Nomine Brunetti e Versace, partenze in sordina: prime uscite in 'religioso' silenzio

Brunetti e Versace attendisti. Dopo tre giorni ancora nessuna dichiarazione, quando parleranno alla città?

Un silenzio tombale dai piani più alti, si fa per dire, di Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro.

Dopo il più imbarazzante weekend dell’anno per la politica reggina, si assiste dai vertici delle più importanti istituzioni cittadine ad un assordante silenzio. Eh si, perchè trascorse oltre 72 ore dalle nomine a vice sindaco del Comune di Reggio Calabria e Città Metropolitana, i neo nominati Brunetti e Versace non hanno proferito parola.

Brunetti e Versace non pervenuti

Dall’atto di Giuseppe Falcomatà di venerdì 19 novembre, Paolo Brunetti non ha inteso parlare alla città né rilasciare alcuna dichiarazione sulla delicatissima situazione, diventata ormai tragicomica. Come lui, sulla via del ‘low profile’ c’è anche il collega di Palazzo Alvaro, Carmelo Versace, neo vice sindaco della Città Metropolitana.

Entrambi hanno scelto per questo primo fine settimana uno stile misurato, anche troppo, dato che ancora della loro (sempre che ne abbiano una) idea di città, non è dato sapere.

D’accordo, è stato un weekend di fuoco, con attacchi da ogni fronte. Prima le riunioni tra i vertici locali e nazionali del PD, poi le dimissioni di Perna, durissimo nei confronti della giunta e del sindaco, infine Pazzano che chiede una mozione di sfiducia da presentare in Consiglio comunale al più presto. Mentre cosa bolle in pentola nel centrodestra, lo scopriremo a breve con possibili dimissioni di gruppo.

Ma i modi di ‘non porsi’, fin troppo pacati e le figure silenziose e in sordina di Paolo Brunetti e del collega Carmelo Versace meritano però adesso, a distanza di ben tre giorni dal loro insediamento, un’attenta riflessione.

Reggio in ginocchio, più che mai stufa

I reggini sono stanchi di assistere ai giochi di una politica falsa, ipocrita e becera. Sono stufi di subire i continui giri di giostra, evidentemente inutili con cambi di poltrone, per favorire questo o quel partito. Sono fin troppo stanchi inoltre di assistere a strategie squallide tra cerchi magici, riunioni segrete e personalismi ridicoli.

Ai reggini, più che mai, adesso interessa il bene della città. Della loro città, e non quello dei partiti o della composizione della giunta. Ed è per questo che i due nuovi sindaci, massimi rappresentanti della città, devono e hanno l’obbligo di parlare, e al più presto ai reggini.

Guardandoli possibilmente negli occhi e non attraverso una webcam come il loro predecessore, ma affrontandoli, anche a muso duro, per un confronto reale e per comprendere la situazione attuale.

Nuovi incarichi per Brunetti e Versace, bocciato il loro primo weekend

Sono stati certamente ruoli inaspettati, per entrambi politici alle prime armi. Sono investiture che pesano come un macigno e immaginiamo possano creare non poche tensioni all’interno di Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro.

Capiamo inoltre che il passaggio di livello e la promozione da assessore a vice sindaco (per Brunetti) e da consigliere metropolitano a vice sindaco della Metro City (per Versace), così d’emblée, può essere stato uno shock. Ma adesso entrambi devono capire, e al più presto, che toccherà a loro governare, toccherà anche a loro cercare di non far crollare Palazzo San Giorgio, già parecchio in bilico.

E se hanno inteso ricoprire un ruolo così delicato, indossando la fascia tricolore e accettando l’incarico assegnatogli da Falcomatà, dovranno parlare ‘a tu per tu’ con i reggini.

Insomma, il loro primo weekend da ‘primi cittadini’ si chiude in ‘religioso’ silenzio con Brunetti presente solo al particolare abbraccio della città alla Madonna della Consolazione.

Un primo fine settimana da bocciare. Ci saremmo aspettati un briciolo di coraggio, più spirito di iniziativa, da entrambi.

Ma capiamo anche che di questi tempi, sincerità, capacità relazionali e correttezza, sono doti rare.