Reggio - Maltempo, Occhipinti (Udc): "Il fallimento dell’attuale classe dirigente è sotto gli occhi di tutti"

"A Reggio Calabria la storia si ripete con la piazza antistante lo stadio che diventa una piscina e il sottopasso di Porto Bolaro a Pellaro subito impraticabile". La nota di Occhipinti

«Siamo alle solite: basta una giornata di precipitazione intense per mandare in tilt una Città intera e il suo hinterland. A Reggio Calabria la storia si ripete con la piazza antistante lo stadio che diventa una piscina e il sottopasso di Porto Bolaro a Pellaro subito impraticabile. In tutti questi anni quali interventi sono stati posti in essere dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dalla sua giunta per prevenire e mettere in sicurezza il territorio?».

A chiederlo è il delegato per l’Udc della Provincia di Reggio Calabria Riccardo Occhipinti che insiste sulla necessità che l’Amministrazione della Città Metropolitana renda conto alla cittadinanza di come abbia speso i fondi destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico.

«Come se non bastasse il maltempo ha flagellato anche la Provincia di Reggio Calabria provocando ingenti danni sempre a causa della mancata manutenzione stradale e dell’assenza di adeguate vie di deflusso per l’acqua – spiega ancora Occhipinti  E così è stata chiusa la strada provinciale Pazzano-Serra San Bruno, si è completamente allagato il bivio di Casignana, mentre la Locride ha subito un ulteriore e ferale colpo. All’inadeguatezza dell’Amministrazione Comunale si aggiunge quella del governo regionale e di quello nazionale che non sono mai stati in grado di intervenire in alcun modo sui territori, neanche quando è stato dichiarato lo stato di calamità. Anche adesso, mentre vediamo in tutta la sua gravità la fragilità del territorio della nostra Provincia, a livello nazionale si continua a prestare attenzione soltanto a quanto accade a Venezia. Ulteriore conferma di come esista un’Italia di serie a e una di serie b. I reggini, stavolta, abbiano buona memoria e sappiano scegliere quando, molto presto, saranno chiamati alle urne, dando spazio ad un radicale rinnovamento».