Il piano di Falcomatà per tenere in piedi l'amministrazione. Pd chiamato a decidere

Il sindaco sospeso spera nell'assist del gruppo Democratici e Progressisti. Mercoledi la riunione decisiva per il futuro dell'amministrazione

“Nessuno vorrà andare a casa. Nessuno, vorrà consegnare la città al centrodestra”. Deve essere stata questa una delle principali motivazioni che ha spinto Giuseppe Falcomatà alle (politicamente) discutibili scelte delle ultime settimane. La volontà di auto-isolarsi, negare ogni confronto con il Pd a livello locale e nazionale, giocare a nascondino e infine procedere con autorità alle nomine di Brunetti e Versace, esponenti esterni ai dem. Tutto calcolato e studiato a tavolino, compreso il dare per scontato la furia di alcune anime della maggioranza e dei vertici nazionali del Pd alle nomine effettuate subito dopo la sentenza di condanna.

Falcomatà consapevole dei rischi ha ugualmente optato per una prova di forza che gli permettesse di inserire alla guida degli enti comunale e metropolitano due persone di fiducia, reggere l’urto della successiva reazione rabbiosa, e poi con calma e sangue freddo sedersi al tavolo delle trattative. E’ ancora presto per capire se il piano studiato dal sindaco sospeso andrà in porto e l’amministrazione dopo il terremoto procederà con scosse di assestamento prima del ritorno alla normalità.

Dall’incandescente riunione di sabato tra Falcomatà e i vertici del Pd, sembra già essere passata tanta acqua sotto i ponti. Una domenica di contatti costanti ma senza alcuna riunione tra gli esponenti dem, con Nicola Irto e il commissario Stefano Graziano in contatto con Roma, nel tentativo di capire quale direzione prendere. D’istinto la volontà sarebbe quello di staccare la spina all’amministrazione Falcomatà, troppa la rabbia per giustificare le scelte politiche del sindaco sospeso e digerire due sindaci f.f. non interni al Pd.

Tra le mosse architettate a mente fredda da Falcomatà, potrebbe esserci anche la volontà di sostituire Perna con metodi brutali, senza preavviso alcuno, auspicandosi le successive dimissioni dell’esperto professore, poi puntualmente arrivate. Così facendo infatti, si è liberato un posto all’interno della giunta, che diventano due alla luce della condanna dell’assessore Giovanni Muraca. Pane per i denti di chi, negli ultimi giorni, ha urlato rabbia e minacciato scelte forti ma alla fine è rimasto al suo posto.

Pane per i denti di chi, come il gruppo in area De Gaetano Democratici e Progressisti, è consapevole di avere un credito da scontare nei confronti di Falcomatà. I primi contatti, come riportato su queste pagine, erano già partiti nei giorni scorsi con ipotesi che iniziavano a spuntare dal caos generale. Una postazione in giunta al Pd, una postazione al gruppo Democratici e Progressisti, ‘e tutti vissero felici e contenti’, questa probabilmente l’idea di Falcomatà per salvare capra e cavoli. Idea che però deve fare i conti non tanto con l’area che fa riferimento a De Gaetano e che potrebbe vedere di buon occhio questo scenario, quanto con i pensieri del Partito Democratico.

Secondo quanto raccolto da CityNow infatti, il Pd difficilmente accetterà una soluzione di questo tipo, e vuole in qualche modo riprendere il controllo di Palazzo San Giorgio. Farlo attraverso un esponente di Itala Viva, ovvero l’attuale f.f. Brunetti, appare cosa complicata, da qui la valutazione approfondita dell’attuale contesto e che poi trova non a caso sbocco nelle parole di alcuni esponenti. “Siamo preoccupati per il destino della città, Bisogna capire se ci sono le condizioni per ricostruire”, il pensiero espresso ai nostri microfoni da Sebi Romeo racchiude in sintesi il sentimento del Pd, indeciso sul da farsi.

I dem infatti devono fare i conti con una serie di conseguenze, per certi versi simili a quelle che in queste ore sta incontrando la coalizione di centrodestra. Convincere i consiglieri a dimettersi non è missione semplice, mollare la poltrona è cosa rarissima in politica. A questo, bisogna aggiungere la quasi certezza per il centrosinistra di perdere eventuali nuove elezioni, saggezza impone quindi di soppesare bene ogni valutazione. Cosa che sarà fatta tra oggi e domani, proseguendo nei costanti contatti già avvenuti ieri, prima della decisiva riunione di coalizione prevista per mercoledi 24 novembre, momento che segnerà uno spartiacque (almeno per adesso) per il destino dell’amministrazione Falcomatà.