Cosa fare per uscire dalla zona rossa: le proposte del sindaco Falcomatà

Proposte e idee su come affrontare l'emergenza alla luce del Decreto Calabria e della zona rossa secondo il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà

Proposte e idee su come affrontare l’emergenza alla luce del nuovo Decreto Calabria e del nuovo Dpcm. Sono questi gli argomenti su cui verte l’ultima diretta del sindaco Giuseppe Falcomatà avvenuta nella serata di ieri, venerdì 6 novembre 2020.

Primo giorno di lockdown

Quasi al termine della prima giornata come “zona rossa” il sindaco di Reggio Calabria ha voluto parlare ai cittadini proprio come “ai vecchi tempi”, quelli del primo lockdown.

“Il nuovo Dpcm individua la Calabria come una delle quattro Regioni “zona rossa”. La piazza ha manifestato il suo dissenso ed il compito di noi che rappresentiamo le istituzioni è quello di trasformare la protesta in proposta”.

Il consiglio comunale dedicato al Covid

Sono le stesse parole pronunciate nel corso del Consiglio comunale dedicato proprio all’emergenza Covid, svoltosi a palazzo San Giorgio. Ed anche a quello fa riferimento Falcomatà nel suo discorso ai reggini:

“Abbiamo provato a trovare l’unanimità in Consiglio, senza riuscirci. I rappresentanti istituzionali, in particolar modo in questo momento, dovrebbero trovare l’unitarietà degli intenti senza cadere in strumentazioni che ai cittadini poco interessano. Chi non vorrebbe uscire dalla zona rossa? L’obiettivo che ci proponiamo è proprio questo.

Ho condiviso questa idea anche con alcuni colleghi, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ed il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. Tutti vogliamo la stessa cosa. Dobbiamo dialogare e pretendere soluzioni immediate. Ma, per farlo, dobbiamo capire da dove veniamo”.

I lavori mai effettuati dalla Regione Calabria

Falcomatà, così come fatto anche in sede di consiglio, ha ripercorso gli ultimi messi di pandemia, una sorta di passeggiata sul viale non dei ricordi, ma dei lavori, quelli non svolti dalla Regione Calabria:

“Siamo zona rossa perchè la Regione non ha fatto nulla. Il virus ha bussato alle nostre porte a marzo, sapevamo che avrebbe bussato di nuovo e bisognava farsi trovare pronti”.

I post di terapia intensiva e sub-intensiva, le assunzioni, il centro e le residente Covid. Ma il sindaco della città dello Stretto si chiede, in particolar modo:

“A proposito di risorse, perchè sono ancora fermi gli 8.700.000€ del POR Calabria Asse 3, Competitività e sviluppo, che dovevano essere destinati al Comune di Reggio Calabria nell’ambito di aiuti per famiglie e imprese per contrastare l’emergenza Covid?”.

Rimpalli di competenza e quel bollettino “magico”

Il primo cittadino ritorna anche sul bollettino regionale che ha fatto discutere l’intera regione nei giorni scorsi. Una rettifica, di certo non la prima, è arrivata a tarda sera. Ad essere aggiornati erano stati, in particolar modo, i numeri relativi ai posti di terapia intensiva, ma non solo. Secondo Falcomatà:

“Neanche Houdini e Copperfield sarebbero riusciti a cambiare i numeri dei posti di terapia intensiva con tale maestria. Si sono persi nel triangolo delle Bermuda? Miracolosamente 16 persone sono guariti nello spazio di un clic o, forse, nell’imminenza dell’approvazione del nuovo Dpcm si è provato a ritoccare i dati per coprire le inerzie regionali ed evitare che la Calabria rientrasse fra le zone rosse”.

Il commissariamento

“Qualcuno potrebbe dire che la Regione è commissariata da tanti anni, non è colpa del Governo regionale, ma dei commissari. Questi commissari hanno già le loro belle responsabilità, soprattutto per lo sgarbo istituzionale di non presentarsi mai quando si discute non solo del Covid, ma di tutte le emergenze sanitarie della nostra Città Metropolitana e della nostra Regione.

Per questo motivo ho già chiesto al Prefetto, per martedì prossimo, di convocare un tavolo tecnico-scientifico, istituzionale e politico, in Prefettura alla presenza dei commissari ASP perché devono essere chiamati ad assumersi le proprie responsabilità”.

Infine…

Falcomatà ha concluso la sua diretta con un appello forte e deciso:

“Non c’è più tempo da perdere. Per uscire dalla zona rossa è importante, fodamente, urgente, doveroso e obbligatorio, dal Governo sopperire alle mancanze della Regione”.

Il sindaco di Reggio Calabria, inoltre, ha chiesto ancora una volta al Governo di dare priorità alla Calabria ed alle regioni ‘zona rossa’ sul decreto ristori.

“La difesa della città non si fa a chiacchiere e con i post su Facebook, ma richiamando le istituzioni a fare il proprio dovere”.