Taibi a tutto campo: squadra, società, Gabriele Martino, i tifosi e la questione Maurizi
22 Dicembre 2018 - 00:19 | di Michele Favano

A fronte di una situazione societaria ad alto rischio, una squadra che a due giornate dalla conclusione del girone di andata, ha conquistato il decimo posto in classifica con una gara ancora da recuperare. Un lavoro assolutamente apprezzabile quello della comitiva guidata da Cevoli, a dimostrazione anche di scelte per gran parte rivelatesi azzeccate del DS Taibi.
Quello che sarà non lo sappiamo ancora, di sicuro, e questo i tifosi lo hanno manifestato attraverso un comunicato ufficiale, nulla può essere rimproverato a questo gruppo di lavoro, così come lo stesso direttore ha ribadito più volte nel corso del suo intervento a Talk Sport, in onda su Radio Antenna Febea.
Così, dopo un inizio scoppiettante tra il responsabile dell’area tecnica ed il conduttore Gianni Baccellieri, da anni in forte contrasto, tanti sono stati gli spunti interessanti venuti fuori: “Da 18 anni che non andiamo d’accordo e ovviamente su tante cose non ci troviamo, come per esempio ti smentisco quando sostieni che parlo solo quando vinciamo, non è così. E’ successo dopo Monopoli e Francavilla, l’ho fatto anche in circostanze in cui ho esposto le mie sensazioni, il fatto che non l’abbia fatto con te non significa che io non l’abbia fatto con nessuno”, il riferimento è al conduttore.
“Sul piano tecnico ti posso dire che sono stato dentro il budget che mi è stato messo a disposizione, un milione per la costruzione della squadra, a fine stagione vedremo tra risultato tecnico ed economico se il sottoscritto ha lavorato bene, in questo momento, se le cose dovessero terminare per come sono adesso, il risultato sarà ottimo.
Le prospettive? Attraversiamo un momento molto difficile. Se dovesse esserci un cambio di proprietà il primo pensiero dovrà essere quello di salvare la Reggina, con o senza Taibi, certo che mi piacerebbe lavorare ancora per questa società, è normale.
Bianchimano? E’ un giovane bravo e che porta ancora minutaggio, una opportunità da cogliere, qualora se ne fossero verificate le possibilità, un direttore ha il dovere di provarci. Poi è successo quello che è successo, ma io non ero al corrente di una situazione del genere poi precipitata. Ma abbiamo comunque un patrimonio che prima non c’era con dodici calciatori sotto contratto e diverse richieste da squadre di categoria superiore per giocatori come Marino, Kirwan, Mastrippolito.
Io non ho esonerato Maurizi, probabilmente ho sbagliato a rilasciare dichiarazioni rispondendo ad alcune domande, ho dato una risposta sul prototipo del mio allenatore ideale, non potevo esonerare uno che era ancora sotto contratto.
Non sono venuto qui a fare l’avvocato difensore dei Praticò. Sono delle bravissime persone che oggi attraversano un momento di difficoltà, ma con il chiaro intento di salvare questa società, ovviamente mi dispiace.
Sfatiamo questa situazione che si è venuta a creare. Non ho mai giudicato Gabriele Martino, per lui parla la storia, è da trent’anni nel calcio. Ha detto che il sottoscritto ha costruito una squadra monca e che un portiere difficilmente può costruire una squadra offensiva. Senza voler offendere nessuno, mi sono permesso intanto di non essere d’accordo e di precisare che forse mancando da tempo, non è a conoscenza che le condizioni sono cambiate di parecchio.
Non era nè una critica, nè un attacco, questa è una polemica che deve finire. Il fallimento? Sarebbe un dramma per la città, ma soprattutto per i nostri tifosi che sono straordinari. Spero davvero non accada”.
Intervista evidentemente realizzata prima della clamorosa notizia giunta in serata della cessione del club amaranto e del saldo degli stipendi ai calciatori.
