A Reggio Calabria la prima nazionale del nuovo libro di Cosimo Sframeli

’Ndrangheta addosso” il titolo del nuovo libro di Sframeli. L'evento fa parte dei “Domenicali delle Muse

Ancora una prima importante ai “Domenicali delle Muse”, ed ancora un importante momento dedicato alla scrittura. “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere”, questa settimana, dichiara il presidente Giuseppe Livoti, cureranno la prima presentazione nel circuito nazionale del nuovo libro di Cosimo Sframeli “’Ndrangheta addosso” – edito da Falzea.

Un nuovo percorso dunque di Sframeli tenente dei Carabinieri, promosso per titoli e meriti, paracadutista e comandante di plotone della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria.

Nel 1980 a Locri ha fatto parte del pool di Magistrati e Carabinieri che investigavano sul fenomeno poco conosciuto della ‘ ndrangheta, divenendone competente conoscitore delle dinamiche criminali, continuando il contrasto alla criminalità mafiosa nel reggino e nel vibonese.

Giornalista, è stato decorato tra gli altri riconoscimenti, della medaglia d’oro al merito Mauriziana dal Presidente della Repubblica Italiana, nonché delle medaglie di bronzo, d’argento e d’oro al merito di lungo comando al Ministero della Difesa. ù

Per “Le Muse” un grande evento, collegato soprattutto alle importanti scritture dell’autore che, ancora una volta, tratta quella Calabria, inerme e vittima, assoggettata antropologicamente da secoli, rimasta ancora oggi, scrive il noto scrittore, animata dalla grande forza della gente onesta, mai rassegnata, che si batte per contrastare e demolire ciò che l’identità mafiosa edifica.

La ‘Ndrangheta, come organizzazione mafiosa, viene definita dall’autore “sistema” che in Calabria contiene e muove molti degli interessi economici e di potere. L’Aspromonte e il mare, i paesi e le fiumare e i boschi nei ricordi dei sequestratori e dei tanti sequestrati, le città delle coste, la storia e il mito, la fuga e l’ostinazione di chi resta, il passato che è stato, il presente e il futuro nel grande quadro di una terra che ha conservato una sua suggestione, il fascino della frontiera tra due mondi, tra due dimensioni dell’uomo e della storia.

“Occorre esserci nati per amarla, tanto è piena di pietre e di spine”. Così dice Corrado Alvaro della sua terra. Per amare questo mondo non è sufficiente predicare o agire bene ma è necessario mettere in conto anche l’eventualità di perdere la vita”.

Ma il libro prende anche a pretesto la definizione del Sud per l’autore Saverio Strati: Quella del Sud è una terra ingrata e graffiata anche dalla malasorte, dove uomini ed animali hanno convissuto e hanno fatto parte dello stesso mondo.

La presentazione avrà due momenti ben distinti: una introduzione di Livoti, una prefazione a cura del dott. Antonio Nicolò – anatomopatologo ed intellettuale eccellente della terra di Calabria e la post fazione dell’avvocato Maurizio Marino, mentre brani scelti saranno letti da Marcella Falcone, Ada Conti e Clara Condello.

Tanti argomenti si intrecceranno alle pagine del libro, ritrovando così, il tema del rapporto tra preti e mafia, i numerosi casi di corruzione, la vendetta, il sangue e la vendetta e numerose problematiche vissute e riunite in un unico trattato in cui la Calabria, il sud del sud, inerme e vittima, assoggettata antropologicamente da secoli e chiusa nel suo silenzio, ma animata da gente onesta per combattere l’identità mafiosa.