Falcomatà annuncia modifiche al porta a porta. E sul 5G: ‘Devo ascoltare tutti, anche la zia Pina’ - VIDEO

Il primo cittadino, lanciato per la riconferma a Palazzo San Giorgio, tra esigenze di continuità e cambi di rotta

“L’acqua con la Diga del Menta è migliorata, ma ovviamente si può e si deve fare di più. Rispetto ai depuratori e alla balneabilità, si deve e si può fare di più. Ma dico anche che nel 2015 esistevano 25 siti in città dove l’acqua non era balneabile, oggi ne esistono solo 8, e per altro un paio di giorni fa sono iniziati i lavori sul torrente Caserta che sfocia all’altezza del Lido comunale. Abbiamo risolto tutti i problemi? Sicuramente no, però ci dà l’idea del cammino che è stato intrapreso in questi cinque anni e al quale noi lavoriamo per continuarlo anche nei prossimi cinque”.

La normalità è l’obiettivo di tutti i reggini. Ma anche degli aspiranti sindaci. Giuseppe Falcomatà è pronto per riproporsi. Ha lavorato tanto in queste ultime settimane per allargare il fronte della sua coalizione. L’imperativo è “continuità” perché – dice – spesso non sono sufficienti cinque anni in una città normale.

Si presenta ai nastri di partenza di questa campagna elettorale che si annuncia intensa e bollente sicuramente con tanta esperienza in più rispetto a sei anni fa.

“Un’esperienza maturata sul campo, ascoltando i problemi in maniera diretta, affondando le mani su quelli che sono i tanti problemi, le tante criticità di questa città”.

Ai microfoni di Citynow, nel corso della diretta che a giorni alterni presenta ai reggini gli aspiranti candidati a sindaco, si presenta determinato e pronto a dare battaglia ai suoi sfidanti.

Continuità e… novità

“Si è iniziato un percorso che ha bisogno di continuità, un percorso che si è caratterizzato per la riorganizzazione dei servizi in città, per il riavvio delle tante opere pubbliche che erano ferme, per la progettazione delle nuove opere pubbliche, per lo sblocco del Piano spiaggia, del Piano del suono, del Piano della mobilità e del Piano strutturale.

E poi naturalmente è un’amministrazione che ha lavorato per salvaguardare il lavoro che era precario, per individuare nuovi spazi e nuove opportunità di lavoro e salvare quelli a rischio. Noi abbiamo salvaguardato e creato occupazione per circa 1000 posti di lavoro. Sono stati avviati i nuovi concorsi tra Comune e Città Metropolitana. Io credo che il tema del lavoro sia uno dei temi più importanti in una realtà come Reggio Calabria, perché il lavoro toglie il bisogno e quindi toglie la possibilità di poter purtroppo cadere, per bisogno, nella rete della criminalità”.

Insomma, il percorso intrapreso, per Giuseppe Falcomatà non si può interrompere:

“Un secondo tempo serve per portare a termine le cose che sono state programmate e che oggi si vedono diciamo parzialmente da parte dei cittadini. Però c’è un com’era, c’è un com’è, c’è un come sarà che evidentemente sarà percepibile ancora di più nei prossimi tempi”.

Ovviamente non è tutto rose e fiori, il sindaco lo sa – “Noi dobbiamo correggere anche alcune cose che si sono iniziate e sicuramente vanno migliorate” -. L’esempio Falcomatà lo fa sul tema dei rifiuti.

“Al netto della contingenza – sottolinea – e della crisi che si è creata ad arte in questi mesi con il blocco delle discariche regionali che ci ha impedito di raccogliere i rifiuti per oltre due mesi. È di tutta evidenza che alcuni correttivi sulla differenziata vanno apportati. Abbiamo imparato a fare la raccolta differenziata, abbiamo avviato un sistema di Porta a porta spinto, ma ci siamo accorti che il porta a porta in alcune zone della città non funziona. Proprio per questo all’interno del Piano industriale della società pubblica Castore, perché il servizio sarà internalizzato, noi faremo un sistema di raccolta misto mantenendo il porta a porta dove ha funzionato e spostandoci alla realizzazione di isole ecologiche dove questo sistema non ha funzionato”.

4 reggini su dieci confermano la fiducia in Falcomatà

A distanza di sei anni dalla prima elezioni di acqua ne è passata tanta sotto i ponti. La fiducia, si sa, va e viene, soprattutto in ambito politico. Falcomatà, però, pur rimanendo prudente, sente la spinta dei suoi elettori.

“Ma noi siamo stati un’amministrazione che ha cercato di essere sempre su strada. Io per primo ho cercato, anche se purtroppo alcune volte lo devi fare, di non stare dentro al palazzo, ma essere presente nei quartieri, essere presente nelle circoscrizioni, mantenere il rapporto coi cittadini. Si dice, ed è vero, che il reggino vuole essere parlato, e parlandoci con le persone riesci meglio a spiegare quelli che sono i tuoi programmi, quella che è la visione. Questo è l’unico modo in cui so fare il sindaco, e dal confronto esce sempre qualcosa di buono. Poi se c’è fiducia, tanta, poca, il giusto, questo lo vedremo il 20 e il 21 settembre”.

In settimana “IlSole24Ore” ha pubblicato la classifica di gradimento degli amministratori locali, con un Falcomatà agli ultimissimi posti.

Il primo cittadino non fa drammi e condisce il suo pensiero con una buona dose di ironia:

“Da buon meridionale e reggino sono sufficientemente scaramantico. Va benissimo così. Fassino a due mesi dalle elezioni era primo nell’indice di gradimento, poi purtroppo le elezioni le ha perse. Queste domande sono state fatte tra il 5 e il 30 giugno, in piena emergenza rifiuti e oggi più di 4 persone su 10 nonostante quella che era ed è tutt’oggi la realtà delle nostre strade a causa della chiusura delle discariche abbiano detto che confermano la fiducia in Falcomatà, non mi sembra un risultato negativo. Dopo di che è chiaro che è un sondaggio, che non tiene conto delle coalizioni, degli schieramenti, dei programmi, quindi come tutte le classifiche sportivamente si accettano per quello che sono”.

Aeroporto dello Stretto

Il “Tito Minniti”, e il suo mancato decollo, continua a rimane al centro del dibattito e sicuramente sarà uno dei temi principali dei programmi dei candidati. Falcomatà prima di annunciare le strategie che intenderà mettere in campo, ricorda le responsabilità della Sacal che gestisce dal 2017 il sistema aeroportuale calabrese senza però aver mai presentato il Piano industriale. A cascata il primo cittadino parla delle disattenzioni della società di gestione nei confronti di Reggio, non ultima la scelta di farlo ripartire come ultimo degli aeroporti calabresi con “voli inutili, in  orari inutili”:

“Rispetto a questo, rispetto all’impossibilità per la Città Metropolitana di entrare dentro la società, al netto di chi dice si doveva entrare lo stesso… se tu per legge non puoi entrare non entri. Chi amministra, amministra rispettando le leggi. Nonostante questo noi abbiamo per due anni dato un contributo per il marketing territoriale di 250 mila euro che non hanno prodotto nulla in più per l’Aeroporto di Reggio Calabria. E quindi i miei dirigenti giustamente hanno detto bisogna ritirare questo contributo.

Le amministrazioni dialogano, tra le istituzioni si dialoga, ma questo non è stato consentito con la precedente gestione. La volontà, l’idea, è che la Città Metropolitana ove esistano le condizioni entri all’interno di Sacal, ove non esistano le condizioni è quella di stabilire rapporti istituzionali con il nuovo management per avere risposte”.

Risposte Falcomatà le cerca anche per il famoso finanziamento da 25 milioni per disegnare la nuova aerostazione.

“È quello che stiamo facendo. Abbiamo accertato diversi milioni di euro di evasione che vanno ad incidere sul recupero dei 5 anni precedenti di Tari. Ci sono persone che non pagano pur potendo. Viviamo in un contesto oggettivamente povero molte di quelle persone che poi vengono sanzionate materialmente non hanno da pagare. Quindi il problema non lo risolvi. La stima è che 4 reggini su 10 non pagano“.

Centrodestra, civismo e campagna elettorale

“Ma l’impegno in prima persona in città è sempre una cosa positiva. Chi lo fa, evidentemente è animato dalla passione politica, dalla voglia di dare il proprio contributo a migliorare quelle che sono le sorti una città, costruirne il futuro e a risolverne i problemi. L’importante è che questa campagna elettorale, proprio per questi motivi, sia caratterizzata da un confronto franco, da un confronto sereno, da una discussione nel merito delle cose.

È importante che tutti i candidati sindaco si confrontino rispetto ai temi e su quello che è la loro visione di città. Mi aspetto questo, mi aspetto un confronto maturo, mi aspetto un confronto che non scada sull’attacco personale, sull’attacco strumentale, perché la città ha bisogno di sapere quali sono le idee per i prossimi anni”.

Se da una parte è vero che proliferano i candidati che si richiamano al mondo del civismo, è anche vero che il primo cittadino sta lavorando per allargare la sua coalizione, mettendoci dentro anche pezzi di civismo cittadino fino al momento indecisi:

“Ma io credo che dal confronto possano nascere soltanto cose positive. Noi in questi mesi, in queste settimane ci siamo confrontati anche con altri movimenti, con altre realtà che in passato, alle precedenti elezioni, avevano intrapreso percorsi autonomi, o che fino allo scorso anno avevano deciso di intraprendere percorsi diversi, percorsi terzi, percorsi alternativi. Poi subentra la politica, quella con la p maiuscola, quella rispetto a un confronto sano, franco e onesto, rispetto a quella che è l’idea, la visione di città. Discutendo di questi temi ci si è trovati insieme a voler abbracciare un percorso comune.

È del tutto evidente se te se abbiamo l’idea ad esempio di trasformare di passare da un percorso nel quale l’amministrazione e l’organizzazione dei servizi come abbiamo fatto in 5 anni è passata da privata o misto pubblico privata, a pubblica, è il caso oggi di fare una riflessione sulle modalità di erogazione dei servizi pubblici. Ci sono le società in house che sono quelle che noi abbiamo realizzato, verifichiamo se ad esempio si possono erogare meglio i servizi mantenendoli pubblici passando ad un tipo di gestione con aziende speciali, con aziende municipalizzate. C’è un confronto sul bilancio sociale, perché ci sono realtà cittadine che hanno a cuore questo tipo di problemi, che hanno a cuore una ottimizzazione e un miglioramento delle condizioni attuali”.

Sull’assenza prolungata di un competitor di centrodestra, che avvantaggia certamente il primo cittadino, registra uno scontato ‘no comment’:

“Non entro nel merito di questa discussione. Sinceramente già abbiamo da affrontare i nostri problemi. Nel senso che io ho l’onore di essere il candidato sindaco, ma ho l’onore di essere ancora sindaco, e quindi sarà un periodo nel quale è del tutto evidente che continuerò a fare le due cose quindi evidentemente anche per mia tranquillità ho deciso di non occuparmi degli altri schieramenti”.

Questione 5G

Falcomatà accusa CityNow di fare una crociata pro 5G:

“Io faccio il sindaco e il mio dovere è quello di ascoltare e confrontarsi con la società scientifica, ma anche con la zia Pina. Ad oggi anche a seguito di un confronto con l’Università, a seguito di confronti nei quali vogliamo coinvolgere l’Ordine dei medici, l’ArpaCal e le istituzioni preposte, con il Comitato no 5G e quant’altro, ho ritenuto opportuno prudenzialmente e temporalmente sospendere l’istallazione di queste antenne per avere maggiore contezza sui possibili effetti sulla salute delle persone”.

Quando gli si fa notare che Università e ordine dei medici sono favorevoli all’istallazione delle antenne, Falcomatà si irrigidisce:

“Beati voi che siete così pieni di certezze, io ho tantissimi dubbi invece, e da sindaco e da buon padre di famiglia mi preoccupo di approfondire le questioni e di andare fino in fondo. Ritengo che un approfondimento che significa Non dire no al progresso, non dire no al futuro, significa soltanto rallentare, riflettere e confrontarsi e poi prendere una decisione significa temporaneamente cioè sospendere l’installazione non è un rifiuto del futuro è soltanto voler approfondire le problematiche e credo che un sindaco, in generale la politica, abbia questo dovere”.

Impiantistica sportiva

Cittadella dello sport, ma non solo, al centro del discorso:

“Su quello non ci sono novità, però la novità è che da qualche tempo il Coni non è più un parco urbano è un impianto sportivo a tutti gli effetti che peraltro noi abbiamo affidato in gestione alla Fidal. Sono iniziati i lavori nella Curva Nord e Sud dello Stadio Granillo e stiamo completando i lavori del campo di Ciccarello con il nuovo manto erboso.

Abbiamo consegnato i lavori del campo di Condera che anche lì non è soltanto una struttura sportiva ma sarà un parco urbano a tutti gli effetti. Abbiamo sbloccato i lavori della palestra di San Giovannello e lunedì in giunta approveremo il progetto esecutivo della piscina del CONI, alle spalle dello stadio dello stadio Granillo e poi sono in corso i lavori del campetto di San Sperato che comunque è uno sfogo importante per il quartiere. Quindi rispetto a un progetto sul quale si è ancora indietro, intorno allo sport c’è molto molto movimento”.

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