Reggina, il presidente Gallo parla della struttura societaria e del rimpianto Tempestilli

"L'iscrizione? Non c’è nessun problema, la maggior parte del debito è con l’erario e, ottenuta la rateizzazione del pagamento dei contributi, basta rispettare le scadenze"

In altra pagina del giornale abbiamo riportato alcune dichiarazioni del presidente Luca Gallo riguardo il mondo amaranto tra presente e futuro. A proposito di questo, l’intervista rilasciata dal massimo dirigente al periodico Forza Reggina, ha toccato anche l’argomento iscrizione:

“Iscrizione? Nessun problema”

“L’iscrizione? Non c’è nessun problema, la maggior parte del debito è con l’erario e, ottenuta la rateizzazione del pagamento dei contributi, basta rispettare le scadenze. La società non ha esposizioni con le banche, che mi danno fastidio come la sedia del dentista o il veterinario per Sofia… Sono un presidente vecchio stampo, che però mette i soldi del suo patrimonio. Per me la Reggina non vince o perde semplicemente, ma è una cosa molto più profonda, sia dal punto di vista morale che economico, che arriva a mettere a repentaglio la mia esistenza. Il modus operandi della società, quello gestionale, non quello sportivo, dipende da me. Prendere decisioni è il mio lavoro, lo faccio da tredici anni, tutti i giorni per al- meno dodici ore. Sul banco mio padre, che faceva il falegname, vedeva il risultato del suo lavoro; sul mio tavolo non c’è nulla, solo il pensiero. Non c’è un passaggio, una spesa, anche la più irrisoria, nelle mie aziende che non venga autorizzato da me. Così è stato per il mancato versamento dei contributi: sono stato impossibilitato ad intervenire, ma non c’era, e non ci sarà nessuno, che avrebbe potuto farlo al posto mio. Da sempre ho un problema al cuore, tenuto sotto controllo, ma ancora non completamente a posto, che mi ha costretto al ricovero improvviso dopo lo stress per la morte di mia madre. Ora della mia famiglia è rimasto solo mio fratello…”.

La struttura societaria

“E’ vero, io sto a Roma ed ho bisogno di qualcuno di fiducia e competenza che stia qui, ma non riesco a trovarle nella stessa persona. Nell’immediato è il caso che la segua io direttamente. La società è ben considerata: il mio grande amico Fabio De Lillo è stato scelto a appresentare la lega di B nei rapporti con le istituzioni; per la parte sportiva. Il settore giovanile? Lasciamo stare… Una struttura come il Sant’Agata dovrebbe avere ben altri risultati. Ho speso un milione e mezzo per sistemarlo, ma per farlo funzionare come si deve bisogna avere competenze calcistiche o soldi: non ho le prime ché sono ancora un neofita, e dopo il covid neppure i secondi. Avrei dovuto essere come Foti, un grande presidente, sempre disponibile e gentile con me! Tonino Tempestilli, stava lavorando bene, ma poi ho fatto scelte sbagliate, forse gli ho dato troppi incarichi. I nostri caratteri non andavano d’accordo, ma era bravo e capace: è un cruccio che sia andato via, tra l’altro comportandosi da signore, rinunciando al contratto”.