Primi nodi per Falcomatà, Versace alza la posta: Vicesindaco... e Presidente del Consiglio

Complicata la composizione della giunta, tra le richieste dei partiti e la voglia di rivoluzione di Falcomatà. Pd, incontro a tre Mimmo Battaglia-Gigi Meduri-Demetrio Battaglia

Novembre sarà il mese della giunta del Falcomatà-ter, da decidere le tempistiche più o meno brevi. Parafrasando lo storico programma televisivo condotto da Mike Bongiorno, potremmo dire che Carmelo Versace non lascia…e raddoppia. L’ormai ex sindaco f.f. della Città Metropolitana, dopo due anni di faticoso lavoro, in una situazione tutt’altro che semplice (e a titolo gratuito…), pensa di passare ‘all’incasso’.

Tra i nodi che Falcomatà si trova ad affrontare, c’è quindi anche quello legato ai desideri di Versace. Il sindaco pensava di poter risolvere la questione così come previsto anche a Palazzo San Giorgio con Brunetti, ovvero lasciare con il ruolo di vice sindaco chi in questi due anni si è impegnato da f.f.

Le intenzioni di Falcomatà però non sembrano combaciare, almeno per il momento con le speranze di Versace. Rumors delle ultime ore riportano di un possibile interesse di Versace per la poltrona di Presidente del Consiglio in questi anni occupati da Vincenzo Marra. La convinzione di essersi speso senza mai risparmiarsi in questi 23 mesi, abbinata alla certezza che il Pd dovrà obbligatoriamente mollare qualche casella rispetto alle 5 occupate sino alla sospensione di Falcomatà (4 assessori e appunto Presidente del Consiglio) sembrerebbe aver indotto Versace a immaginare la doppia postazione tra Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro.

Con Versace Presidente del Consiglio Comunale, un possibile incastro di tutti i tasselli potrebbe vedere Vincenzo Marra entrare in giunta e Giuseppe Marino vice sindaco della Città Metropolitana, ipotesi che non sembra di gradimento di Versace il quale vorrebbe mantenere anche la postazione a Palazzo Alvaro.

Una sparata per alzare la posta e mettere alle corde Falcomatà in fase di trattative già delicate? Possibile, di certo al momento ci sono soltanto le ambizioni dell’ex f.f. della Metro City (e l’assoluta convinzione di non voler entrare in giunta), in un quadro più ampio che riguarda anche i rapporti tra Azione e il Pd e un orizzonte che si allunga di qualche anno, sulle prossime regionali in Calabria. Da evidenziare che l’ipotesi della doppia postazione per Versace viene definitiva “totalmente impraticabile” e “scenario inverosimile” da fonti vicine al sindaco Falcomatà.

Pd, poche poltrone per troppi candidati

La composizione della nuova giunta è l’atto più importante del terzo tempo, quello che dovrà indicare il percorso nei 30 mesi rimasti all’amministrazione per invertire la rotta. In tempi non sospetti, abbiamo raccontato della voglia di rivoluzione di Falcomatà, in in un primo momento intenzionato ad un maxi rimpasto, con il solo Brunetti e al massimo uno-due altri esponenti confermati all’interno della giunta.

I propositi di Falcomatà però, nel corso di queste settimane, hanno dovuto fare i conti con la realtà, ovvero in primis le richieste dei partiti e il pressing asfissiante di esponenti (sia dell’attuale giunta che consiglieri comunali) che aspirano ad un posto nel nuovo esecutivo.

Uno dei grattacapi principali riguarda le postazioni da assegnare al Pd, il partito del primo cittadino. Cinque le postazioni complessive nell’attuale giunta (il presidente del Consiglio Vincenzo Marra, assieme agli assessori Rocco Albanese, Angela Martino, Lucia Nucera e Mimmetto Battaglia) ai quali si aggiunge adesso il rientrato Falcomatà.

Delle sei postazioni, alla luce dell’addio dell’ex capogruppo Nino Castorina e dell’ingresso del malpancista Nino Zimbalatti al posto di Antonio Ruvolo (il quale aveva aderito al Pd) secondo quanto filtra sono due gli assessori che dovranno salutare dopo il ridimensionamento dem all’interno della maggioranza. Maglie strettissime per Falcomatà e che costringono a fitte interlocuzioni con il partito.

Proprio nella giornata di ieri, secondo quanto raccolto si è tenuto un incontro in riva allo Stretto tra l’assessore Mimmo Battaglia e due big storici del Pd, vale a dire Gigi Meduri e Demetrio Battaglia. Con Irto costretto a Roma per impegni personali, sono il già presidente della giunta regionale e senatore Gigi Meduri e l’ex consigliere regionale e deputato Demetrio Battaglia a tessere fisicamente le fila in città. Si tratta di due esponenti dem di peso, entrambi dai lunghi trascorsi democristiani, che faranno in un certo senso da ‘saggi consiglieri’ in una fase delicatissima per la composizione della nuova giunta.

Il borsino degli assessori…e la voglia di azzerare

Con Brunetti praticamente certo della conferma (ma sembrerebbe non più con Italia Viva bensì in quota Falcomatà), anche Demetrio Delfino, Mimmo Battaglia e Angela Martino hanno ottime possibilità di far parte del nuovo esecutivo. A rischio praticamente tutti gli altri assessori, con il sindaco impegnato a far mandare giù il boccone amaro dell’addio e favorire il proprio spirito rivoluzionario, che però dovrà giocoforza essere calibrato rispetto ai desiderata delle varie forze di maggioranza.

In entrata, trovano sempre più conferme i nomi già anticipati su queste pagine di Paola Carbone e Giuseppe Quattrone, ai quali potrebbe aggiungersi un profilo tecnico ed esperto. Prevista una riunione di maggioranza nei prossimi giorni, dalla quale probabilmente emergeranno indicazioni importanti sulle scelte che attendono al varco il sindaco Falcomatà.