Brogli a Reggio, il Comitato presenta formale richiesta per un Consiglio comunale aperto

Si aspetta una risposta dal presidente della massima Assemblea, Enzo Marra. Ci sarà un faccia a faccia con l'assessore Scopelliti

Adesso il Comitato fa sul serio. Non che fino ad oggi abbia scherzato, ma la presentazione ufficiale della richiesta di convocazione di un Consiglio comunale aperto sulle notizie relative all’indagine della Procura reggina sui brogli elettorali alle comunali degli scorsi 20 e 21 settembre, apre di fatto un nuovo capitolo nel secondo tempo dell’amministrazione Falcomatà.

Questa mattina una delegazione del Comitato “Reggiononsibroglia”, composta dal portavoce Antonio Virduci e dai membri Giuseppe Modafferi, Pasquale Morisani e Giuseppe Gioffrè, si è infatti recata a Palazzo San Giorgio e ha depositato alla Segreteria generale del Comune, formale richiesta per la convocazione di un “Consiglio comunale aperto”, per come previsto dall’articolo 36 del Regolamento sulla partecipazione popolare, con un unico punto all’ordine del giorno: I brogli perpetrati alle ultime elezioni.

La richiesta, indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Marra, è corredata da 384 firme che il Comitato si è impegnato a raccogliere sabato scorso al Tempio della Vittoria sul Corso Garibaldi.

La disciplina

Il Consiglio comunale aperto è disciplinato dall’art.36 al Capo V (organismi e strumenti di partecipazione) del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con delibera n° 95 del 29 dicembre 2016.

Il Consiglio comunale aperto è un Consiglio comunale in cui i cittadini hanno facoltà di parlare e di essere ascoltati. Può essere convocato per rilevanti motivi d’interesse della comunità relativi a bisogni e richieste dei cittadini, su iniziativa del Presidente dell’assemblea (almeno una volta l’anno e sentita la conferenza dei capigruppo), ma anche su richiesta di almeno 1/3 dei consiglieri o del sindaco; e infine su richiesta di elettori di numero non inferiore a quelli necessari per presentare una lista elettorale alle elezioni comunali.

In questo tipo di sedute il Presidente garantisce la piena libertà di espressione di tutti i presenti. I rappresentanti di coloro che hanno presentato istanza di partecipazione possono illustrare le proprie richieste anche per orientare il Consiglio comunale nel merito. Gli interventi però non possono avere una durata superiore a 3 minuti. Tali istanze devono comunque essere presentate almeno 15 giorni prima della seduta, che dovrà svolgersi comunque entro i trenta giorni successivi alla presentazione della richiesta di convocazione.

Alla ricerca delle giuste sinergie

Il Comitato “Reggiononsibroglia” ha scelto insomma la strada da percorrere e lo ha fatto quasi in solitudine, e comunque in autonomia, visto che la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale aperto può essere formulata anche da 1/3 dei consiglieri.

D’altra parte che non ci fosse un feeling marcato tra il Comitato e i partiti di opposizione lo si è capito dalle diverse manifestazioni di piazza che si sono succedute nelle ultime settimane. Basti pensare alla manifestazione di fine gennaio capitanata dalla minoranza in cui addirittura si è registrata la dissociazione del Comitato che pur apprezzando la manifestazione ha ritenuto necessario far presente che il Comitato ne fosse estraneo, essendo nato – il Comitato – esclusivamente da un’iniziativa spontanea, frutto di azione popolare e civica, quindi non attigua a nessun partito, anche se non è un mistero la matrice politica del Comitato stesso.

Da parte sua l’opposizione di Palazzo San Giorgio ha preferito la strada che porta a Palazzo del Governo, arrivando a mettere in scena gesti eclatanti in Consiglio (lo striscione con la richiesta di dimissioni al sindaco Falcomatà) che lasciano il tempo che trovano e soprattutto strascichi polemici.

Prove di sinergia però si sono registrati proprio in concomitanza con la raccolta firme a piazza San Giorgio al Corso, quando il gruppo consiliare di Forza Italia, guidato dal parlamentare e Coordinatore provinciale Francesco Cannizzaro, si è fatto immortalare proprio in prossimità del banchetto allestito dal Comitato.

“Manteniamo alta l’attenzione”

“Abbiamo raccolto 384 firme, quindi più delle 350 occorrenti in base all’art 36 del Regolamento per la partecipazione per la richiesta di un Consiglio comunale aperto. Siamo soddisfatti perché quel numero di sottoscrizioni è stato raggiunto in appena due ore. Le persone non siamo andati a prenderla sottobraccio, ma si sono presentate spontaneamente a firmare la richiesta. E questo la dice tutta sull’interesse della cittadinanza sul tema in questione”.

Antonio Virduci, portavoce del Comitato, non ha dubbi: l’attenzione sulla vicenda dei brogli è altissima, ma bisogna continuare a mantenerla alta.

Dal 14 dicembre in poi, giorno in cui è esploso il caso brogli, si sono svolti solo due Consigli comunali e in nessuno dei due si è parlato dei brogli. Alla luce di quanto successo anche con la seconda conferenza stampa della Procura ci è sembrato opportuno trovare un modo per discutere della questione”.

Il Comitato dunque, ha tutto l’interesse a dare massima visibilità alle proprie iniziative che, ovviamente, non si fermano alla richiesta di convocazione del Consiglio. Tra il 22 e il 27 marzo infatti ci sarà anche un faccia a faccia tra il Comitato stesso e l’assessore Rosanna Scopelliti, chiamata in causa proprio del Comitato per il silenzio assordante che ha avvolto Palazzo San Giorgio.

Intanto, nell’attesa di un riscontro sulla fissazione del Consiglio, dal Comitato si suggerisce anche la location per tenerlo: la Sala Versace del Cedir che già in passato ha ospitato sedute di Consigli comunali aperti.