Reggina, Praticò: 'Le banche ci avevano rassicurato su Gallo. Triste leggere di autoriciclaggio'

"Non doveva andare così, adesso solo un fondo può salvare la Reggina. La verità su Moratti...", le parole di Praticò

Giorni delicatissimi per il futuro della Reggina. Il presente racconta di scadenze imminenti, la clessidra si svuota a velocità doppia. Decisiva la prossima settimana, quando in riva allo Stretto arriverà l’amministratore giudiziario Katiuscia Perna.

Chi ha passato il testimone della società a Luca Gallo, ovvero Mimmo Praticò, si dice amareggiato per l’attuale situazione che vive la Reggina.

“E’ triste sentir parlare di autoriciclaggio, in Calabria si parla spesso di questo reato abbinato a ben altre situazioni. E’ come se ci avessero sputato addosso, la nostra città è ancora una volta calpestata cosi come la dignità dei reggini. Ci siamo dimostrati dei creduloni, abbiamo sbagliato tutti, per primo io”.

Era impossibile ipotizzare questo epilogo nel dicembre del 2018, quando giorni convulsi e una trattativa lampo portò la Reggina nelle mani di Gallo? Praticò chiarisce.

“Non ci siamo fidati al buio. E’ importante che i tifosi sappiano che prima di firmare il contratto, le banche ci avevano assicurato sul profilo di Luca Gallo, come persona e come cliente. All’epoca, feci una chiamata per avere ulteriori informazioni e qualcuno mi aveva detto ‘è una fregatura’, perchè si sperava ancora in Massimo Moratti.

L’ex presidente dell’Inter , cosciente del fatto che in quei giorni servivano 100 mila euro, non cifre impossibili, fosse stato davvero interessato avrebbe fatto almeno un prestito in quel momento di difficoltà. Si presentò Gallo che prestò quei soldi alla Reggina con l’impegno che se entro il 31 dicembre li avesse avuti indietro, il club sarebbe rimasto in mano alla famiglia Praticò. Ma trovammo soltanto porte chiuse e nessuna collaborazione, quindi non lamentiamoci oggi”, ricorda l’ex massimo dirigente amaranto.

Quale possibile futuro per la Reggina ? Praticò spera nell’arrivo di un fondo.

“Il club al momento non è stato toccato fortunatamente dall’indagine, anche se potrebbe esserlo in un secondo momento. Si parla di un gruppo di giovani imprenditori reggini interessati, spero sia così ma a loro dico che serve una forza economica importante per salvare la Reggina e iscriverla al prossimo campionato di serie B.

Per la mia esperienza, dico che è più auspicabile l’arrivo di un fondo, avrebbe le spalle larghe per far fronte a tutti gli investimenti necessari. Ripartire dai dilettanti? Non ci voglio nemmeno pensare, sarebbe tristissimo. L’ho detto più volte in questi anni: non doveva andare così’, la Reggina doveva rimanere ai reggini. Io non avrei voluto lasciare ma sono stato costretto e ho visto il mio patrimonio prosciugarsi. Ad oggi abbiamo un credito importante nei confronti dell’attuale presidente Gallo, non cancelliamo le cattiverie che abbiamo subito e il male che è stato fatto non a noi ma a tutta la città”.