Comunali Reggio, Davi annuncia 3 liste e affonda Falcomatà: ‘Dovrebbe ritirarsi’ - VIDEO

Il massmediologo, candidato a sindaco, promette massimo impegno: ‘Sono l’unico che può difendere i reggini’

Esplosivo, carico come una molla, e in piena campagna elettorale. È un Klaus Davi senza peli sulla lingua quello che si presenta in diretta con CityNow per spiegare ai reggini il perché della sua candidatura a sindaco di Reggio Calabria. Il secondo appuntamento, condotto dal direttore Vincenzo Comi, con gli aspiranti primi cittadini ha un ritmo infernale, con un Davi, molto sicuro di se, che non le manda certo a dire, soprattutto al sindaco uscente. Venerdì alle 11, all’Hotel Excelsior, presenterà ufficialmente la sua candidatura alla città, anche se ancora, ammette, è tutto un work in progress:

“Sto mettendo in piedi uno staff degno di questo nome. Tantissima gente si è offerta per candidarsi, a differenza di San Luca dove avevamo avuto seri problemi a trovare le persone. Qui riusciremo tranquillamente a fare tre liste. È venuta tanta gente che ha votato Falcomatà, altra che ha votato il competitore di Falcomatà, ma per adesso è un pò prematuro fare dei nomi, ci stiamo lavorando”.

Molta curiosità, dunque, ma ancora qualche scettico sull’opportunità della sua candidatura, Davi lo deve convincere:

“Uno dei problemi di questa regione, come giustamente ha detto il presidente Santelli, è una reputazione che dovrebbe essere molto più elevata. C’è, quindi, bisogno della presenza nei mass media di una persona che difenda Reggio e la sua reputazione, che porti i turisti, che porti i soldi. Di questo c’è bisogno. È il mio lavoro fare il massmediologo, l’opinionista, il giornalista, ma se dovessi essere sindaco chiaramente questo lavoro si alternerà in modo scrupoloso alla mia attività di sindaco per la città”.

Quale impegno?

In questo senso Klaus Davi sottolinea di aver collezionato l’85% di presenze ai Consigli Comunali di San Luca.

“Cioè, sono sempre andato, tranne per qualche evento concomitante. Abbiamo aperto una ufficio del lavoro privato in collaborazione col Comune e stiamo dando lavoro ai ragazzi. Certo non è facile, ma ci stiamo provando. A San Luca ci stiamo battendo per il campo da calcio, per ammantare il parco. Sono andato dal ministro De Micheli, sono andato da Margiotta per la strada di Polsi, chi c’è andato? Io. Chi ci ha portato i sindaci della Locride? Io. Ma io non sono il sindaco di San Luca. Deve essere il primo cittadino a portare avanti il lavoro, io faccio il mio, ma non sono sindaco. Perché se io fossi il sindaco di San Luca le cose sarebbero andate diversamente”.

Davi assicura quindi un impegno massimo:

“I reggini mi conoscono, quindi la prima cosa che faccio sarà andare a Catanzaro, dalla Santelli a dirle, cara Iole, che ci conosciamo da 25 anni, tu o mi togli la spazzatura dalle strade o io non mi muovo da qua. Ma non come Falcomatà, che è andato a fare l’usciere della Regione. Non s’è capito cosa sia andato a fare. Vado e mi pianto lì, e non mi muovo finché non arriva la CNN e tutti quanti… Fatta questa cosa qui, via i rifiuti da Reggio Calabria. Noi non possiamo essere una vetrina di rifiuti. Noi siamo la Perla del Mediterraneo, la città di Gianni Versace. Seconda cosa, progetti sul lavoro. Io ho portato capitali privati a San Luca, li porterò anche a Reggio; terza cosa investire sulla comunicazione e la reputazione della città. Avere una stagione turistica allungata, aiutare gli alberghi, aiutare i B&B, incontrare i commercianti e ovviamente anche la lotta per la legalità ma su quella Insomma non ho bisogno di spiegare…”

Gli si fa notare che Reggio ha vissuto gli ultimi 7-8 anni praticamente in pre-dissesto, e che il prossimo quinquennio si annuncia molto difficile. Quali strumenti pensa, Klaus Davi, che si devono mettere in campo per evitare il default?

“Intanto che tutti paghino le tasse, ma meno tasse. Perché è vero che Reggio e la città più tassata in Italia ma c’è tanta gente che non paga le tasse. Se le pagano tutti, le abbassiamo per tutti. Questo è importante. Poi col Governo centrale, siccome sono stati tolti soldi alla Calabria, l’ho detto anche a La7 l’altro giorno, penserei ad un finanziamento straordinario per Reggio, dove noi garantiamo sui progetti per evitare il default. Non ci possiamo permettere il default. Perché se c’è il default non possiamo più pagare le aziende che lavorano per Reggio e noi mandiamo sul lastrico migliaia di cittadini. Quindi punterei tutto su un investimento straordinario per Reggio”.

Così Davi prova a convincere i reggini:

“Sono l’unico che li può difendere in una sede istituzionale romana. Ragioniamo: chi può andare a Roma a farsi sentire? Klaus Davi. Lo faccio già adesso che non sono sindaco figuriamoci se sarò sindaco. Ma oltre la normalità che chiedono i reggini, ci vuole anche il bussines. Abbiamo i Bronzi di Riace ma non li sfruttiamo. Li teniamo li chiusi nel museo e non ci sono iniziative interessanti per sfruttarli. Sono un marchio, come la Coca-cola, ma cosa ne ricavano i reggini? Sì la gente va al museo e poi finisce lì. Cioè, è già importante che ci sia almeno quello, ma è il minimo sindacale. Reggio Calabria ha una tradizione sartoriale artigianale molto importante da cui discende Gianni Versace; abbiamo tanti ragazzi e ragazze che vorrebbero entrare nel mondo della moda; perché non facciamo un accordo: famiglia Versace, Camera della moda, città di Reggio Calabria, Ministero dei Beni Culturali, per fare una scuola della moda con l’università. Ma cosa ci vuole? Noi siamo la città di Gianni Versace, noi dobbiamo avere una scuola della moda per consentire ai ragazzi e alle ragazze di fare gli stilisti. Milano ce l’ha scippato, ma è nostro Gianni Versace”.

Ma Klaus Davi parla anche di turismo:

Falcomatà non è mai andato a fare un incontro con i tour operator, per vendere Reggio Calabria. Ma quando ha incontrato tutte le compagnie di viaggio? I tour operator? Quando ha fatto la promozione della città? È la prima cosa da fare. Certo quest’anno c’è stato il lockdown da marzo in poi, ma queste cose vanno programmate prima. Qual è la presentazione di Reggio Calabria che facciamo? Io dico, incontriamoci con i commercianti, Confindustria, facciamo un programma e vendiamo la città. Mi volete dire che non so vendere un prodotto? È il mio mestiere, vendiamo la città. Portiamo capitali privati che investono sulla città. A San Luca ho trovato una multinazionale che ha aperto un ufficio del lavoro. Abbiamo la Dior che usa il bergamotto, ma perché non la coinvolgiamo su qualche progetto della città? Scusate, abbiamo aziende multinazionali che potrebbero investire sui Bronzi di Riace, sul Museo, sulle nostre bellezze. Abbiamo il mondo ebraico, abbiamo la Bibbia ebraica, possiamo coinvolgere lo Stato di Israele e gli Stati Uniti a investire qua. Cioè, le potenzialità sono enormi”

Falcomatà deve ritirarsi

Il giudizio di Davi sull’operato del sindaco uscente non è un mistero. In più occasioni il massmediologo lo ha criticato su diversi aspetti del suo governo cittadino:

“Lui è una brava persona, ma non è capace di fare il sindaco. Soprattutto, lui non ha l’orgoglio della sua città perché se io avessi la mia città in queste condizioni non dormirei la notte. Tu sindaco sei la faccia della tua città, tu non puoi accettare i servizi sui drammi, sulla situazione della spazzatura. E lui dov’è? Cosa fa? Dov’è il sindaco? Cioè la città ha bisogno che lui la difenda. Allora caro sindaco se ogni tanto sudi e ti spettini i capelli non succede nulla. Non è che se non sei perfetto… E allora ogni tanto vai a raccogliere anche tu la spazzatura, io farei così invece di stare lì chiuso, non si capisce a far cosa. Allora, bravissima persona, perbene, ma non capace di fare il sindaco. Io non farò mai attacchi personali, ma politicamente non ci siamo. Questa stagione deve finire, o altri 5 anni così e questa città muore. Falcomatà dovrebbe ritirarsi dicendo ho fallito, mandiamo avanti un altro”.

La critica si estende anche nella dimensione metropolitana del primo cittadino:

“Guarda, il sindaco metropolitano nella Locride non l’abbiamo mai visto. Non so se è venuto l’ultima volta 10 anni fa quando era al liceo, non lo so. Quindi non se n’è mai occupato di questa cosa. Occorre invece far partire i cantieri della Gallico Gambarie, tutelare gli operai della AVR, tutte le piccole e medie imprese. Reggio non è considerata dalla Regione, e non è considerata dal governo centrale, quindi iniziamo a farci valere in Italia, a portare investimenti sul territorio, e già se riusciamo a togliere l’immondizia dalle strade si può tornare alla normalità”.

Gli sfidanti civici

“Chi si candida in queste condizioni, in una città che rischia il default e che è piena di immondizia mi sembra una persona perbene. Sono tutte persone perbene, ma non credo che abbiano le qualità che servono a Reggio in questa fase. Rappresentare Reggio nelle sedi opportune e difenderne gli interessi, portare investimenti, portare i soldi, portare business, di questo ha bisogno non Reggio. L’unico che forse su questo terreno può misurarsi, ovviamente oltre al candidato del centrodestra, vedremo chi, è un fantasma per ora, è sicuramente Cuzzocrea che, con le sue relazioni con Confindustria, può anche lui dare una mano sulla città. Però sul piano dell’immagine me la gioco più io di lui. Ecco forse lui è quello che secondo me può avere delle caratteristiche positive. Infatti è una buona candidatura, però io posso dare molto di più di quanto possa dare Lui”

Giudizio positivo anche su lamberti Castronuovo, ma questo non è una novità:

“Ho grande considerazione di Eduardo Lamberti Castronuovo perché guardo la sua televisione, e dà tantissimo spazio alla cultura, al Teatro Cilea, alle iniziative culturali, alle minoritarie, cioè devo dire che fa un lavoro importante e coraggioso. In questi anni abbiamo fatto tante cose insieme, ma devo dire che se lui dovesse essere il candidato del centrodestra, io rimarrò autonomo. Cioè io ho il mio progetto di città, io non andrò col centrodestra, non sono di destra. Sono un liberale di sinistra che però è contro Falcomatà e conto anche questo tipo di Partito Democratico. Ci sono ottimi sindaci in Calabria del PD o comunque di sinistra, ma il partito, l’apparato del PD è diventato un partito di satrapi non di politici che stanno con la gente”.

Quasi a sorpresa, poi, lascia una porta aperta per eventuali collaborazioni con alcuni dei tanti candidati civici in corsa:

“Io ho sentito tutti, tranne Liotta. Sia Bombino, sia Marcianò, ovviamente Lamberti… non escludo nulla. Effettivamente siamo tanti. Quindi una riflessione sui civici andrebbe fatta”.

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