Brogli elettorali a Reggio, al via il processo. Castorina unico politico a giudizio

Da ricordare come il giudice ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per il sindaco Giuseppe Falcomatà

Prima udienza del processo sui brogli elettorali verificatisi alle elezioni comunali reggine del 2020. Presso il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dalla giudice Silvia Capone, si terrà quindi venerdi 12 gennaio la prima udienza.

Da ricordare come il consigliere comunale di Reggio Calabria Antonino Castorina, ex capogruppo Pd e oggi esponente di Democratici e Progressisti , è stato rinviato a giudizio proprio in merito all’inchiesta sui brogli.

Lo aveva deciso il gup Nunzio De Salvo accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Stefano Musolino e del pm Nunzio De Salvo, al termine delle udienze preliminari del processo nato da un’inchiesta condotta della Digos da cui è emerso che, alle elezioni amministrative del Comune capoluogo di provincia, avrebbe votato un centinaio di anziani che in realtà non si erano mai recati al seggio. In alcuni casi si trattava di persone addirittura decedute.

 

Secondo la Procura, guidata da Giovanni Bombardieri, i brogli sarebbero stati messi in atto grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Castorina e dal suo entourage. L’ex capogruppo Pd, difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Natale Polimeni, è stato prosciolto da due capi di imputazione: un abuso d’ufficio e dall’accusa di essere il “promotore, organizzatore e capo indiscusso” di un’associazione per delinquere finalizzata a “commettere più delitti in materia elettorale”.

L’unico a essere uscito dal processo è l’ex assessore comunale Demetrio Delfino che era accusato di abuso d’ufficio in relazione all’autonomina di Castorina a componente della commissione elettorale. Nei suoi confronti il gup Quaranta ha accolto la richiesta dell’avvocato Massimo Canale e ha prosciolto Delfino che, all’epoca dei fatti, era presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria.

In relazione allo stesso capo di imputazione, inoltre, il giudice ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per il sindaco Giuseppe Falcomatà. Oltre all’entourage di Castorina, nell’inchiesta sono coinvolti presidenti di seggio e scrutatori, tutti rinviati a giudizio. Quattro di loro avevano scelto il rito abbreviato e sono stati condannati a pene che vanno dai 2 ai 3 anni di reclusione.