Vaccini a Reggio, Lamberti scrive alla Corte dei Conti: 'Ignorata la mia proposta'

Il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo lotta affinchè si possa cambiare e migliorare il sistema delle vaccinazioni in città

Il caso vaccini imperversa, ancora, nella città dello Stretto. Nonostante Reggio sia stata la prima provincia della Calabria a partire con la fase 2 della campagna vaccinale, adesso, a qualche giorno dall’inizio delle somministrazioni agli over 80, i nodi vengono al pettine.

Ai due attori protagonisti (Comune e ASP), si è aggiunta un’altra categoria: quella dei volontari che vorrebbero partecipare a titolo gratuito e unicamente per fornire un miglior servizio alla popolazione per la campagna di vaccinazione. È il caso del dottor Eduardo Lamberti Castronuovo e di tanti altri medici come lui che hanno messo al servizio di Reggio Calabria le proprie strutture ed il proprio personale per aumentare il numero di somministrazioni giornaliere ed arrivare al raggiungimento dell’obiettivo: vaccinare tutti gli over 80 nel minor tempo possibile, per poi passare alla categoria successiva.

La proposta del dott. Lamberti per i vaccini Covid a Reggio

Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell’Istituto De Blasi ha inviato una pec all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, del Ministro Speranza, del Presidente f.f. Spirlì, del direttore Bevere, del Prefetto Mariani, al sindaco Falcomatà ed al direttore Giuffrida:

“Per venire incontro alle esigenze della popolazione con la presente lettera, desideriamo rinnovare l’offerta già presentata al Direttore Sanitario ASP 5 di Reggio Calabria, di una serie di ambulatori nonché del personale medico e/o infermieristico necessario per la vaccinazione a titolo totalmente gratuito.

A tale scopo ci preme specificare che siamo in possesso, come già noto al Dipartimento, dei requisiti necessari, tra cui anche la disponibilità di un congelatore a -80° di adeguate dimensioni. La struttura è accreditata con il S.S.N.”.

Un gesto che, in seguito alla divulgazione della lettera, ha trovato l’ampia condivisione da parte di diversi professionisti del settore che hanno sposato l’iniziativa del noto medico reggino. Dov’è il problema? Nella mancata risposta da parte delle istituzioni ad una proposta che avrebbe potuto far comodo ai reggini.

“Al 4° giorno interrogato il morto non risponde – è così che il dott. Lamberti risponde ai microfoni di CityNow su un’eventuale interlocuzione con le altre parti coinvolte nella vaccinazione anti-Covid. Fossi stato uno della triade commissariale dell’Asp di Reggio Calabria, per educazione avrei risposto “grazie, non abbiamo bisogno”. Il dramma reale è che in realtà avrebbero bisogno di un aiuto ma, forse, non ritengono opportuno accettarlo”.

La mancata risposta ad una così importante iniziativa, ha fatto adirare non poco il direttore del laboratorio clinico, che ha aggiunto:

“In questi giorni, ho chiamato a raccolta altri colleghi che si sono detti disponibili a partecipare con strutture e personale alla vaccinazione. È partita una vera e propria gara di solidarietà tra medici, alla quale non si vuole dare seguito”.

Lamberti riflette non solo sull’opportunità sprecata, ma anche sullo stato dell’attuale servizio riservato agli anziani di Reggio Calabria:

“Se mia madre fosse ancora con noi, io non le farei fare 2 ore e mezza di fila, sia pure davanti al quadro della Madonna. Il fatto di aver istituito il centro vaccini presso palazzo Campanella è unicamente una scelta politica clientelare di basso livello. C’erano tante strutture sanitarie da utilizzare allo scopo, quindi perché proprio una che non possiede i requisiti minimi? C’è poi da domandarsi come si sia fatto ad ottenere il consenso da parte della Regione. L’approvazione del centro vaccinale passa per un decreto del presidente della Giunta regionale che valuta la congruenza tra la struttura e l’attività da svolgere. Per intenderci, per dare a me un’autorizzazione per la risonanza magnetica ci hanno messo 6 mesi, come palazzo Campanella ci sia riuscito in poche settimane rimane un mistero. Ma, la domanda che merita una risposta più urgente di tutte le altre è “perché non vengano utilizzate le strutture sanitarie già esistenti?””.

La lettera alla corte dei conti

Il dott. Lamberti non ha intenzione di lasciare che la sua lettera e dunque il suo appello rimangano a prendere polvere in un cassetto e, proprio questa mattina lunedì 1 marzo, ha inviato una lettera alla Corte dei Conti per denunciare la mancata considerazione da parte delle istituzioni locali.

“Perché deve essere speso denaro pubblico per cose che già esistono – ha affermato – Vogliamo offrire, gratuitamente, un servizio alla nostra città. Non ne traiamo alcun vantaggio, non abbiamo bisogno di mezzucci di dozzina. La cosa più grave è proprio i commissari non ci abbiano risposto, mentre ho saputo che uno dei tre ospite di Giletti ci ha massacrato. Io questo lo chiamo essere irresponsabili. Mentre noi facciamo di tutto per aiutare la popolazione e dimostrano che i reggini, i calabresi sono diversi da quelli che la cronaca dipinge fatti solo di dialetto e mafia, offrendo servizi che neanche a Milano sono ancora arrivati, la Regione e l’Asp si prendono il lusso di ignorare una mano tesa. Il Consiglio Regionale, inoltre, non è dotato neanche di un congelatore in grado di conservare il vaccino, al contrario della nostra struttura in cui sarebbe possibile preparare e conservare il PfizerBiontech“.

Il dott. Lamberti ha concluso:

“Non lascerò che questa vicenda cada nel dimenticatoio e farò tutto quanto in mio potere per vincere anche questa battaglia di civiltà per la nostra città”.