Reggio, il problema dei rifiuti non può essere ridotto all’immondizia nelle strade

Invito ad un dibattito pubblico sulla gestione dei rifiuti

Le cicliche crisi dei rifiuti a livello regionale ripropongono un copione già visto, fatto di proclami, polemiche e prese di distanza da questa o quell’Amministrazione. Un gioco a rimpiattino e scaricabarile, ma un problema che perdura da oltre vent’anni e finisce col vedere tutti gli schieramenti politici rei di non aver mai intrapreso soluzioni definitive. Solo palliativi per “limitare i danni” di crisi cicliche e sostanzialmente mantenere lo status quo, fatto di appalti ad imprese private per lo smaltimento dei rifiuti e dei reflui. Inutile rammentare che le cronache traboccano di inchieste su irregolarità di varia natura e reati contro l’ambiente che hanno come protagonisti l’imprenditoria dello smaltimento dei rifiuti.

In questi giorni il tema sembra tornato ad essere una questione centrale, non che prima non lo fosse, semplicemente non c’era l’immondizia per strada. Del fatto però che ingenti somme di pubblico denaro finissero ad ingrassare una filiera che fa più danni di quanti sulla carta ne dovrebbe evitare, pareva non importasse ad anima viva, l’importante è non avere la monnezza a marcire sotto il sole. Quindi ci si accalca per indignarsi e per pretendere soluzioni, anche se non si sa bene chi sia a doverle fornire; c’è chi si infervora contro le amministrazioni comunali, chi incolpa i cittadini di non essere sufficientemente responsabili, chi invoca l’esercito e chi vorrebbe derogare anche al buonsenso e nascondere l’immondizia nel primo buco disponibile per salvare la stagione turistica.

Sfuggono molto spesso nei proclami alcune considerazioni molto importanti:

Il problema dei rifiuti non può essere ridotto alla sola spazzatura per le strade, quella è la punta dell’iceberg di un sistema che non è sostenibile in chiave economica, tanto meno in chiave ambientale e sanitaria
il problema dei rifiuti è una questione strutturale che non può essere risolta a livello comunale, riguarda come minimo l’intero territorio regionale vista la sua complessità il discorso sul ciclo dei rifiuti non può limitarsi al conferimento degli scarti domestici, ma deve riguardare la produzione delle merci, la gestione di fine vita dei prodotti, la possibilità o meno di poter riciclare o rigenerare alcuni materiali. Andrebbe trattato come la filiera di un processo produttivo più che come un costo da sostenere e sopportare la questione dei rifiuti non può continuare ad essere legata al semplice smaltimento (incenerimento e conferimento in discarica), deve essere affrontata con una strategia che faccia dell’immondizia una ricchezza per l’intero territorio, non un momento di capitalizzazione degli utili per pochi e una socializzazione dei danni per tutta la popolazione.

È quindi un problema che nasce da lontano e che si ingigantisce quando viene rinchiuso in un sistema di raccolta che non premia l’impegno degli individui a “produrre” una differenziata di qualità, che è la base per far si che il rifiuto diventi materia per nuovi prodotti, con un enorme risparmio in termini di energia e denaro. Ma fintanto che il problema viene avvertito solo ed esclusivamente quando l’immondizia marcisce per strada è chiaro che alcune soluzioni difficilmente trovano spazio nei dibattiti politici e non è per questa ragione che vorremmo condividere una riflessione ampia sulla problematica dei rifiuti e su quali siano i dogmi da smantellare e i paradigmi da rielaborare.

Lo faremo assieme sabato 11 luglio dalle ore 18.30 presso l’Arena del Parco Cartella.