Senatrice e Assessore, Tilde Minasi si 'sdoppia': sino a quando?

Il tempo passa...Minasi non decide. Occhiuto e Gasparri chiamati a sollevare il tema dell'incompatibilità tra le due cariche

Non è ancora, evidentemente, il tempo delle scelte per Tilde Minasi. L’assessore regionale è anche, da qualche settimana, una nuova Senatrice. Le due cariche ricoperte (al Senato e alla Cittadella) sono ovviamente incompatibili, la neo senatrice è chiamata a decidere dove si farà portare dal cuore…e dalle valutazioni politiche.

Al netto di una situazione che appare bizzarra, la politica nazionale non si era mai espressa sulla vicenda. Sino a qualche ora fa. Alessandro Melicchio, deputato del Movimento 5 Stelle, ha tolto il velo di una situazione ancora in attesa dell’epilogo.

“Nel pieno di questa incompatibilità, sfruttando quindi il periodo di latenza, Minasi porterà un voto in più alla Lega per l’elezione del Presidente della Repubblica. Poi, magari, tornerà a Reggio a fare l’assessore regionale per Occhiuto. Per ora, sceglie di non decidere. Attuando in pieno un’oscenità istituzionale che solo un partito come la Lega poteva partorire”, le parole non certo tenere di Melicchio.

In effetti, è oramai certo che Tilde Minasi prenderà parte, per la Lega, alle imminenti votazioni per la presidenza della Repubblica. Proprio l’importanza di quel seggio per il partito di Salvini ha senza dubbio influito sull’empasse. Come già riportato su queste pagine infatti, se Tilde Minasi dovesse rinunciare al Senato in favore della Cittadella, il seggio andrebbe al vibonese Fausto De Angelis, dopo Minasi risultato secondo dei non eletti della Lega. Nel frattempo però De Angelis è transitato (o meglio ritornato) in Fratelli d’Italia: il partito di Salvini perderebbe così una preziosa postazione, altro elemento di cui tener conto.

Tilde Minasi però non potrà tenere in eterno ‘un piede in due istituzioni’, il tempo delle scelte arriverà. Ma quando? Dipende da Roberto Occhiuto e Maurizio Gasparri. Il primo, presidente della Regione Calabria, e il secondo, presidente della Giunta delle elezioni e delle immunita’ al Senato, dovranno sollevare ufficialmente il tema dell’incompatibilità tra le due cariche attualmente tenute da Tilde Minasi. Cosa che ad oggi (per motivazioni che sfuggono ai più) sembrerebbe non sia stata ancora fatta.

Cosa accadrà una volta dichiarata in modo ufficiale l’incompatibilità tra le due cariche ? L’art. 18 del regolamento relativo alle cariche dei Senatori regola chiaramente questo tipo di situazioni.

“Nel caso in cui la Giunta dichiari una carica o un ufficio incompatibile con il mandato parlamentare, il Presidente della Giunta ne dà comunicazione al senatore interessato e lo invita ad optare, entro il termine perentorio deliberato al riguardo dalla Giunta stessa, ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui al comma 7.

La opzione per il mandato parlamentare è valida, se sia accompagnata da una dichiarazione di dimissioni dalla carica riconosciuta incompatibile e vi sia effettiva astensione dal compimento di qualsiasi atto, ivi compresa l’ordinaria amministrazione, inerente alla carica stessa.

In caso di mancata opzione, la Giunta dà inizio al procedimento per la dichiarazione di decadenza dal mandato parlamentare. In tal caso si applicano le disposizioni di cui agli articoli 13, 14, 15, 16 e 17.

Tuttavia, nei casi di ineleggibilità e di incompatibilità riconosciuti dalla Giunta all’unanimità, la Giunta stessa può deliberare con apposita votazione di prescindere dal procedimento di contestazione, ma la proposta di annullamento dell’elezione o di dichiarazione della decadenza dal mandato parlamentare dovrà sempre essere presentata al Senato con apposita relazione scritta”.

In poche parole, Tilde Minasi dovrà decidere entro un termine stabilito (non predefinito e previsto dal regolamento) tra le due cariche, comunicando se preferirà la Cittadella e il Senato. Probabile che avranno una loro influenza sulla scelta anche le ripercussioni successive all’elezione del Presidente della Repubblica. In caso di nuove elezioni infatti, è certo che Minasi opterebbe per mantenere l’incarico di assessore regionale. Se l’attuale esecutivo del Governo dovesse invece andare avanti, la situazione apparirebbe più incerta.

In caso di rinuncia alla carica da assessore, all’interno della Regione (e della Lega in modo specifico) si aprirebbe il tema della nomina del nuovo assessore.  Secondo i criteri della rappresentanza territoriale e della quota di genere, dovrebbe toccare ad una donna reggina in quota Lega raccogliere l’eventuale eredità di Tilde Minasi.

Quali i nomi in campo? Come già riportato su queste pagine, se Salvini userà gli stessi criteri (militanza meritocrazia e competenza) che ha spesso portato avanti nelle proprie scelte e che hanno portato alla nomina della Minasi, il profilo di Francesca Porpiglia appare in vantaggio sulla concorrenza. 

Storica militante di Villa San Giovanni , giovane bocconiana, Funzionaria DAP -capo area contabile, con ormai oltre sei anni di esperienza come consigliere ed assessore comunale (anche con deleghe affini ai servizi sociali come quelle detenute da Tilde Minasi in giunta regionale) Francesca Porpiglia è la prima dei non eletti alla Camera dei deputati e già candidata alle elezioni europee per la Lega con oltre 10.000 preferenze nella sola Calabria. Esponente di rilievo dei giovani leghisti, è inoltre delegata di partito alle pari opportunità per la Calabria.

Non è escluso però, anche se si tratterebbe di una beffa per il territorio reggino, che trattative e manovre possano portare l’assessorato lontano dal territorio reggino, sempre con la titolarità destinata alla Lega. Si attendono segnali da Occhiuto e Gasparri, oramai successivi all’elezione per il Presidente della Repubblica, per capire scenari, modalità e tempistiche relative all’incompatibilità di Tilde Minasi con le due cariche. Per il momento, oramai da settimane, la diretta interessata si ‘sdoppia’ con nonchalance tra Roma e Calabria…