La tragicommedia del Ponte Calopinace. Un’altra estate di ritardi e delusione?

Il Comitato Quartiere “Ferrovieri-Pescatori” pressa e denuncia, a Palazzo San Giorgio bocche cucite. Si attendono le ormai leggendarie travi

Lavori Ponte Calopinace Reggio Calabria (5)

Reggio, il ‘leggendario’ Ponte Calopinace vicino a vedere finalmente la luce”. Cosi scrivevamo lo scorso 11 maggio, evitando di esprimere opinioni su quella che è ormai l’opera più (tragi) comica dello Stretto di Messina ma riportando semplicemente le parole dell’assessore Franco Costantino, il quale aveva ribadito la promessa fatta settimane prima.

“Sarà pronto entro l’estate. Voglio essere chiaro, ho fondati motivi per affermare che questa estate ci passeggeremo sopra. Una volta arrivate le travi e gli appoggi sismici, che salvo intoppi giungeranno entro un paio di mesi, serviranno 60-90-giorni effettivi di cantiere per concludere i lavori e inaugurare l’opera”, le parole di Costantino quasi un mese fa.

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Le oramai leggendarie travi quindi si frappongono tra la realtà e i desideri, la speranza e le delusioni che si protraggono ormai da anni. Negli ultimi 30 giorni il materiale tanto atteso non è giunto in riva allo Stretto, ne mancano altrettanti prima che il cronoprogramma dell’assessore Costantino sfori pericolosamente.

I tempi sono stretti, la clessidra scorre velocemente. Se le travi non arriveranno nel mese di giugno, sarà di conseguenza impossibile concludere i lavori entro il 21 settembre, ultimo giorno dell’estate, e rispettare così la promessa dell’Assessore comunale ai lavori pubblici.

La denuncia del Quartiere “Ferrovieri-Pescatori”

Il Comitato Quartiere “Ferrovieri-Pescatori” intanto pressa e denuncia. Nei giorni scorsi, attraverso un post sui social, il Comitato per l’ennesima volta si è soffermato sull’incredibile situazione del Ponte Calopinace.

1400 giorni di Fare e disfare è sempre lavorare, ma chi paga? Sono passati esattamente 1400 giorni da quando i lavori del ponte di collegamento tra lungomare e parco lineare sono stati annunciati e appaltati, quasi 4 anni di calvario per un ponte di una ventina di metri sul Calopinace, lavori che secondo gli annunci del tempo avrebbero dovuto essere completati in 120 giorni.

E invece dopo quasi quattro anni la situazione è quella evidenziata dal video e gli annunci odierni riferiscono che: “da quando arriveranno i materiali che sono stati ordinati, saranno necessari 120/150 giorni di cantiere per il completamento”.

Come se i quattro anni fossero azzerati e trascorsi invano. Ma non sono azzerati. Soldi pubblici spesi, parti costruite e poi demolite, mistero sulle cause dei vari fermo lavori, richieste di accesso agli atti del nostro comitato rimaste inevase nonostante i solleciti e persino una segnalazione con richiesta di intervento al responsabile della prevenzione corruzione e trasparenza rimasta senza risposta.

Il nuovo assessore dichiara che ci passeggeremo sopra questa estate ma probabilmente pensa che noi cittadini non abbiamo neanche la capacità di fare i conti.

120/150 giorni da quando arriveranno i materiali (a proposito quando arriveranno?) significa 4/5 mesi e anche se i materiali arrivassero domani tra 4/5 mesi l’estate sarà più che conclusa.

Ma ci accontenteremmo pure della conclusione in inverno purché si capisca cosa è successo e si smetta di pensare che i cittadini non abbiamo occhi per vedere e soprattutto intelligenza per capire”, in sintesi quanto espresso dal comitato.

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Da Palazzo San Giorgio bocche cucite, la volontà (probabilmente su impulso del sindaco Giuseppe Falcomatà) è quella di non abbandonarsi nuovamente a promesse e dichiarazioni, evitando così di ricadere negli errori del passato.

Rimane, ad ascoltare alcuni dirigenti comunali, un cauto ottimismo rispetto al cronoprogramma prospettato dall’assessore Costantino, che consentirebbe quindi di concludere i lavori entro settembre. Va da sè però che è tutto legato all’effettivo arrivo delle travi a Reggio Calabria. Senza quelle, se non si paleseranno entro il mese di giugno, per il Ponte Calopinace sarebbe un’altra estate di delusione e promesse infrante.

L’ennesima…