Reggio, pazze manovre in Giunta: Falcomatà enigmatico, Pd incredulo e cittadini inermi

Nuovi componenti della Giunta Falcomatà inseriti per meri equilibri politici e senza un confronto con il PD. Le manovre del primo cittadino rischiano di diventare un vero boomerang

Reggina Conferenza Falcomatà (3)

Alle stranezze del sindaco Giuseppe Falcomatà siamo ormai abituati. Ai suoi colpi di scena, alle sue decisioni, per molti illogiche e opportuniste. Così come ai numerosi momenti di crisi trascorsi e alle passate rotture con il suo partito di riferimento (PD). Azioni e frizioni che hanno generato, all’interno della coalizione, cicatrici mai rimarginate.

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I cittadini di Reggio Calabria, maggioranza e opposizione, dopo dieci anni di amministrazione, conoscono bene il suo modus operandi. Per alcuni Falcomatà è abile a rimanere sempre in piedi e a creare ed attrarre a sé nuove squadre di governo. Per molti altri invece, è ormai da certificare proprio la sua incapacità di fare squadra, visti i continui cambi e rimpasti di Giunta che lo hanno portato ad amministrare in modo discontinuo e a ‘giocare’ come un vero professionista di poker.

Capace di stravolgere, nel giro di una notte, ruoli e funzioni, Falcomatà, ha spiazzato nuovamente tutti. Esattamente come a fine 2023/inizio2024.

E quanto successo in questi ultimi giorni non può lasciarci indifferenti. Per le tempistiche, per le modalità e per il risultato finale.

Il primo cittadino, dopo le dimissioni dell’assessore Lanucara che l’hanno portata poi il giorno seguente all’ingresso in un’altra Giunta (quella del CONI di Tino Scopelliti, fratello dell’ex Governatore Giuseppe), ha necessariamente dovuto rimettere mano, ancora una volta, alla sua giunta.

Premessa. Ricordiamo tutti quel 6 gennaio 2024 quando il sindaco, fiero e orgoglioso della sua nuova squadra, annunciava i nuovi assessori, tra cui diversi tecnici che avrebbero dovuto sciogliere i numerosi nodi nei rispettivi incarichi.

Ebbene, a distanza di poco più di un anno, anche quel progetto di governo, nato nel giorno dell’epifania, è miseramente fallito. Perchè alle dimissioni di Lanucara (che ha scelto la Giunta Coni di Scopelliti) sono seguite, nel giro di due giorni, anche quelle dell’assessore Franco Costantino. Nello stupore generale.

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Quali a questo punto le reazioni di Falcomatà, come evolve il nuovo progetto politico? Se ci fosse stato un piano nell’interesse esclusivo della città e nel pieno rispetto dei cittadini, alle dimissioni degli ormai ex Lanucara e Costantino si sarebbero prontamente nominati due validi professionisti della città. Due figure di spicco, autorevoli e di spessore.

Falcomatà avrebbe dovuto scegliere i migliori, selezionandoli per meriti, competenze, capacità manageriali, organizzative ed esperienze pregresse. Avrebbe potuto farlo, anche senza un confronto con il PD. Nessuno, laddove avesse scelto i migliori, avrebbe potuto dire nulla.

Ma le scelte dei nostri politici, purtroppo, vanno in tutt’altra direzione e sono dettate esclusivamente dai soliti interessi. E così ai vantaggi collettivi prevalgono quelli personali, quelli dei partiti e delle dinamiche interne ai palazzi. Ed eccoci dunque nuovamente, con il solito teatrino.

Non si è pensato neanche questa volta e nemmeno lontanamente a quali sarebbero potute essere le figure migliori che avrebbero potuto servire la città. Ma si è pensato piuttosto, e senza neanche troppa vergogna, a quali interessi politici tutelare e difendere, al fine di non perdere la propria situazione di vantaggio.

Una mission perversa che porta ancora oggi a governare incautamente e a detta di molti, per meri interessi personali. La scelta del duo PalmentaBurrone, entrambe persone notoriamente indicate da alcuni gruppi di maggioranza, non può lasciare indifferenti. Perchè per l’ennesima volta, facciamo i conti con una nuova Giunta, plasmata per meri fini ed equilibri politici.

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A questo si aggiunge l’altra mossa di Falcomatà che ha nuovamente spiazzato tutti. Perché le manovre in Giunta sono state fatte senza alcun confronto con il PD, proprio come nel gennaio 2024.

E adesso la nota del Partito Democratico contro il primo cittadino pesa come un macigno e non potrà non tenersene conto alle future elezioni comunali e regionali. Il filo si è spezzato e le ripercussioni, per Falcomatà, saranno oltremodo turbolente. Molto probabilmente il PD, stanco dell’indifferenza del primo cittadino, prenderà le distanze in modo netto. D’altronde basti pensare alle parole utilizzate nell’ultima nota…”Apprendiamo dalla stampa…” che testimoniano il distacco e la non più risanabile rottura.

Falcomatà, in conclusione, rimane enigmatico. Governa e muove le sue ultime carte in modo caotico. Magari per vincere la mano più vicina, ma il rischio di far saltare il banco rimane sempre dietro l’angolo.

Il suo atteggiamento e la sua strategia al momento non convincono. La perdita dell’assessore Costantino ne è una prova perché si è perso nel corso del tempo un’altra figura nobile che gode di grande stima in città.

In tutto questo i cittadini rimangono inermi di fronte alle dinamiche politiche che determinano la nascita dell’ennesima giunta di Governo. Impassibili e ormai assuefatti da una politica più che mai lontana dalle esigenze reali, in cui gli spazi riservati ai professionisti e alle eccellenze del territorio, sono sempre più rare.

Una politica che non guarda il bene comune, che non molla la presa dalla poltrona più comoda, che non guarda in faccia nessuno.

Una politica che, tanto…peggio di così…

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