di Matteo Occhiuto – Nell’ossimoro che, almeno a livello di tempistiche, in un sol giorno ha visto, da un lato, andare in archivio la stagione 2017/2018 e, dall’altro, veder porre la prima traccia d’inchiostro sul nuovo corso della Reggina, qualcosa, fattivamente, sembra esser cambiata. E, per fortuna, in senso positivo. Nella domenica dell’addio ad Agenore Maurizi e della presentazione alla stampa di Giusva Branca e Massimo Taibi, rispettivamente nuovo club manager e direttore sportivo, il club di Via Petrara ha deciso di mostrare un volto diametralmente opposto a quello sfoggiato negli ultimi 9 mesi. Sembrano distanti anni luce le dichiarazioni del Presidente Praticò, rilasciate nel momento migliore del campionato, almeno dal punto di vista sportivo, che cupamente inneggiavano a difficoltà economiche in procinto di entrare in rotta di collisione con il sodalizio dello Stretto.
Sarebbe utopistico, ovviamente, credere che, in appena 9 mesi, la liquidità a disposizione dei vertici del club sia magicamente ed oltremodo lievitata. A maggior ragione in virtù di una situazione economica cittadina assolutamente disastrata, oltre che di una classe politica maggiormente interessata a qualcuno che possa rilevare – o meglio rispolverare – le già fatiscenti strutture sportive reggine, anziché dare un reale sostegno alla prima realtà calcistica del territorio. Ma, del resto, osservando quanto successo alla Viola, risulta evidente che, dalle parti di Palazzo San Giorgio, lo sport non sia una priorità.
Tornando alla Reggina, la tanto stimolata asticella delle ambizioni sembra, aggiungeremmo noi finalmente, in rialzo. Merito, probabilmente, della presa di coscienza verso l’infruttuosità di un messaggio costantemente orientato “al ribasso”, oltre che dell’assoluta necessità di riabbracciare concretamente una tifoseria che, di questi tempi, è decisamente lontana ed anaffettiva verso una realtà che, appena dieci anni fa, richiamava gente da ogni angolo della Calabria.
Non disponendo di poteri di chiaroveggenza, è impossibile dire se tutto ciò realmente accadrà. Certamente, visto l’andazzo della stagione appena conclusa, sarà molto, molto difficile far peggio, almeno in termini di attaccamento ed affetto verso la Reggina. La sensazione, comunque, è che fattivamente si voglia rimettere al centro del progetto il tornare ad appassionare, nonostante un budget che comunque non sarà minimamente paragonabile a quello investito, tanto per fare un esempio, da Lecce e Catania. Ma, nel calcio spesso accade che una buona idea abbia una resa decisamente migliore di un corposo assegno. Come detto, comunque, vedremo.
Quel che ci sentiamo di dire, oggi, domenica 6 maggio, è che rispetto alla presentazione di un anno fa di Basile e Maurizi, nella caotica e fin troppo spesso polemica Reggio Calabria, sembra esser calato un vento nuovo. Non per le dichiarazioni rilasciate, praticamente uguali fra loro, ma per un tono ed un atteggiamento diverso. Nulla, chiaramente, di trascendentale, bensì apparentemente capace di donare nuova linfa ad una piazza calcistica decisamente depressa. Nella speranza, naturalmente, che quanto fatto vedere oggi non sia una fulgida ed effimera illusione.

