Comune Reggio, riunita finalmente la Commissione Controllo e garanzia. Maggioranza assente

Dopo un lungo immobilismo e l’intervento dell’Ufficio di presidenza del Consiglio si sblocca la situazione, ma il centrosinistra diserta ancora

Questa mattina, dopo tantissimo tempo, seppur in presenza delle sole minoranze, è finalmente ripartita la Commissione controllo e garanzia.

Parole e musica della pasionaria del gruppo consiliare “Per Reggio Città Metropolitana”, Filomena Iatì, che attraverso un post sul proprio profilo Facebook ha espresso la propria soddisfazione per la ripresa dei lavori della IX Commissione, di fatto paralizzata dal momento del suo insediamento con l’esplodere del caso Ripepi.

Dalle proteste alla seduta

L’immobilismo della Commissione controllo e garanzia è stata al centro del dibattito politico cittadino per almeno due mesi, tra prese di posizione, tanto della maggioranza di centrosinistra che della minoranza di centrodestra, che di fatto hanno bloccato l’organismo di Palazzo San Giorgio.

A turno esponenti della minoranza – in primis la Iatì con le sue vibranti proteste, e non ultimo Saverio Pazzano che ha provato ad interessare anche il Prefetto sulla questione – hanno espresso il proprio malumore per i due mesi persi in attesa della “prima mossa” dei due maggiori schieramenti.

D’altra parte l’iniziativa di portare in Consiglio la questione era stata di Saverio Pazzano che aveva anche presentato una mozione di sfiducia, definita però “irricevibile” del Presidente del Consiglio Enzo Marra, in quanto la stessa doveva essere “costruttiva” ed aveva bisogno di numeri qualificati per essere presentata, proprio in Commissione. Il centrosinistra aveva optato per la diserzione, almeno fino a quando non fosse stato sostituito il presidente Ripepi.

Si è creato quindi una situazione di impasse in cui, centrosinistra e centrodestra si sono trovati sulla stessa posizione di non partecipazione alle sedute della Commissione, mandando deserte tutte le convocazioni.

Proprio negli ultimi giorni, però, si è smosso qualcosa. Il presidente Marra unitamente all’Ufficio di presidenza ha convocato i vari gruppi consiliari per capire il da farsi.

Proprio la Iatì ha fatto sapere il proprio punto di vista in merito, puntando sulla

“necessità di superare l’immobilismo della commissione e di riprendere i lavori, a prescindere dalla problematica della presidenza che aveva, di fatto, bloccato l’attività. Ho ribadito l’importanza strategica di questa commissione che è fondamentale nell’esercizio delle funzioni di noi consiglieri in quanto ci permette di esercitare il controllo di tutti gli atti dell’amministrazione comunale. Ho assunto una scelta per il bene della città con la certezza che fare politica significa mettersi al servizio della città e perseguire esclusivamente l’interesse dei concittadini”.

Fatto sta che proprio questa mattina la Commissione è riuscita a riunirsi, anche se in seconda convocazione e con la sola presenza delle minoranze e, in prima convocazione anche del solo Nino Zimbalatti per la maggioranza.

L’approccio del presidente

Seppur per vicende diverse, centrodestra e centrosinistra, si sono ritrovati accomunati da un doppio “caso”: quello Ripepi e quello Castorina. Le reazioni a caldo sono state quelle di chiedere le dimissioni da una parte e l’annullamento delle elezioni dall’altro. Insomma, l’imbarazzo, tanto a destra quanto a sinistra, è stato evidente, ed è la causa dell’immobilismo.

Oggi si può dire che la mozione di sfiducia nei confronti di Ripepi è rientrata. Il Presidente della Commissione parlando con i consiglieri ha affrontato la spinosa questione chiedendo agli stessi di procedere con la formulazione della mozione di sfiducia se realmente pensassero che lo stesso non potesse guidarla. Ripepi fa leva sul fatto che più che dal punto di vista giudiziario, la sua vicenda rappresenti una questione morale ancora tutta da dimostrare. Quindi appellandosi ad un necessario garantismo ha detto più o meno che prendere posizione sul suo caso significherebbe costituire un precedente da dover applicare in tutte le vicende che hanno segnato Palazzo San Giorgio.

Quale sia ora la strategia del centrosinistra non è dato sapere. Ma intanto alla seduta di questa mattina non si è presentato nessuno, se si esclude la presenza di Zimbalatti alla chiamata di prima convocazione.

La seduta è quindi partita solo in seconda convocazione lavorando come se nulla fosse e calendarizzando i prossimi impegni. Per martedì prossimo, infatti, è stata richiesta l’audizione del responsabile dell’Ufficio elettorale Stracuzza, per capire cosa è successo in occasione dell’ultima tornata elettorale che ha visto vittorioso Giuseppe Falcomatà.