Cinquantenario Bronzi di Riace, quante cose si sarebbero già potute fare

Nulla di davvero importante è stato ancora fatto in occasione del 50esimo. Nessuna 'vetrina' in città, in Italia e mondiale

Quante cose si sarebbero potute già realizzare in occasione del cinquantenario dalla scoperta dei Bronzi di Riace.

Concerti, convegni, installazioni, manifesti, pubblicità, operazioni di marketing (pacchetti turistici, biglietti unici etc…). E ancora proiezioni all’aperto, opere permanenti, congressi ed eventi, non solo musicali. E poi, più banalmente, gadget dedicati, cartelloni pubblicitari’ negli aeroporti d’Italia (non solo quelli calabresi) e del mondo.

Si sarebbero ancora potuti coinvolgere gli artisti a livello nazionale chiedendo loro di ideare un’opera d’arte legata ai Bronzi per offrire poi gratuitamente, ad ognuno di loro, le più importanti piazze d’Italia in cui esporre l’opera.

E ancora. Si sarebbe potuto rispolverare, ridandone vita, il progetto del terzo bronzo a piazza Indipendenza del genio Nik Spatari.

Cinquantenario, e se i Bronzi fossero stati a Milano?

Pensiamo per un attimo se i Bronzi fossero stati a Milano. Ma quanti straordinari eventi si sarebbero svolti in città dal primo di gennaio 2022? E quante altre città del mondo si sarebbe riusciti a coinvolgere? Sicuramente i milanesi, che non brillano nel ‘lavoro di squadra’ avrebbero fatto maggiore ‘rete’.

Purtroppo, dispiace proprio dirlo, i Bronzi sostano al MArRC, a Reggio Calabria. E di festeggiamenti ahinoi ne vedremo davvero pochi.

Sicuramente nel periodo estivo (a ridosso della data del ritrovamento del 16 agosto) ci si ricorderà del cinquantenario. Ma ci chiediamo: non era il caso di sfruttare ogni giorno del 2022 approfittando della straordinaria, unica ed irripetibile ricorrenza? Siamo quasi ad aprile e a distanza di 77 giorni dall’inizio dell’anno, ancora nulla di davvero rilevante è stato fatto.

Qualcosa in città certo si è mosso ma parliamo di pochi eventi e slegati tra loro.

Cinquantenario Bronzi: immobilismo istituzionale

Ciò che più preoccupa poi non è tanto l’immobilismo nostrano (a quello siamo ormai abituati) ma l’apatia e il disinteresse dei palazzi romani. In sostanza al Governo del cinquantenario non importa nulla.

Il Ministero dei Beni Culturali non ha inteso tessere le fila di un progetto ampio che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i comuni d’Italia ed in particolare nel reggino rendendo protagonista ovviamente la città di Reggio Calabria.

I Bronzi di Riace, simbolo della città dello Stretto, lo ribadiamo, avrebbero dovuto già essere celebrati dal primo dell’anno.

In realtà, a nostro avviso se ne sarebbe già dovuto parlare a fine 2021. Ma si sa le tempistiche della politica viaggiano a passo di lumaca. Ci saremmo aspettati poi ad inizio anno una conferenza stampa in pompa magna da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Macchè. Ci si è limitati a qualche singola intervista in tv o a qualche sporadica reazione di risposta alla stampa.

La realtà è sotto gli occhi di tutti.

Siamo a fin marzo. Non c’è ancora un calendario di eventi e non esiste una tabella di marcia. E al contrario, nel mare di opportunità che offre l’evento, le istituzioni brancolano nel buio.

Solo di qualche giorno fa la notizia dei 3 milioni stanziati dalla Regione per la promozione dei Bronzi e per il programma del cinquantenario. Diversi invece i bandi delle istituzioni locali dedicati al cinquantenario e di coinvolgimento delle varie realtà interessate.

 

Seppure con eterno ritardo, finalmente qualcosa sembra muoversi. I nostri politici continuano a ripetere che ‘l’occasione è irripetibile’ ma intanto il tempo passa. E tre mesi sono ormai andati via.

E per sempre.