Sentenza Miramare, i possibili scenari del rientro di Falcomatà

Quando il rientro di Falcomatà? Effetti legge Severino, prescrizione del reato e rivisitazione dell'abuso d'ufficio

Ci ha sperato fino all’ultimo Giuseppe Falcomatà, convinto di essere assolto in appello.

Era fiducioso già un anno fa in primo grado, quasi certo di uscirne indenne dal caso ‘Miramare‘. Ed è arrivata invece, il 19 novembre 2021, la prima condanna a 18 mesi. Poi, ad un anno di distanza, l’8 novembre 2022, un’altra batosta con la condanna rideterminata in 12 mesi per il sindaco già sospeso e 6 mesi per tutti gli altri imputati.

L’uscita a testa bassa di Giuseppe Falcomatà dalla Corte d’Appello di Reggio la sera dell’8 novembre è parsa a tutti come l’immagine di un uomo sconfitto e politicamente morto.

In queste ore abbiamo assistito, da un lato al forte sostegno dei partiti e movimenti civici, con note e dichiarazioni a supporto di Falcomatà. Dall’altro, da parte dell’opposizione, seppur con il consueto ritardo, si chiedono le dimissioni. E domani si prevede un consiglio comunale infuocato.

Molli la presa, per amore della città‘, le parole di Cannizzaro.

Ma di mollare la presa, ovviamente il sindaco sospeso non ne ha la minima intenzione. Abbiamo imparato a conoscerlo in questi otto anni di Governo, e la sua ‘forza’ e capacità politica, seppur con presunzione e tratti di superbia, sta proprio nel sapere incassare il colpo. Al contrario di quello che in molti sperano (ovvero le dimissioni), e che probabilmente anche dai piani alti del PD si augurano, Falcomatà sta cercando di trovare al contrario il modo per rientrare a Palazzo San Giorgio, e anche il più velocemente possibile.

Ma quali sono i possibili scenari? E’ ipotizzabile un rientro di Falcomatà a Palazzo San Giorgio prima dei 12 mesi di sospensione? E se si quando?

Nuova condanna ed effetti della legge Severino

Se pensiamo esclusivamente alla legge Severino, il testo prevede che in caso di rigetto dell’appello proposto, sia applicata un’ulteriore periodo di sospensione di un anno dalla sentenza di rigetto. Il problema è però capire se a questo periodo si debba sommare l’eventuale residuo di pena precedente e non ancora decorso.

Da quanto appreso dagli avvocati e secondo quanto raccolto il termine dei dodici mesi inizierebbe dal giorno della sentenza senza alcuna somma dei termini residui.

“Quando verrà notificato al sindaco il provvedimento prefettizio di ulteriore sospensione decorrerà il termine di 12 mesi”, queste le parole dell’avv. Marco Panella.

Il dubbio sull’inizio della nuova sospensione sembrerebbe dunque chiarito. A seguito della nuova condanna e per effetto della legge Severino quindi Falcomatà dovrebbe rientrare l’8 novembre 2023.

Prescrizione del reato, l’altra ‘carta’ di Falcomatà

C’è poi un’altra possibilità di rientro ‘anticipato’ per Falcomatà.

La prescrizione del reato di abuso di ufficio avviene entro un termine massimo o comunque non superiore a sette anni e mezzo. E dato che la famosa delibera contestata è del 16 luglio 2015, in linea teorica la prescrizione dovrebbe arrivare il 16  gennaio 2023. Tuttavia ci sono state diverse interruzioni del processo, con sospensione dei termini della prescrizione e quindi i tempi si allungherebbero di qualche mese.

Ma c’è un dato, non di poco conto. La prescrizione non è automatica e non decorre dopo il deposito del ricorso in Corte di Cassazione che deve essere ritenuto comunque fondato. Fissata l’udienza, la Corte eventualmente dichiarerà l’avvenuta prescrizione che avrà come naturale conseguenza l’estinzione di tutti gli effetti della legge Severino.

E dunque Falcomatà potrà tonare a Palazzo San Giorgio. I tempi però per questa ipotesi non saranno comunque brevi. Con un allungo del periodo ipotizzabile di rientro di almeno 10 mesi.

Abuso d’ufficio, reato da abrogare? Falcomatà spera in Nordio

Ma la speranza di un rientro più vicino per Falcomatà è legata, paradossalmente, alle decisioni del nuovo Governo Meloni.

Il sindaco sospeso infatti si deve augurare che proprio il neo ministro della Giustizia Nordio, mantenga la promessa fatta per abrogare il reato di abuso d’ufficio. Fatto questo verrebbe meno la sospensione per effetto della Legge Severino.

Il ministro della Giustizia, che ha già confermato la volontà di rivedere la norma per evitare la ‘paura della firma’, dovrebbe concretizzare la sua volontà nei prossimi mesi. E presumibilmente, se così dovesse essere fatto, Falcomatà potrebbe tonare anche prima dell’estate 2023.

Non sarà certo il primo atto del Governo, ma sarà tra le priorità. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo ha già confermato più volte: nell’agenda del governo Meloni c’è anche una rivisitazione del reato di abuso d’ufficio, se non, addirittura, la sua completa cancellazione.

Ecco la sola via d’uscita dallo scandalo Miramare per Falcomatà.

La sola via d’entrata a Palazzo San Giorgio.