Aeroporto di Reggio, riunione (con disaccordo) tra Task Force e Comune

Proseguire nello scontro con Sacal o seguire una linea più morbida? Tra Task Force e Metrocity...decide il Miramare

L’aeroporto di Reggio Calabria sembra davvero vicino, finalmente, ad una svolta positiva. Dopo le notizie delle ultime settimane riguardanti il ‘T.Minniti’, con l’abbattimento della categoria ‘C’ e la pioggia di soldi in arrivo dal CIS Volare (215 milioni previsti per i tre scali calabresi’, adesso si cerca davvero il rilancio di uno scalo diventato la cenerentola d’Italia.

Nelle ultime settimane, diverse le novità annunciate da Sacal relative allo scalo reggino, anche direttamente dalla voce del manager Marco Franchini ai microfoni di CityNow.

“Partiamo da novembre con il raddoppio del volo con Fiumicino. Torino, Venezia e Bologna saranno le tre mete dei prossimi mesi dal ‘T.Minniti’, voli operativi da metà dell’estate prossima. Reggio deve essere il punto di arrivo anche per la Sicilia e per le isole Eolie.

A breve partiremo con una serie di riqualificazioni delle infrastrutture di volo ed abbiamo bandito la gara per la nuova aerostazione di Reggio. Tempi di realizzazione? Non mi piacciono le promesse ma assicuro il massimo impegno. Abbiamo un orizzonte temporale di 24 mesi per realizzare gli interventi. Spero anche di anticipare i tempi”, le parole di Franchini.

Fiducia e ottimismo quindi…ma non per tutti. Chi rimane titubante è la task force comunale, organismo, coordinato dall’Avvocato Salvatore Chindemi. Nei mesi scorsi, diversi i momenti di rottura tra la task force e Sacal, l’ultimo in ordine temporale è arrivato lo scorso luglio, con un documento licenziato dall’organismo.

“L’inattività volativa nel nostro aeroporto è determinata esclusivamente da scelte di politiche aziendali della società di gestione Sacal che, incontrovertibilmente, in modo programmato e scientifico, hanno privilegiato e privilegiano lo scalo lametino, sacrificando, cinicamente, quello reggino”.

“Il nuovo assetto societario e di management della società di gestione dei tre scali calabresi non ha apportato ad oggi nessuna novità sostanziale rispetto alle politiche aziendali delle gestioni precedenti, anzi, ove fosse possibile, sono stati messi in campo ulteriori comportamenti altamente censurabili.

“Pertanto si ritiene che l’unica soluzione idonea a rilanciare lo scalo dello stretto è quella di richiedere la gestione autonoma del nostro scalo, con l’ottenimento di una subconcessione o altra formula tecnico giuridica da concordare, funzionale a tale scopo.

Ove si frapponessero ostacoli all’ottenimento di questa vitale autonomia, sarebbe inevitabile intraprendere un’azione finalizzata alla revoca della concessione alla Sacal da parte di Enac, per gravi inadempimenti contrattuali, visti i disastrosi risultati sul piano di sviluppo e gestione dello scalo reggino”, la sintesi del documento tutt’altro che amichevole.

Guerra o pace?

Dopo la ‘pausa’ relativa alla campagna elettorale di avvicinamento alle elezioni politiche, la task force è tornata a riunirsi per elaborare le nuove strategie dedicate all’aeroporto di Reggio Calabria. Secondo quanto raccolto da CityNow, venerdi 21 ottobre si è tenuta una riunione presso Palazzo San Giorgio, alla presenza (tra gli altri) dell’avv. Chindemi e del sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace, assente per impegni invece il sindaco f.f. del Comune Paolo Brunetti.

Una fumata grigia, se non nera, l’esito della riunione, con le posizioni della task force e delle due amministrazioni che sarebbero apparse divergenti. Più intransigente quella della task force, che insoddisfatta delle novità annunciate per il Tito Minniti, vorrebbe proseguire con la linea dura del ‘sub concessione o in alternativa ingresso della Città Metropolitana dentro Sacal. Nessuna alternativa possibile’.

Tra Task Force e Metrocity…decide il Miramare

Più morbida e diplomatica invece, secondo quanto trapela, sarebbe la linea delle due amministrazioni, anche alla luce degli ultimi risultati elettorali. Con il centrodestra alla guida del nuovo Governo e con Roberto Occhiuto sempre più riferimento politico a livello nazionale per la Calabria, Brunetti e Versace preferirebbero un dialogo istituzionale e senza nuovi scontri tra le parti.

Da questa divergenza di vedute sarebbe maturata la decisione, rispetto a quanto accaduto sino a oggi, di non pubblicare alcuna nota o documento dopo la riunione di venerdi scorso, in attesa di nuove evoluzioni. La principale, solo in apparenza slegata rispetto alla vicenda Sacal-Aeroporto-Task Force, riguarda la sentenza del Processo Miramare, attesa per martedi 8 novembre.

In caso di assoluzione infatti, Giuseppe Falcomatà tornerebbe immediatamente sul ponte di comando, con (tra le innumerevoli pratiche da risolvere) anche la linea da intraprendere rispetto all’interlocuzione con Sacal e lo scalo reggino. All’orizzonte sembra emergere dunque una nuova pausa tattica, per capire se sarà guerra o pace tra le amministrazioni reggine, la task force e Sacal, bisognerà attendere la sentenza d’appello del Processo Miramare.