Taibi a tutto campo. I Praticò, il Granillo, il S. Agata, la fideiussione, la squadra. “Da 18 anni aspettavo questo momento”


Ospite della trasmissione “Momenti Amaranto”, in onda su Video Touring, ha parlato il direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi, questi alcuni passaggi: “Contro la Juve Stabia abbiamo guadagnato un buon punto giocando “fuori casa” (sorriso amaro), perchè ritengo che non avere la possibilità di giocare al Granillo non è mai semplice. Ringraziamo il Rende e la Vibonese, ma giocare sempre in campo neutro abbassa le percentuali di vittoria almeno del 50%. Sulla mia squalifica dico che dall’inizio della stagione continuiamo a subire torti importanti e clamorosi, questa volta mi ha dato parecchio fastidio, ho perso le staffe.

Confente e Petermann? Confente ritengo tranne che con il Francavilla ha sempre fatto il suo, è un ragazzo che sta facendo discretamente bene, deve crescere, ma metterlo in croce sinceramente mi sembra eccessivo. Nelle partite che abbiamo perso tutta la squadra non ha dato il meglio, non il solo portiere. Per fortuna non ascolta le critiche, ha grande personalità e va avanti. Qualora il suo rendimento non sarà per come ci aspettiamo, lo dirò senza problemi. Petermann lo abbiamo cercato e voluto, ma reduce da un infortunio e per tale motivo si è lavorato anche su Zibert. Questo consentirà a Petermann di recuperare bene, lo ha fortemente voluto Cevoli ed ora dovrà guadagnarsi il posto.

Le scelte fatte hanno rispecchiato quello che è il budget a disposizione. Tutti mi dicono che a questa squadra manchino elementi di categoria o esperti che invece ci sono come Conson, Redolfi, lo stesso Zibert e Salandria, Petermann e Maritato. Abbiamo puntato alla patrimonializzazione, cioè creare una struttura, una ossatura che possa garantirci una base di partenza per il futuro, perchè non si può fare una campagna acquisti dovendo partire da zero. Se abbiamo sbagliato qualcosa, a gennaio ci sarà il tempo per recuperare.

In attacco si è puntato su Maritato, non potevo pensare si infortunasse e tra l’altro in maniera così grave. In rosa ci sono Alessio Viola e Tassi e confido nel recupero pieno del primo e la crescita del secondo. Fermo restando che in questo periodo avevo individuato uno svincolato, ma non ha accettato di venire alla Reggina. Sciamanna? Lo ripeto per l’ennesima volta. Era un giocatore sul quale la Reggina puntava molto, ma con parecchia insistenza lo stesso mi ha chiesto di poter andare via ed in maniera specifica proprio alla Cavese per un rapporto forte con l’attuale tecnico. Doveva stare con noi, ma non si possono trattenere giocatori controvoglia.

Per raggiungere gli obiettivi che ci simo prefissati, tutte le componenti devono essere a posto e non solo nello sviluppo tecnico tattico. Parlo di campo di allenamento che continuiamo a cercare, avere la possibilità di disputare le nostre partite in casa al Granillo, non sono aspetti che si possono sottovalutare. Inutile sottolineare quanto sia importante allenarsi su un campo in erba naturale. Ma il mio pallino principale è quello di tornare nella nostra casa, è giusto che sia così, quando ho fatto le trattative con i calciatori, gli ho parlato dell’importanza di questa maglia, della forza del nostro stadio, dei nostri tifosi. A me non interessa di chi è la colpa, io voglio solo tornare al Granillo.

Sul S. Agata dico che per quello che mi riguarda, quella struttura ha sempre rappresentato la casa della Reggina. Quando sono arrivato a maggio ho visitato il centro trovandolo più completo e bello di quando lo avevo lasciato, per me era scontato rimanerci, perchè è nato per la Reggina. Mettetevi nei miei panni, davo per scontato e lo avevo detto anche ai miei calciatori di avere a disposizione due grandi strutture, mi ritrovo senza nè l’una nè l’altra.

Sulla fideiussione, intanto dico che non me ne occupo direttamente perchè non rientra nelle mie competenze. Ritengo sia un atto dovuto il ricorso della FIGC e rientra in tutto quel processo di grande confusione che ha caratterizzato questo inizio di stagione. La società è serena perchè convinta delle proprie ragioni così come è stato dimostrato in primo grado.

Sulla possibile penalizzazione dico che il nostro compito è quello di giocare e basta. I calciatori sono dei professionisti e devono pensare solo a fare la loro parte, nessun alibi.

Quando ho dichiarato che la Reggina era dietro solo a poche squadre, il Catania era stato ripescato in B, Juve Stabia e Casertana mostravano incertezze e poi hanno fatto una grandissima campagna acquisti, la Viterbese non doveva essere inizialmente nel nostro girone. Oggi dico che la nostra squadra deve raggiungere e conquistare al più presto i punti della tranquillità e poi provare a conquistare almeno il decimo posto. A Reggio sarei venuto anche se mi avessero detto che ci saremmo allenati in aeroporto, da diciotto anni che aspetto questo momento.

L’ambiente ostile? Dall’esterno si percepiva questa ostilità nei confronti della società, non pensavo così accentuata. Le difficoltà mi stimolano, il tutto può scemare con il comportamento della squadra, quindi con i risultati che dovremo conquistare sul campo.

Mi occupo dell’aspetto tecnico, la società di tutto il resto. Con i Praticò si è parlato di un programma a lungo termine e ripeto, stanno facendo enormi sacrifici per andare avanti, ci sono tutti i presupposti per portare a termine questo percorso. Sicuro hanno bisogno di aiuto perchè da soli non potranno farcela, per un futuro più importante c’è bisogno di imprenditori che diano una mano ai Praticò”.