario dei colleghi non farà ritorno a Palazzo San Giorgio.

Il motivo è semplice, allo scoccare della sentenza di condanna, l’esponente del PD era entrato a far parte del Consiglio Regionale della Calabria, nella tornata elettorale che ha visto l’elezione del Presidente Occhiuto.

Muraca su Falcomatà: “È pronto a guidare la città”

“Sono stati due anni difficile – ha detto ai microfoni di CityNow – che ho vissuto insieme a Giuseppe (Falcomatà ndr.). Questo lasso di tempo ci ha fatto maturare e capire tante cose.

Oggi Falcomata è veramente pronto a guidare la città. Questo periodo di sofferenza lo ha cambiato. Non dimentichiamo che ha iniziato a fare il sindaco a 30 anni. Oggi è un uomo che ne ha 40, con moglie e due figli. Oggi è pronto e un uomo maturo. Io, dal canto mio, sono e sarò sempre al suo fianco”.

Lavori pubblici e cantieri incompleti

Da ex assessore con delega ai lavori pubblici, Giovanni Muraca non si è potuto sottrarre ad un commento sull’attuale stato della città e, in particolar modo, sul settore che lo ha visto impegnato in prima persona, per svariati anni.

Albanese ci ha messo il massimo impegno – ha affermato. Una città con dei facenti funzioni è normale possa avere delle difficoltà, oltre ai problemi relativi alla diminuzione della pianta organica. Basti pensare che oggi il settore ha un unico dirigente. È chiaro che la burocrazia è fondamentale, se non hai gli strumenti, come appunto la parte dirigenziale, tutto diventa oggettivamente difficile”.

Muraca si è soffermato poi sui fondi presenti in città:

“Quando un’amministrazione ha a disposizione 19 milioni per le manutenzioni, come in passato, ha la capacità di intervenire. Noi, per 9 anni, abbiamo avuto circa 3/4 milioni l’anno, con i prezzi delle materie prime alle stelle. La conseguenza? Non si riesce a intervenire come si dovrebbe. Detto ciò – ha proseguito – abbiamo provato a fare il massimo con fondi esterni ed europei , ma la città ha sofferto tanto sia sull’drico, che sulle buche, ovvero sulla manutenzione ordinaria”.

Il futuro di Reggio Calabria

“In questi due anni e mezzo – ha concluso Muraca, guardando al futuro – dobbiamo cercare di concretizzare i sacrifici fatti. Ricordo, però, i risultati ottenuti come il risanamento di Atam e la crescita di Hermes. Abbiamo stabilizzato centinaia di posti di lavoro e per questi sacrifici non nego che ci sono state mancanze e problematiche”.