Cozza: ‘Ringrazio Cassano e dico che ha ragione. Non era male quel centrocampo, ma anche dopo…’
01 Novembre 2018 - 00:18 | di Michele Favano

Nella giornata di ieri abbiamo riportato una dichiarazione dell’ormai ex calciatore Antonio Cassano, riguardo il calo di qualità evidente nel panorama nazionale e quindi del calcio italiano. Portando alcuni esempi su come i tempi siano cambiati, Fantantonio ha citato la Reggina all’esordio nella massima serie, come squadra che pur lottando per non retrocedere e da matricola, poteva contare nel proprio organico giocatori come Pirlo, Cozza a Baronio.
Una citazione che ha ovviamente fatto piacere ai tifosi della Reggina e trovato conferma anche da uno dei tre protagonisti di allora, proprio Francesco Cozza: “Cassano ha pienamente ragione, diciamo che da qualche anno il calcio è totalmente cambiato. Si lavora moltissimo sulla forza, la parte atletica e poco sulla tecnica, le uniche due squadre che in Italia fanno la differenza in questo senso sono Juventus e Napoli e non è un caso che nel loro organico vi siano calciatori di grandi qualità tecniche.
Nei settori giovanili non si lavora più sulla tecnica individuale, sull’uno contro uno, la superiorità numerica, nel calcio dei grandi si pensa solo alla tattica ed alla corsa.
Quel centrocampo non era male, è vero che metteva in evidenza elementi come il sottoscritto, Pirlo e Baronio, a fare legna ci pensava Ezio Brevi e vorrei ricordare a proposito di quanta qualità ci fosse allora, che solo dopo qualche anno arrivarono pure i Di Michele, Mozart, Nakamura, Tedesco, Leon, Amoruso solo per citarne alcuni, pensate a quelle che lottavano per altri obiettivi in una serie A con trequartisti di altissimo livello come Del Piero e Zidane, Totti, Baggio, lo stesso Cassano, tutti nel campionato di serie A e tranne Zidane ho citato solo gli italiani. Un altro mondo, un altro calcio che oggi non c’è più”.