Sanità, Vitale a Titolo V: ‘Lo Stato ha dato la Calabria per perduta’
La giornalista di Repubblica comunica anche la presenza di un requisito all'interno del Decreto Calabria che potrebbe impedire a Strada di assumere la carica di commissario
14 Novembre 2020 - 17:48 | di Eva Curatola

Giovanna Vitale firma di Repubblica, nella serata di ieri venerdì 13 novembre 2020, è stata una degli ospiti di Titolo V. La trasmissione di Rai 3, dopo il successo e le polemiche scatenate nella puntata della scorsa settimana, è tornata a discutere della sanità in Calabria.
“Lo Stato ha dato la Calabria per perduta”
La giornalista calabrese non ha timore di ricordare al pubblico a casa il suo attaccamento alla sua regione di origine:
“Io non sono solo calabrese, in Calabria vivono i miei genitori ed io in Calabria ci torno tutte le estati. Questa vicenda oltre ad addolorarmi personalmente, mi preoccupa”.
La vicenda a cui la penna di Repubblica fa riferimento è quella della sanità. Dopo lo scandalo di Cotticelli che non sapeva di dover essere lui a redigere il piano Covid e che, successivamente, dopo le sue dimissioni ha detto in tv di “esser stato drogato“, le cose non hanno fatto che peggiorare.
La Calabria è in zona rossa, il commissariamento è stato prorogato e designato un nuovo commissario che, tanto nuovo non è. Giuseppe Zuccatelli si è già occupato di sanità in Calabria e, per questo motivo, i calabresi si sono infuriati al sentire il nome scelto dal Consiglio dei Ministri.
“Il commissariamento è iniziato nel 2009 – spiega Giovanna Vitale. Sono passati 11 anni, anche se nel primo decreto c’era scritto chiaramente che il piano di rientro della sanità calabrese sarebbe dovuto concludersi nel biennio 2010/2011. Siamo nel 2020 e ancora siamo al commissariamento”.
Il dramma della Calabria, però, è molto più delicato:
“Abbiamo visto che dal Governo Conte 1 è stato nominato un generale che non si è dimostrato all’altezza, sicuramente anche a causa del sistema farraginoso con cui è disorganizzata la sanità calabrese. Il problema è che ad essere commissariato non è solamente il bilancio, ma tutte e 9 le ASP. Quelle di Catanzaro e Reggio Calabria dal ministro dell’interno per infiltrazioni mafiose, le altre perché inefficienti.
Quanto a lungo vuole aspettare uno Stato che dice di pensare al sud, tanto da aver istituito un ministero, prima di intervenire in una situazione che ormai è oltre il collasso come la Calabria. Ad una settimana dal giorno in cui è venuto fuori il nome di Giuseppe Zuccatelli non si sa ancora se è stato nominato o meno”.
E su Gino Strada…
“Io non so se arriverà Gino Strada perchè non vorrei che fosse utilizzato come una foglia di fico dal Governo. Dallo Stato vorrei invece che arrivasse cura e attenzione ad una terra che fino ad ora è stata drammaticamente trascurata.
Non so se Strada arriverà anche perché nell’ultimo Decreto Calabria è presente un impedimento di natura tecnica. Fra i requisiti richiesti al commissario c’è la gestione manageriale. Gino Strada è un medico”.
