Reggio, operazione Libro Nero: tutti ne parlano, tranne l'amministrazione

Il sindaco Falcomatà volta le spalle, almeno fino ad ora, ad una delle indagini più complesse che ha visto svelato un connubio politico ed imprenditoriale mafioso. E con lui, l'intera amministrazione.

Sono trascorse oltre 48 ore dalla rottura del vaso di pandora ‘Libro Nero’, l’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha tracciato uno scenario a dir poco inquietante con ben 17 arresti e decine di aziende reggine coinvolte.

Imprenditori, noti professionisti e soprattutto politici. Tra gli indagati figurano persone che ricoprivano ruoli istituzionali, tra cui due noti imprenditori del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, un politico regionale, un avvocato penalista e un medico dentista, con l’accusa, a vario titolo, di far parte della cosca Libri. E persino un appartenente alle Forze dell’Ordine.

Libro Nero è una delle inchieste più sconvolgenti degli ultimi anni che tocca le corde di un sistema perverso in cui a rimetterci sono solo i cittadini. Per comprendere la gravità dei fatti è sufficiente leggere le intercettazioni rese pubbliche dalla Questura di Reggio Calabria.

A distanza di due giorni dalla notizia, a Reggio non si parla d’altro. E come è giusto e logico che sia, del ‘Libro Nero’ ne parlano tutti. Piovono comunicati e note stampa di associazioni, organizzazioni di categoria, lettere di semplici cittadini.

Tutti ne parlano, tranne l’amministrazione.

Il sindaco Falcomatà volta dunque le spalle, almeno fino ad ora, ad una delle indagini più complesse che ha svelato un connubio politico ed imprenditoriale mafioso. E con lui, l’intera amministrazione. Tutto tace, come se nulla fosse.

Eppure sarebbe bastato davvero poco. Anche solo la classica e forse banale nota istituzionale sarebbe stata meglio del silenzio assoluto.

Abituati a leggere dichiarazioni e commenti (anche superflui) da parte del primo cittadino, amante dei social e sempre attivo nel diffondere le proprie considerazioni (con tanto di video dedicati) ci saremmo aspettati un’immediata considerazione su quanto accaduto.

L’amministrazione comunale ha scelto invece il silenzio. Un silenzio per alcuni versi assordante.

Intanto è di qualche ora fa la notizia della riapertura del Parco Federica Cacozza che con ironia viene definita da Falcomatà una ‘pessima notizia’.

La brutta notizia, a nostro avviso (e senza ironia) è aver taciuto a seguito dei due fatti di cronaca di cui l’Italia intera ne parla, ancora oggi, l’omicidio di via Melacrino con la scomparsa di Mariella Rota, storica commerciante e l’ormai noto ‘Libro Nero’.