Falcomatà-Occhiuto, sale la tensione. Il sindaco attacca sulle deleghe e i 5 milioni del Palazzo di Giustizia
"Una Regione “straniera” pensa di risolvere tutto con interventi spot, ma non assegna le funzioni indispensabili al territorio. Sui 5 milioni di euro nessun confronto", le parole del sindaco
04 Giugno 2025 - 14:38 | di Pasquale Romano

Non si sa ancora se saranno avversari alle prossime elezioni regionali (Falcomatà ci spera, ma deve fare i conti con il Movimento 5 Stelle) per il momento intanto è possibile gustarsi un prelibato antipasto fuori dalle urne.
Tra il sindaco di Reggio Calabria e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto la tensione sale e non sembra accennare a placarsi. Dopo un periodo tutto sommato sereno nei rapporti tra i due, la miccia è (definitivamente) esplosa qualche mese fa, in occasione delle critiche mosse dal primo cittadino rispetto all’operazione al cuore subita da Occhiuto in Calabria, alla presenza di medici arrivati fuori dalla Regione. Non si era fatta attendere la replica del Governatore (‘‘Falcomatà è un ignorante, vi spiego perchè”, la sintesi del contrattacco) e da quei giorni è calato il gelo tra i due.
Numerosi i rimandi di Occhiuto all’ormai celebre ‘volano frottole’ di Falcomatà poi smentito dai fatti, il primo cittadino invece con cadenza settimanale attacca la regione sul tema delle deleghe che la Regione Calabria deve trasferire alla Città Metropolitana da ormai 10 anni.
In ordite temporale, l’ultima vicenda che causa scintille tra gli enti (anticipata su queste pagine) riguarda i 5 milioni di euro richiesti in modo perentorio dalla Regione al Comune di Reggio Calabria in merito a risorse non utilizzate in passato sul Palazzo di Giustizia.
“I fondi erano già a bilancio – ha affermato oggi Falcomatà in consiglio comunale – ma il problema nasce da un’anticipazione del 2011 che i governi successivi hanno cercato di rimodulare. Dopo interlocuzioni con gli assessori Catalfamo e Staine, oggi si decide, senza confronto, di sottrarre quei cinque milioni. È lo stesso metodo usato dalla Regione per togliere un milione e mezzo destinato alla stabilizzazione degli LSU. Se queste risorse devono essere garantite, perché proprio su Reggio si solleva il problema? Forse perché questo milione e mezzo blocca le assunzioni previste per il 2026”, ha affermato il primo cittadino.
Il tema del mancato confronto con la Regione si estende anche alla questione delle deleghe non attribuite alla Città Metropolitana.
“Abbiamo sempre alzato il tono della discussione, anche ai tempi del presidente Oliverio. Passi avanti erano stati fatti, come la delega ai Trasporti, che ha permesso la trasformazione di Atam in società in house, o quella sull’area dello Stretto. La delega all’Ambiente invece è stata ritirata dalla Regione, causando i problemi che conosciamo.
È ingiustificabile -ha attaccato il sindaco- sentirsi dire ancora oggi “stiamo vedendo quali sono i problemi”, dopo le rassicurazioni che le funzioni sarebbero state attribuite entro dicembre 2024. Sappiamo già che non arriveranno prima della scadenza del nostro mandato e diventeranno strumenti di campagna elettorale. Questa è una mistificazione: una Regione “straniera” pensa di risolvere tutto con interventi spot, ma non assegna le funzioni indispensabili al territorio”, la conclusione di Falcomatà.
Possibile che nella giornata di venerdi, nel corso dell’evento dedicato ai lavori di riqualificazione dell’aeroporto di Reggio Calabria, il Governatore Occhiuto e il deputato Francesco Cannizzaro (il quale ha già riservato diverse punzecchiature al sindaco nel corso dell’ultima puntata di Live Break) tornino a pungere Falcomatà, alzando il livello di una temperatura già elevata.
E che difficilmente diminuirà sino alle prossime elezioni comunali e regionali, una doppia tornata che sposterà equilibri e destini…