Russo e Iannotta: 'Dote lavoro strumento e risorsa a sostegno alle fasce deboli'

La nota congiunta dei presidenti degli Enti di Formazione Accreditati alla Regione Calabria

Il momento attuale pone non poche preoccupazioni rispetto ad un dato che non può non essere attenzionato: la piaga della disoccupazione calabrese.

In questo ambito, la misura adottata con Decreto Regionale che poggia sui fondi POR FESR-FSE 2014-2020, chiamata dote lavoro è volta a dare respiro alle fasce più deboli.

A tale proposito, i presidenti degli Enti di Formazione Accreditati alla Regione Calabria, l’avv. Giovanna Russo (V&A Form) e il Dott. Antonio Diano (Nuove Idee), in una nota congiunta, evidenziano che

“Dote lavoro è un notevole strumento decretato già tre anni orsono e precisamente nel novembre 2017. Pensato come canale di sbocco per persone più o meno giovani in stato di disoccupazione e con difficoltà a trovare un inserimento nel mondo lavorativo. La misura è progettata non solo prettamente sotto il profilo del tirocinio in azienda, ma comprende anche un percorso formativo volto all’acquisizione di competenze professionalizzanti ai sensi della L. 845/78. Sulle domande presentate dai soggetti interessati alla misura, i presidenti affermano: “A fronte di 13.001 beneficiari, ad oggi hanno usufruito circa 3400 soggetti. Questa decelerazione nella realizzazione del percorso è stata determinata   dall’elevato numero di istanze pervenute in pochissimi giorni all’apertura del bando ed al consequenziale esaurimento delle risorse finanziarie distribuite per misura. Orbene in un tessuto sociale ed economico come la Calabria queste iniziative devono procedere spedite secondo i tempi dei più evoluti sistemi amministrativi europei ed è quello che oggi più che mai gli Enti di formazione si augurano soprattutto perché non è facile accogliere delle istanze e poi, dover fronteggiare anche il dato umano della disperazione dovuta alla mancanza di lavoro”.

Un’interazione, aggiungono i presidenti, quella di Dote che coinvolge sia le persone che le aziende.

“Per la sfera di competenza afferente le aziende ospitanti tra i benefici si annoverano sicuramente quelli di avere a disposizione dei “collaboratori”, tirocinanti per n. 80 ore mensili per un complessivo monte orario di n. 480 ore. Alle aziende non è richiesto nulla se non fungere da ponte tra il percorso formativo ed il potenziale inserimento lavorativo con possibilità di stipulare in favore del tirocinante un contratto di lavoro. Ci rendiamo perfettamente conto di come siffatto strumento sia in questo preciso momento storico sempre più una misura necessaria tanto per le fasce deboli già menzionate, quanto per le aziende già profondamente colpite da una crisi senza precedenti, quella procurata dal blocco Covid-19″. Sulla tempistica per l’espletamento della misura, i presidenti evidenziano:” Di fatto è tutto pronto. I dipartimenti interessati si sono confrontati a lungo già nei mesi scorsi superando anche il problema delle risorse messe a disposizione emanando apposito decreto lo scorso settembre. Con tale decreto è stato possibile concentrare i fondi delle varie misure e della II annualità al fine di dare risposta a tutte le domande pervenute.

Oggi più che mai, per ragioni di necessità e urgenza siamo sicuri che si troverà una soluzione dinamica che bilanci scelte amministrative efficaci e rapidità d’azione. Molto spesso la macchina amministrativa nazionale, pur dinnanzi alla preparazione dei suoi dirigenti ha dovuto scontrarsi con un sistema burocratico farraginoso. Il presente è un monito rivolto ai rappresentanti della Regione Calabria affinché in questo momento di grave emergenza per tutto il nostro Paese, diano maggiore slancio al settore della Formazione e lavoro. È necessario che si inverta tale meccanismo soprattutto nel nostro territorio dove la disoccupazione giovanile ha superato 52,7%. Non è una speranza, ma un formale appello al fine di dare risposte immediate e concrete a quanti hanno diritto di creare il proprio futuro in Calabria e realizzare i loro progetti lavorativi che vengono da troppo tempo vanificati a causa dei ritardi dovuti alla macchina burocratica, malgrado gli sforzi che anche la PA compie quotidianamente.

Riteniamo che, nell’ottica di chi vuol costruire, una verità va riconosciuta: sono numerosi i dirigenti ed i funzionari che con abnegazione e professionalità si prodigano per dare risposte”.

Sugli importanti sbocchi lavorativi che la misura comporterebbe per diverse persone, i presidenti concludono: “È necessario dare ampio respiro a questo come a tutti i settori strategici della nostra Regione nella prospettiva di una seria volontà orientata alla costruzione di un risultato comune: il benessere dei Calabresi. Noi siamo qui con l’intento di fare squadra, con spirito positivo, concreto e costruttivo affinché attori pubblici e privati vincano anche questa partita.