Reggio, piano strategico focus sulle nuove generazioni - FOTO

Prosegue il percorso partecipativo finalizzato alla costruzione del Piano Strategico Metropolitano per individuare i bisogni del territorio

Ristobottega

Ieri, a palazzo Alvaro, un partecipato focus su bisogni e iniziative a favore dei giovani. Costruire l’identità alla Città Metropolitana mettendo al centro le nuove generazioni. Questa la traccia seguita nel corso del tavolo tematico su “Welfare, politiche giovani e lavoro” organizzato, in collaborazione, dai settori “Politiche sociali”, “Istruzione e Formazione Professionale” e “Pianificazione, Ambiente e Leggi Speciali” della Città Metropolitana.

Il tavolo, dedicato al confronto e alla proposta, rappresenta una tappa del percorso partecipativo finalizzato alla costruzione del Piano Strategico Metropolitano per individuare i bisogni del territorio, sollecitare e promuovere iniziative a favore dei giovani e definire gli indirizzi e le azioni da integrare alla programmazione dell’ente, nel solco della nuova governance che punta ad orientare le scelte in aderenza a visioni e volontà condivise della comunità metropolitana.

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Prioritario, in questa direzione, aprire un canale diretto di ascolto e di coinvolgimento degli attori e degli stakehoder del territorio che a vario titolo operano nel campo dell’istruzione, della formazione e del sostegno alle fasce della popolazione più vulnerabili. Lo spazio di discussione, infatti, è stato aperto ad istituzioni scolastiche e accademiche del territorio, a centri di formazione professionale, alle associazioni di volontariato e alle cooperative sociali.

Ad avviare i lavori è stato il dirigente del settore “Istruzione e Formazione Professionale” della Città Metropolitana, Francesco Macheda che ha offerto una panoramica sulle competenze dell’ente in materia e sullo stato dell’arte delle politiche messe in campo ed ha sottolineato il ruolo fondamentale del Piano Strategico nella programmazione di medio lungo termine, soprattutto in merito elle progettualità che riguardano l’orientamento allo studio e al lavoro dei giovani, e che sono rivolte a creare una integrazione tra le realtà del territorio, a sostenere la corrispondenza tra interventi di istruzione e formazione e necessità espresse dal mondo produttivo.

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“I nostri giovani scappano per studiare e lavorare altrove, la nostra diventa una battaglia sociale per impedire o limitare tale fenomeno” ha affermato Macheda.

Anche il Consigliere Metropolitano, Delegato alle Politiche Comunitarie, Antonio Castorina ha sottolineato il ruolo del Piano Strategico per avviare una stagione e una visione prospettica diversa, che consenta di promuovere riforme in tema di lavoro e di creare innovazione sociale tenendo in primo piano le esigenze delle nuove generazioni.

“Dobbiamo mettere al centro i giovani – ha dichiarato Castorina – partendo da un orizzonte concreto di risposte che siano in primo luogo di carattere occupazionale. Nel mio ruolo di Consigliere delegato sto provando, con la collaborazione del settore competente, a mettere in rete politiche comunitarie, istruzione, formazione professionale per creare interventi trasversali e in grado di intercettare opportunità da restituire ai più giovani. Il Piano Strategico, inoltre, deve riuscire a creare investimenti sul territorio, ecco perché è necessario dare concretezza ad un percorso che ha bisogno della collaborazione e della responsabilizzazione di tutti gli attori del sistema”.

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Lo spazio di confronto, guidato dagli esperti del Piano Strategico, ha avuto poi come protagonisti gli stakeholder che hanno espresso le proprie aspettative in merito al percorso di partecipazione, apprezzando il coinvolgimento dal basso. Il tavolo ha dato voce a bisogni e necessità ma soprattutto ha chiarito su quali ambiti intervenire per realizzare concrete prospettive di crescita e benessere per il territorio.

È stata rimarcata la necessità di stimolare proposte progettuali per un pieno coinvolgimento dei giovani nei processi di cambiamento che la Città Metropolitana vuole accompagnare, secondo un modello di protagonismo sociale e culturale capace di ridurre fenomeni di marginalità e fragilità, individuali e di contesto. È stata posta l’attenzione sull’analisi dei fabbisogni formativi e professionali e sul matching tra domanda e offerta di lavoro, sull’avviamento all’impresa, sulle reti di collaborazione con le associazioni, i gruppi giovanili, il mondo della scuola, l’università, il terzo settore e gli attori della cultura, sulla cittadinanza attiva.

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Da più parti è stata manifestata, infatti, l’importanza di promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche tra i vari soggetti. Significativa anche in questa direzione la partecipazione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana, Emanuele Mattia, che ha proposto la realizzazione di una rete di punti di informazione su tutto il territorio che consenta ai ragazzi l’accesso alle attività di carattere sociale.