Regionali Calabria, Jole Santelli a Palazzo Campanella: “Mai più l’uomo solo al comando, faremo squadra con la Calabria”

La candidata del centrodestra a Reggio apre la campagna elettorale: “Non promettiamo miracoli, ma impegno, passione e tanto lavoro”

L’ingresso di Jole nella sala Calipari è trionfale.

In sottofondo, mentre ci si decide per lo schieramento dei big nella foto di rito, risuona l’inno composto per la campagna elettorale della deputata cosentina, che esalta le bellezze, i colori e i profumi calabresi affidandone futuro e speranze alle mani della candidata alla presidenza.

Solo dopo l’inno di Mameli si impossessa di una Sala Calipari riempita in ogni suo posto. Lo fa notare anche il presentatore, Marco, che prega i presenti di auto dedicarsi un applauso. Si, perché ormai, buona parte delle iniziative politiche non prevedono più un moderatore. Ma un presentatore. Uno come Marco, che tiene alta la tensione, che presenta con enfasi i relatori, che detta i tempi dello show.

Insomma, gli ingredienti per una giornata da ricordare per il centrodestra calabrese ci sono tutti, compresa la coincidenza, evidentemente ben studiata, che vuole per la prima volta un candidato alla presidenza non reggino aprire la sua campagna elettorale proprio nella città dello Stretto, sede del consiglio regionale.

“Siamo in una delle più belle città d’Italia – dice Jole Santelli in uno dei passaggi del suo intervento – ed ho scelto di aprire qui la campagna elettorale, perché il presidente è di tutta la Regione, ma devo essere onesta, ritengo Reggio la mia città d’adozione, e voglio che questa città riprenda la sua dignità e il suo orgoglio, e ce la faremo tutti insieme”.

Il tributo a Reggio è accompagnato da tanti applausi, ma la Santelli è chiara:

“Non promettiamo miracoli, ma impegno passione e tanto lavoro. Il tempo non è una variabile autonoma, quello che si deve fare oggi non può essere rimandato a domani, e nella terra del tempo infinito, della lentezza, ci vogliono tempi certi”.

La ricetta della candidata del centrodestra vuole mettere in pratica il testo di quella canzone composta con l’amica Francesca Chiappetta:

“Una canzone che vuole essere un inno alla Calabria, un auspicio che parte da una volontà che non è solo poesia, ma pensiero e azione concreta. Basta nero, basta grigio, basta opacità. Il colore della Calabria è l’azzurro dei mari, il verde dei parchi, i profumi sono i gelsomini in fiore, il bergamotto, gli agrumi della Piana. Il testo della canzone parla della Calabria come terra della luce, questo l’ho scritto io, perché il nostro compito primario è quello di far riflettere quella luce, iniziando ad avere noi maggiore consapevolezza delle nostre identità”.

Così Santelli esalta “l’imponenza selvaggia e mistica dell’Aspromonte, l’antica nobiltà della Locride, la generosità della Piana, il fascino antico della zona grecanica”, tutti luoghi che devono essere invasi di giovani. La coordinatrice regionale degli azzurri invoca quindi “azioni forti, che rendano fruibili e accessibili questi luoghi da favola. E dobbiamo trasformare la bellezza in occasione di sviluppo e occupazione. Abbiamo emergenze che hanno soffocato la quotidianità, ma la Calabria deve diventare una terra di normalità, non si può continuare ad essere terra di diritti negati”.

E quando si parla di legalità per la Santelli questa “non può diventare programma” perché la legalità è “precondizione per qualsiasi azione di governo”.

La campagna elettorale, sarà breve e intensa, la Santelli lo sa bene e non promette miracoli,

“ma impegno passione e tanto lavoro. Il tempo non è una variabile autonoma, quello che si deve fare oggi non può essere rimandato a domani, e nella terra del tempo infinito, della lentezza, ci vogliono tempi certi”.

L’impegno che la Santelli prende col territorio diventa sogno:

“Io sogno per Reggio un centro euromediterraneo, dove riuscire a far confluire le più grandi multinazionali che operano al di qua e al di là del mediterraneo. Reggio deve diventare questa piattaforma perché ne ha la forza, dobbiamo provarci. Sogno che Gioia Tauro finisca di essere il simbolo di un’occasione sprecata, di quello che la Calabria potrebbe essere e non è. Dobbiamo impegnarci non solo nello sviluppo del Porto, noi dobbiamo fare la cittadella amministrativa, uno dei porti fondamentali per entrare in Europa. E mi piacerebbe che nella Locride prendesse piede un modello di città della musica e delle arti”.

Insomma, occorre migliorare la reputazione della Calabria, per renderla più attrattiva. Infine, la Santelli conferma una certezza, con una battuta:

“E’ finito il tempo dell’uomo solo al comando, sono una donna, questo è certo. Ma al di là della battuta è finito veramente”. Poi fa alzare tutti i candidati in piedi per prendere un impegno: “Noi andremo al governo di questa regione, non al potere. Non esisterà l’io ma la nostra sarà una politica declinata col noi, faremo squadra chiamando le migliori energie, come comunità politica, ma soprattutto come Calabria”.