Reggio, PS operativi h12 per la carenza di personale. Scaffidi annuncia la conferenza dei Sindaci

Operativi dalle 8 alle 20 per permettere a tutti di rimanere aperti. Il Commissario dell'Asp di Reggio Calabria convoca la conferenza dei sindaci per discutere di sanità

Rimodulare i turni è stata la soluzione tampone per riuscire a mantenere in vita il Pronto Soccorso di Gioia Tauro e gli altri presidi di primo intervento dei Comuni di Scilla, Palmi e Oppido Mamertina.

Nella giornata di mercoledì si è chiuso il tavolo in Prefettura a Reggio Calabria aperto per discutere dell’emergenza sanitaria e della carenza di personale che, qualche settimana fa, aveva portato l’Azienda Sanitaria Provinciale ad optare per la temporanea chiusura del Pronto Soccorso gioiese.

Da lì, una serie di manifestazioni ha interessato tutto il territorio della Piana. I cittadini non vogliono rimanere a corto di assistenza, i sindaci lottano per continuare a tenere aperti i pochi ambulatori presenti sul territorio e l’Asp fa i salti mortali per trovare medici che possano coprire i turni.

Il Commissario Scaffidi sulla rimodulazione dei turni nei PS

“A causa della persiste carenza di personale non ci è rimasto altro da fare che rimodulare le risorse a nostra disposizione – ha detto il Commissario Gianluigi Scaffidi ai microfoni di CityNow. Come spesso ripeto, in questi ultimi 5 anni nessuno si è preoccupato di rimpinguare le fila. I concorsi erano fermi ed ora, pur avendoli tirati fuori dai cassetti, trovare il personale è un’impresa”.

Già nei mesi scorsi, il commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, sempre a CityNow, aveva lanciato l’allarme concorsi illustrando, allo stesso tempo, perché a queste latitudini, ma anche nel resto d’Italia, si fatica così tanto a reperire personale qualificato, in particolar modo per i punti di primo intervento.

“Come Asp abbiamo appena ribandito il concorso per 7 posti di anestetisti, nella speranza che, questa volta, non vada di nuovo deserto. Non si possono iniziare i concorsi e poi lasciarli lì a morire, vanno effettuati a tamburo battente perché negli anni sprecati a girarsi le mani, la gente si accasa e non ha più interesse nell’accettare il posto che gli viene offerto”.

Secondo il dott. Scaffidi, all’Asp di Reggio Calabria c’è stato un vero e proprio errore di programmazione. Basta pensare che alla fine del 2021 sono stati tirati fuori i concorsi di radiologia di Locri e di ortopedia (entrambi banditi nel 2016).

“Trovare anestetisti e pronto soccorsisti, oggi, è come trovare le perle negli oceani. Senza l’aiuto del Governo, difficilmente riusciremo a risolvere la situazione. Ovviamente cerchiamo di non scoraggiarci e cerchiamo di reperire personale anche al di fuori. Non tutti i medici, però, sono disposti ad accettare prestazioni aggiuntive, anche in cambio di un gettone e noi non li possiamo obbligare”.

È per questo motivo che, dall’Asp, è arrivata la proposta di passare da un’attività h24 ad h12. Una soluzione temporanea per non chiudere le porte dei Pronto Soccorso della Piana.

“Si è deciso di mantenere tutti i presidi del territorio della Piana, ma per farlo è necessario che, in ognuno di questi, via sia una riduzione dell’attività per poter continuare a lavorare”.

Il rapporto diretto e la Conferenza dei Sindaci

Il tavolo convocato in Prefettura, comunque, è servito anche a creare un rapporto più stretto fra gli amministratori locali e i vertici dell’Azienda Sanitaria.

“È un rapporto a volte duro, ma sempre corretto e produttivo – ha detto il Commissario. Tanto che lunedì 8 novembre ho chiesto la convocazione della Conferenza dei Sindaci con l’Asp per discutere di sanità”.

La riunione era stata già fissata, tempo addietro, ed era saltata a causa dell’allerta meteo.

“Sbaglia chi crede io sia la controparte – ha concluso Scaffidi. Io sono un esecutore di programmi scritti da altri, ovvero dalla politica. È per questo motivo che, i primi cittadini dovrebbero, attraverso i partiti, aldilà del colore, proporre i giusti adeguamenti”.

Tanta sinergia, ma non tutti sono d’accordo

Aldo Alessio Sindaco Gioia Tauro

“Il 3 novembre abbiamo avuto una ulteriore riunione, presso la Prefettura di Reggio Calabria sul tema sanità.
Insieme ai colleghi sindaci della Piana, abbiamo incontrato il Prefetto, Massimo Mariani, e il Commissario Straordinario dell’Asp, Dott. Gianluigi Scaffidi con il direttore sanitario dott. Minniti. La battaglia per la sanità che si sta svolgendo non finisce. Ho espresso la mia opinione in modo molto chiaro: la crisi della sanità è una crisi di sistema. Va necessariamente affrontata a livello nazionale.

I tagli che si sono susseguiti negli anni, hanno portato la sanità ad un punto di non ritorno: presidi ospedalieri chiusi, guardie mediche chiuse, pronto soccorso non supportati da reparti,118 senza medici e con ritardi gravissimi, nonché la mancanza generale di medici ed infermieri.

La nomina del neo Presidente Occhiuto a commissario della sanità è un primo passo importante ed è segno di un necessario e doveroso ritorno della sanità ai calabresi e ai loro rappresentanti democraticamente eletti. Lavoreremo offrendo piena collaborazione al Presidente Occhiuto, per garantire il pieno e reale diritto alla salute, alla cura e alla vita dei cittadini gioiesi, della Piana e della Calabria intera.

Perché quella che noi Sindaci stiamo conducendo è la battaglia per la salute di tutti i cittadini della Piana e della Calabria senza campanilismo alcuno”.

Giuseppe Ranuccio Sindaco di Palmi

“Come anticipato lo scorso mercoledì a seguito della riunione tenutasi in Prefettura, in questi giorni insieme ai colleghi sindaci della Piana siamo al lavoro per scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro. Data la drammatica carenza di personale, al fine di ottenere questo risultato sarà richiesto un temporaneo sacrificio per reperire le forze necessarie al funzionamento del vicino pronto soccorso. Per tale ragione si è stati costretti ad adottare la difficile decisione di ridurre l’orario di apertura di alcuni punti di primo intervento, tra cui quello di Palmi, che sarà aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, rimanendo chiuso in orario notturno.

Un provvedimento che certo non fa piacere, ma da ritenere indispensabile per evitare la chiusura di un presidio di quella importanza, una chiusura che non possiamo assolutamente permetterci atteso che quello di Gioia Tauro è l’unico pronto soccorso presente in zona. Il P.P.I. di Palmi registra mediamente un ingresso a notte ed è limitato nelle terapie cui poter sottoporre i pazienti, numeri ben minori rispetto a quelle di un Pronto Soccorso, che può invece intervenire in modo differente sul paziente in accesso. Meglio dunque avere un P.S. pienamente efficiente che non un P.P.I., in cui le possibilità di intervento sono comunque poche e i cui esigui numeri di accesso attuali, per la burocrazia, difficilmente giustificherebbero il suo mantenimento in attività e avrebbero dovuto comportare a priori una possibile chiusura. Senza un Pronto Soccorso, come purtroppo già accaduto in passato, si rischierebbe di perdere vite umane per non poter prestare il servizio dovuto.

Si tratta comunque di un sacrificio temporaneo, richiesto a tutti, cui dobbiamo far fronte con senso di responsabilità, abbandonando i campanilismi e lavorando insieme per gli interessi e il diritto alla salute di tutti i cittadini della Piana. Finché saremo costretti a scelte di questo tipo, di fatto una guerra tra poveri, non potremo mai avere una sanità degna di questo nome. Confidiamo nel neo eletto presidente Occhiuto, nominato commissario per la sanità in Calabria, affinché non solo venga ristabilita al più presto la piena operatività del P.P.I., ma si proceda invece a un suo potenziamento”.

Bruno Barillaro sindaco Oppito Mamertina

“L’ASP di Reggio Calabria ha comunicato che a breve disporrà la “provvisoria” chiusura, durante l’orario notturno, dei Punti di Primo Intervento ricadenti nel versante tirrenico della Provincia di Reggio Calabria, tra cui quello di Oppido, che quindi, rimarrà aperto dalle ore 08.00 alle ore 20.00; ciò al fine di reperire personale (medico e paramedico) e garantire il funzionamento del Pronto Soccorso di Gioia Tauro.

Questa spiacevole decisione era stata paventata mercoledì scorso durante una riunione svoltasi in Prefettura e in quella occasione ho manifestato le ragioni della mia ferma contrarietà.

È necessario scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, ma non è accettabile l’ennesima mortificazione dei cittadini che vivono nelle zone interne e più disagiate, oltretutto, senza garantire una valida risposta alle esigenze sanitarie di tutti i cittadini della Piana.

Mi rendo conto delle difficoltà che sta affrontando il nuovo Commissario dell’ASP di Reggio Calabria, al quale non si può attribuire alcuna responsabilità, avendo ereditato una situazione a dir poco vergognosa, figlia di decenni di sperperi, ignobili congiure campanilistiche e sfociata ormai in una vera e propria guerra tra poveri.

Invito vivamente tutti i colleghi sindaci ad assumere una posizione ferma e partecipata affinché vi sia un cambio di rotta ormai resosi improcrastinabile, necessario e vitale: bisogna finalmente guardare alla Piana di Gioia Tauro come un’unica grande città.

Il piccolo Ospedale di Polistena non è sufficiente a gestire le esigenze sanitarie, anche e soprattutto in termini di emergenza-urgenza, di 180.000 mila abitanti, popolazione che quantomeno raddoppia durante il periodo estivo. I punti di primo intervento dovevano essere potenziati e messi realmente nella condizione di funzionare garantendo così una decongestione del Pronto Soccorso di Polistena che attualmente è al collasso.

La logica di depotenziare, poco alla volta, le risorse umane e strumentali di servizi efficienti per poi chiuderli adducendo la loro scarsa produttività non può più essere accetta.

Chiederò a breve un incontro con il Presidente Occhiuto per meglio evidenziare la pietosa situazione in cui versa la sanità nella Piana in generale e nella fascia preaspromontana in particolare e sono certo che il mio accorato appello al buon senso non sarà sottaciuto”.