Reggio e l'estate che non c'è: città spenta e movida 'sospesa'

A Reggio Calabria, nonostante le altissima temperature, non si respira aria d'estate. Quali le cause?

E’ un’estate complessa che di certo (salvo straordinari cambi di passo) non verrà ricordata come una stagione ‘indimenticabile’.

Al momento si contano pochi concerti, eventi o spettacoli. Ad eccezione delle ormai note kermesse che animano il lungomare solo per qualche sera, il più bel chilometro d’Italia ripiomba presto in un’atmosfera piatta e scialba.

La via Marina, abituata in passato ad altri e ben più potenti riflettori, si presenta in queste prime settimane di inizio estate spenta, priva di qualsivoglia iniziativa accattivante che possa entusiasmare e sedurre davvero cittadini e turisti.

Il mese di luglio, che volge quasi al termine, lascia dunque l’amaro in bocca.

Ma quali sono i motivi che hanno determinato una partenza della bella stagione a dir poco malinconica in centro città?

Diverse le cause.

Probabile, dal punto di vista logistico, che abbiano influito i lavori di rifacimento del manto stradale del Corso Matteotti (ancora in corso). Numerosi i disagi per cittadini che attraversano la via Marina alta. Trovare un parcheggio è diventata una missione impossibile. Non stupisce quindi la volontà di molti di trascorrere momenti di relax in altre e più comode location in provincia, anche a costo di fare qualche chilometro in più.

Si è tanto discusso nelle ultime settimane anche del ‘caso gazebo’. La questione, come noto, è stata risolta, con l’eliminazione dei dehors chiusi e delle pedane preferendo ed imponendo agli imprenditori una occupazione delle aree pubbliche meno invadente solo con ombrelloni e tavoli. Possibile, anche in questo caso, che i reggini non abbiamo gradito o ancora digerito il cambiamento nella fruibilità dei locali.

Accanto alle beghe tra amministrazione e cittadini e alle decisioni discutibili di Palazzo San Giorgio, la questione in realtà è ben più ampia e complessa.

Reggio Calabria non è al momento, per innumerevoli motivi, una delle mete preferite per trascorrere le proprie vacanze. Nonostante sia una città ‘di mare’ Reggio non ha mai davvero sfruttato appieno le proprie potenzialità. La nostra città perde pezzi, in termini strutturali (vedi Torre Nervi) e con giovani in fuga dalla propria città.

Al contrario ogni anno sembra ci sia sempre meno interesse di rendere il centro città invitante e attraente. Eppure basterebbe davvero poco. Anche solo una ‘ruota panoramica’ o ‘giostra antica’, così come fatto gli anni passati, avrebbe attratto migliaia di turisti e smosso il sistema turistico locale. E invece, nemmeno quella.

Che dire poi dell’aeroporto T. Minniti, tenuto ostaggio da troppo tempo per colpa di limitazioni ‘ballerine’. Di ieri lo sblocco delle limitazioni, ma solo per due giorni! E’ innegabile, lo scalo di Reggio Calabria non funziona per come dovrebbe e la visione di turisti e visitatori all’interno dell’aeroporto dello Stretto è diventato oramai un miraggio.

C’è poi un calendario dell’estate reggina 2023, presentato qualche settimana fa che, al contrario di altri calendari delle cittadine vicine (vedi Messina o Palmi), fa arrossire e crea non poco imbarazzo.

Difficile che gli eventi ‘Nonni in danza’ ‘Incontri in biblioteca’, ‘Archi sotto le Stelle’ sicuramente preziosi per la vita di quartiere, possano scuotere e smuovere migliaia di turisti.

Reggio Calabria deve puntare in alto e come le grandi città sanno fare. Reggio, in quanto città metropolitana, al pari delle altre, dovrebbe osare con concerti di alto livello ed eventi originali e unici. Lo spettacolo delle Frecce Tricolore è a nostro avviso l’unico evento degno di nota.

Infine le operazioni condotte dalla Polizia, mirate e finalizzate ad incentivare l’operosa collaborazione tra i gestori di locali e le Forze di polizia, hanno tuttavia avuto l’effetto contrario, a causa delle numerose violazioni riscontrate in alcuni lidi della nostra città.

In particolare una delle tematiche, particolarmente avvertite dalle Associazioni di categoria, è rappresentata dal fenomeno dell’abusivismo nell’ambito della gestione e organizzazione di spettacoli e trattenimenti pubblici.

Molte attività in riva al mare erano sprovviste della licenza di pubblico spettacolo.

Insomma a Reggio Calabria, ancora non si respira, nonostante le alte temperature, un clima estivo.

Poca movida, niente ‘via vai’ in Via Marina e tanti problemi logistici e di programmazione.