Circoscrizioni a Reggio, "No Money no party". La maggioranza (in chat) si rispacca

Il presidente di commissione Giuseppe Marino incassa un altro stop. Parte della maggioranza in disaccordo: "Trovare prima le risorse economiche"

Il ritorno alle circoscrizioni mina la serenità dell’amministrazione Falcomatà. Era già capitato nei mesi scorsi, con lo scatto in avanti del consigliere Giuseppe Marino che in qualità di presidente della II Commissione aveva accelerato sull’istituzione delle circoscrizioni.

Rapidità che non era stata gradita da parte della maggioranza, con tanto di seduta sconvocata all’ultimo minuto per le frizioni interne alla maggioranza.

Il botta e risposta aveva visto come palcoscenico la chat interna della maggioranza, con Marino che aveva chiuso la contesa affermando che l’iter si interrompeva in quel preciso momento, sino a quando non si sarebbe affrontata la vicenda all’interno di una riunione di maggioranza.

In questo mese e mezzo però nessuna novità e nessuna riunione sul tema, sino all’odierna seduta di Commissione che ha ripreso le fila del discorso.

Anche questa volta però, a fare da prologo alla seduta le divergenze all’interno della chat di maggioranza. Secondo quanto raccolto, tutto sarebbe nato da un confronto relativo alla bozza del regolamento delle circoscrizioni, documento prodotto in passato a 6 mani dall’ex consigliere comunale (e predecessore di Marino alla guida dalla II Commissione) Gianluca Califano, il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Giordano e la consigliera di opposizione Angela Marcianò.

Il contributo alla produzione del documento da parte della già candidata a sindaco ha creato malumore e qualche imbarazzo nella chat di maggioranza, con alcuni consiglieri che si sono affrettati ad evidenziare come si sia trattato di un contributo minore e in ogni caso di una bozza non definitiva ne tantomeno approvata in II Commissione.

10 milioni della discordia

La discussione si è successivamente spostata sulle risorse economiche da destinare all’istituzione delle circoscrizioni (circa 2 milioni di euro l’anno per un totale di 10 milioni di euro per l’intera legislatura), fondi che costituiscono la principale preoccupazione per la parte della maggioranza piuttosto tiepida sull’avanzamento dell’iter.

L’asse costituito (non solo) dal vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e dai consiglieri Filippo Burrone e Nino Castorina è compatto e fermo, con una presa di posizione che sembra ricalcare le parole del governatore Roberto Occhiuto sul tema dell’autonomia differenziata: “No money, no party”.

“Sono favorevole anche ai consigli di condominio. Il punto però non è questo ma che in una città come Reggio Calabria che soffre problemi di strade, ambiente e rifiuti, dovremmo spendere 10 milioni di euro in cinque anni  che invece possiamo utilizzare per le famiglie più bisognose, per i servizi essenziali, per le politiche ambientali e per gli impianti sportivi. Chi le paga le circoscrizioni? Se le paga lo Stato, facciamole anche domani”.

Le parole del consigliere Nino Castorina rappresentano il pensiero dell’ “asse del no”, motivazioni espresse anche all’interno della chat ad esempio dal vicesindaco Versace, che ha evidenziato come ci sia parte della maggioranza che vuole vederci chiaro prima di dare il proprio assenzo all’istituzione delle circoscrizioni.

L’asse del no e lo stop all’iter

Non forzare la mano accelerando i tempi e individuazione dei 10 milioni di euro necessari all’istituzione delle circoscrizioni “prima e non dopo l’avanzamento dell’iter. Non possiamo concretamente immaginarle in caso contrario, come potremmo ragionare sui servizi, le strutture e il personale? Il nodo delle risorse economiche da reperire è di importanza centrale e i dirigenti hanno il compito di trovare le eventuali risposte”, le parole del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace.

Anche il sindaco Giuseppe Falcomatà ha preso parte nella vicenda, confermando che serve un confronto ad hoc in una riunione di maggioranza e togliendo peso specifico alla bozza del regolamento, da approfondire o anche da rivedere completamente secondo il pensiero del primo cittadino.

La tanto invocata riunione di maggioranza diventa così il teatro ideale per la resa dei conti, con le due fazioni opposte dell’amministrazione Falcomatà che giocoforza dovranno trovare un compromesso per evitare uno scontro totale che a quel punto diventerebbe pericoloso. Il consigliere e presidente di Commissione Giuseppe Marino ha auspicato l’incontro per giovedi 23 maggio ma è probabile che la riunione di maggioranza slitti alla prossima settimana.

Nella seduta di commissione odierna, per l’opposizione ha preso parola il capogruppo di Forza Italia Federico Milia, il quale ha ricordato che l’emendamento Cannizzaro da 700 mila euro prevede la modifica del Tuel che obbliga l’ente comunale ad istituire le circoscrizioni.

“Più che chiedersi se bisogna ripristinare le circoscrizioni bisogna confrontarsi sul come farlo”, ha affermato Milia, auspicando l’audizione dei dirigenti e dei settori coinvolti per i doverosi approfondimenti tecnico-burocratici.

 

D. Marino sulla differenza tra Municipi e Circoscrizioni

In attesa di capire come procederanno le scintille interne alla maggioranza sul tema circoscrizioni, un chiarimento rispetto alle stesse e alla differenza con la vicenda dei Municipi.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Demetrio Marino ha sgomberato il campo e gli equivoci, tra chi invoca l’istituzione delle circoscrizioni e chi i Municipi, finendo con il fare confusione.

“Le circoscrizioni sono un’istituzione autonoma rispetto ai municipi. Le prime sono state introdotte con la legge n. 267 del 2000, mentre i municipi sono stati introdotti dalla legge Delrio n. 56 del 2014. Queste differenze spesso non vengono comprese. A Roma, ad esempio, ci sono i Municipi che, pur chiamandosi così, funzionano come circoscrizioni ma con numeri demografici più alti.

Il dibattito attuale a Reggio Calabria parte dall’introduzione delle Circoscrizioni tramite l’emendamento Cannizzaro, che offre la possibilità di istituirle anche nelle città metropolitane sotto i 200.000 abitanti. Questo permetterebbe a Reggio Calabria di beneficiare di questa azione, di cui avrebbe potuto attuare già dal 2023. Tuttavia, le circoscrizioni non devono essere solo organi consultivi, ma avere poteri effettivi per rispondere alle richieste dei cittadini.

Per ripristinare le circoscrizioni è necessario modificare lo Statuto comunale, riformulando il territorio in cinque o sei macro aree, e approvare un nuovo regolamento sul decentramento amministrativo. Inoltre, le circoscrizioni devono avere deleghe di funzioni precise per tradurre rapidamente le richieste dei cittadini in azioni concrete, evitando lungaggini burocratiche”, il chiarimento di Marino.