Elezioni, tutti parlano di Falcomatà…tranne lui. Ranuccio torna nel Pd e dimentica il passato
Nella circoscrizione sud del Pd sarà una sfida a 3 tra Falcomatà, Muraca e Ranuccio per decidere chi salirà sul gradino più alto del podio. Anche in Consiglio tutti hanno toccato il tema, tranne Falcomatà che invece ha fatto spallucce. Il sindaco di Palmi si candida e si tessera, ma in passato...
04 Settembre 2025 - 17:10 | di Pasquale Romano

Meno di 48 ore all’ufficialità rispetto alla discesa in campo di Giuseppe Falcomatà alle elezioni regionali. Il sindaco, come già riportato, dopo un breve periodo di riflessioni ha rotto gli indugi circa 10 giorni fa, decidendo di far parte della contesa, tentando l’accesso a Palazzo Campanella.
Nelle ultime tre settimane (da quando è apparso chiaro che non sarebbe stato Falcomatà il candidato alla presidenza della regione) il dibattito in riva allo Stretto si è spostato sulla possibile candidatura del primo cittadino a consigliere regionale, per due ragioni principali.
La corsa a consigliere regionale dopo quasi 12 anni da sindaco del Comune e della Città Metropolitana rappresenta senza dubbio una diminutio nel percorso politico di Falcomatà, ma allo stesso tempo l’unica ancora di salvezza a breve termine per il primo cittadino.
In secondo luogo, la discesa in campo di Falcomatà (in assenza di un passo indietro del fidato Giovanni Muraca, mossa che quest’ultimo non ha mai realmente considerato) voleva dire interrompere il lungo sodalizio politico e umano con il consigliere regionale uscente dem, eventualità che si è puntualmente verificata.
Falcomatà quindi sacrifica un pezzo del proprio passato nella speranza di costruirsi un nuovo futuro. Da circa 10 giorni, il sindaco (assieme alla sua folta schiera di collaboratori) è sceso nell’arena delle elezioni regionali con l’atteggiamento del gladiatore, ovvero stimolando e pressando una serie di amministratori a sostenerlo, nella speranza di tagliare il traguardo delle urne da primo eletto del Pd reggino.
Mentre la curiosità anima il dibattito politico e tutti parlano della candidatura di Falcomatà al consiglio regionale: anche oggi in Consiglio comunale, diversi gli interventi in merito.
Prima con Massimo Ripepi, “Sindaco, lei ha deciso di candidarsi alle regionali e ha testimoniato con questa decisione quanto basso sia il livello politico. Decide di candidarsi per rimediare alla sua carriera politica…”.
Poi con Nino Castorina: “Non capisco perché il sindaco non possa mettere in campo la sua esperienza anche in consiglio regionale…”.
Infine con Federico Milia che tuona: “Dopo tanti anni, finalmente, ha mostrato alla città il suo vero intento. Ovvero quello di scappare dalla guida della nostra città. La sua candidatura in Consiglio regionale ha smascherato il suo vero intento. Potremmo dire che ‘Il re è nudo’, questa è la fiaba di Reggio Calabria…”.
Ma è Giuseppe Sera a ‘ufficializzare’, la candidatura del sindaco: “Chi ha dimostrato il vero interesse non è stato il sindaco Falcomatà che pensa di candidarsi, anzi è candidato, ma lo ha fatto il presidente uscente che si è dimesso e si è ricandidato con una strategia politica da Prima Repubblica…”.
Ebbene, mentre tutti parlano del futuro politico del primo cittadino, il sindaco Falcomatà fa spallucce ignorando il tema. Il sindaco Falcomatà finge al momento di non conoscere l’argomento. Per il primo cittadino dunque non è ancora il momento.
L’ufficialità è comunque arrivata in modo indiretto nell’ultima settimana, con le parole prima del vice sindaco metropolitano Carmelo Versace e poi del consigliere comunale Giuseppe Sera, i quali si sono soffermati sulla candidatura di Falcomatà. Di queste ore invece, l’investitura da parte del candidato presidente Pasquale Tridico il quale ha parlato di ‘nome straordinario’ riferendosi al primo cittadino.
Non è ancora arrivato l’annuncio da parte del sindaco, che con ogni probabilità a questo punto (forse anche per evitare brutti scherzi in zona cesarini dal Pd calabrese…) attenderà la consegna in Prefettura delle liste con l’elenco dei candidati nella giornata di sabato, per poi commentare in prima persona la discesa in campo, magari con post sui social ad effetto come spesso gli accade.
Nella circoscrizione sud del Pd sarà quindi una sfida a 3 per decidere chi salirà sul gradino più alto del podio, l’unico che garantirà (in maggioranza o in minoranza) l’accesso a Palazzo Campanella. Giovanni Muraca potrà contare sul buon lavoro svolto in questi anni dai banchi dell’opposizione, con un’attività incisiva e costante specie sul tema della sanità.
Allo stesso tempo, il consigliere uscente dem ha il supporto di un buon numero di amministratori sparsi sul territorio metropolitano, mentre chi ha fatto ‘outing’ in riva allo Stretto (con un post che ha fatto discutere dentro la maggioranza) è il consigliere comunale e metropolitano Filippo Quartuccio, che nero su bianco ha annunciato di supportare Muraca, con almeno un paio di frecciate all’interno del post che sembrerebbero indirizzate verso il sindaco Falcomatà.
Il primo cittadino, “Ça va sans dire”, proverà a sfruttare elettoralmente i 12 anni al governo del Comune e della Città Metropolitana. C’è da dire che non tutti i consiglieri e gli assessori oggi presenti tra Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro potranno sostenerlo (a causa degli altri candidati in campo, a partire da Muraca, Ranuccio e Versace) ma Falcomatà avrebbe rassicurato i suoi di riuscire a portarne una buona parte da questo lato della barricata con una convincente attività di persuasione. Con quali risultati, lo si capirà il 7 ottobre…
Infine, c’è Giuseppe Ranuccio. Il sindaco di Palmi è l’emanazione del senatore e segretario regionale Nicola Irto, il quale ha scelto di puntare con decisione nei suoi confronti. Tutta l’area del Pd riconducibile a Irto quindi (e non è roba da poco) sosterrà Ranuccio, e sono in tanti a giurare che il sindaco di Palmi toccherà la doppia cifra in termini di migliaia di preferenze alle urne.
Per Ranuccio si tratta di un ritorno al passato, formalizzato nei giorni scorsi attraverso il (nuovo) tesseramento al Partito Democratico. Sembrano trascorsi anni luce, invece è decisamente meno, da quando lo stesso sindaco di Palmi prendeva le distanze dal Pd. ‘Ho avuto la tessera del Pd per un solo anno, nel 2017, allorquando ero consigliere di opposizione. Mai più avuta la loro tessera. Non voglio essere offensivo, ma del Pd poco mi riguarda e poco mi interessa. Ho buoni rapporti con i dirigenti del Pd ma io sono altra cosa’, le parole di Ranuccio da fresco sindaco di Palmi.
Adesso invece torna ad essere la stessa cosa. Con il ritorno di fiamma, spera, di poter approdare a Palazzo Campanella…