Comune Reggio, il Bilancio ora respira: mutui Cdp sospesi e liquidità disponibile

Giorni intensi a Palazzo san Giorgio. La Regione chiede 16 mln per i rifiuti. Falcomatà scrive alla Santelli e invoca azioni incisive per il territorio metropolitano

Palazzo San Giorgio è sempre più tra l’incudine e il martello. Soprattutto quando si parla di Bilancio, o più volgarmente di casse comunali. Fatto sta che – come riportato dal collega Alfonso Naso di Gazzetta del Sud – una nuova batosta si è abbattuta sul Comune con la richiesta da parte della Regione di un pagamento, immediato, di 16 milioni di euro a titolo di tariffa per il conferimento della spazzatura per gli anni 2017 e 2018. La richiesta sarebbe stata rivolta direttamente al tesoriere del Comune per un versamento che dovrebbe in tal modo bypassare Palazzo San Giorgio.

Una cifra, quella richiesta dalla Regione, in un momento delicato e in piena emergenza, che rischia di tramutarsi in un vero e proprio colpo di grazia per il Bilancio di Palazzo San Giorgio che, proprio per la crisi sanitaria in atto e le conseguenze che da essa dipendono, ha sospeso i tributi comunali.

L’appuntamento per l’approvazione del Rendiconto 2019 – rinviata con il decreto “Cura Italia” al 31 maggio 2020 per gli enti e i loro organismi strumentali destinatari delle disposizioni del titolo primo del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – adesso si appesantisce di questa ulteriore “spesa”, che fa il paio con l’ormai famoso debito idropotabile vantato da Sorical. Una partita, come si ricorderà, di circa 60 milioni di euro.

Le contromisure

Nel frattempo i Comuni italiani, grazie alla mediazione dell’Anci e al buon senso del Governo, hanno potuto beneficiare delle prime misure per fronteggiare la crisi in atto. Che oltre ad essere sanitaria, è anche, se non soprattutto, per gli Enti locali, una crisi finanziaria. D’altra parte il necessario e opportuno blocco della riscossione dei tributi locali ha ingessato ancor di più i Comuni, che sono l’avamposto della crisi.

Il governo da parte sua ha offerto, per il momento, un’anticipazione (pari al 66%) del Fondo di Solidarietà comunale per alleggerire il carico ai Comuni, fornendo la tanto auspicata liquidità. Non basta, ovviamente, nonostante il trasferimento di altri fondi attraverso l’ordinanza di protezione civile.

Mutui Cdp, si pagano solo gli interessi

Intanto però si registra una sorta di solidarietà istituzionale tra Enti e Casse. In particolare, per dirla con Anci e Upi, si materializza l’inedita iniziativa di Cassa depositi e prestiti.

“Per andare incontro alle esigenze dei Comuni e delle Province, in questo momento sottoposti, come qualsiasi azienda del Paese, a una difficoltà finanziaria senza precedenti, Cassa depositi e prestiti, su richiesta di Anci e Upi, una richiesta sostenuta dal governo, ha assunto una decisione anch’essa senza precedenti: una rinegoziazione dei mutui di tutti gli enti territoriali che si tradurrà nel far pagare alle prossime due scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre solo la quota di interessi”.

Un’operazione che – spiegano i presidenti dell’associazione dei Comuni, Antonio Decaro e dell’Unione delle Province, Michele de Pascale – porterà a un doppio beneficio. Uno, immediato, di disponibilità finanziaria (senza vincoli di destinazione, in base alle norme vigenti): per il 2020, 1,1miliardi in più, a tanto, infatti, ammonta la riduzione della quota capitale dei Comuni, Province e Città metropolitane. L’altro di prospettiva: la riduzione delle rate future, per l’allungamento della durata di molti dei mutui esistenti.

Il Comune chiede aiuto anche alla Regione

I sindaci hanno accolto bene le nuove disposizioni in termini di trasferimento di risorse dal Governo. Ma come detto in più occasioni, non basta. I primi cittadini sono alla ricerca di nuove strategie per coprire i buchi prodotti dal lockdown e da una crisi che divora i giorni e le settimane.

D’altra parte se salta il bilancio dei Comuni si fermano i servizi – dal trasporto pubblico alla pulizia delle strade alla raccolta dei rifiuti – che tengono in piedi le comunità.

Così mentre la Regione batta cassa con i 16 milioni per i rifiuti, Giuseppe Falcomatà ha scritto al presidente Jole Santelli, e agli assessori Domenica Catalfamo (infrastrutture e trasporti) e Sergio De Caprio (Ambiente) per chiedere di assumere alcune iniziative propedeutiche alla ricostruzione del post Covid 19. Una missiva di tre pagine, inviata lo scorso 31 marzo alla Cittadella regionale.

Falcomatà ha chiesto il rimborso delle spese di protezione civile sostenute dai Comuni in questa fase di crisi, insieme alla sospensione del pagamento del debito idropotabile (e conseguente immediata sospensione del razionamento dell’erogazione dell’acqua da parte di Sorical); l’anticipazione degli oneri di smaltimento dei rifiuti solidi urbani presso gli impianti di trattamento e discarica; la corresponsione del pagamento della prima bimestralità al Consorzio Trincal (composto da Atam e PPM a valere sul fondo nazionale per il Trasporto pubblico locale).

Accanto a queste “macromisure”, Falcomatà ha chiesto anche altri interventi tesi alla modernizzazione e al rilancio del territorio metropolitano. A partire dall’accelerazione per la realizzazione del nuovo Grande ospedale metropolitano.

C’è poi, tra gli altri, il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto con l’imposizione di oneri di servizio pubblico e il co-marketing per garantire almeno 2 voli giornalieri (Roma e Milano a tariffe idonee) e tre settimanali (per il Nord est/nord ovest). Ma anche la dotazione dei sistemi di sicurezza per agevolare l’arrivo delle compagnie low cost, la riattivazione del molo di San Gregorio e i collegamenti veloci.

Falcomatà ha quindi chiesto la delega alla Città metropolitana della competenza per il Trasporto pubblico locale ed un’equa ripartizione delle risorse di Ferrovie dello Stato, da sempre sbilanciate a favore di Catanzaro e Cosenza.

Infine, si è chiesta la rivisitazione delle legge regionale sul ciclo integrato dei rifiuti che faccia nascere, almeno fino alla completa autonomia delle Ato provinciali, un Ato regionale per la gestione degli impianti e delle discariche regionali.