Dichiarazioni Feltri, Tallini: 'Il virus dell'odio è letale quanto il Covid'

Per il presidente del Consiglio regionale, dal giornalista "affermazioni pericolose che incitano a guerra civile tra un nord laborioso e un sud di accattoni"

“C’è purtroppo in Italia un virus letale almeno quanto il Covid ed è il virus dell’odio che taluni spargono a piene mani anche in questi tempi così drammatici e difficili che imporrebbero responsabilità e impegno. Le dichiarazioni del direttore di Libero, Vittorio Feltri, contro le regioni del sud non possono passare inosservate, non si possono liquidare come una provocazione innocente di un vecchio giornalista che ormai vive solo di rancori“.

Ad affermarlo in una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Campanella è il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, che sente il dovere di reagire pubblicamente ad una “provocazione di chi punta evidentemente a scavare nuovi fossati, ad alimentare odi e rancori, a scatenare conflitti interni in un grande Paese, utilizzando argomenti e accuse inaccettabili”.

Secondo il Presidente ci troviamo di fronte a qualcosa di ben più grave, delle solite esternazioni. Per lui si tratta di:

“affermazioni pericolose che incitano ad una specie di guerra civile tra un nord laborioso e un sud fatto di accattoni pronti a ‘ciucciare’ i soldi prodotti dalle regioni del nord. Quella frase, ‘farete una brutta fine e ve la meritate’, è disgustosa, quanto infida e velenosa”.

Per Tallini, se c’è una cosa che questa emergenza ha insegnato a tutti noi italiani è che:

l’unità del Paese è un bene fondamentale e insostituibile, che senza la solidarietà che si è instaurata tra i territori non si sarebbe potuto affrontare questa immane tragedia che ci ha colpiti. Il sud ha certamente bisogno del nord, ma anche il nord ha vitale bisogno del sud. Oggi è la Lombardia ad essere piegata dall’epidemia e merita la solidarietà di tutti gli italiani, ma da sola difficilmente potrebbe rialzarsi“.

Poi il Presidente del Consiglio regionale recrimina:

“Ci sarebbe molto da discutere sul come sono state distribuite le risorse statali tra nord e sud. Importanti istituti di ricerca hanno certificato che al sud sono stati sottratti 61 miliardi di euro all’anno a favore del nord attraverso il criterio della spesa storica. Un meccanismo perverso che ha portato le regioni ricche a diventare ancora più ricche e quelle povere ancora più povere”.