Regione Calabria, gli intrighi (e i colpi di scena) dietro la creazione della giunta Occhiuto

Infuocati gli ultimi giorni, Wanda Ferro e Matteo Salvini tra i protagonisti. La decisione finale di Occhiuto ha ribaltato gli scenari iniziali...

“E al decimo giorno, Roberto Occhiuto creò la giunta regionale“. Il presidente della Regione Calabria voleva chiudere la partita relativa alla formazione della giunta regionale entro 10 giorni (termine ordinatorio e non perentorio come da lui stesso ricordato) e ci è riuscito, portando a casa il secondo risultato positivo a stretto giro di posta, dopo la nomina a nuovo Commissario per la Sanità da parte del Governo.

Non è stata impresa facile da parte di Occhiuto arrivare alla definitiva fumata bianca. C’era da mettere sulla bilancia le diverse richieste dei partiti, soppesarle in base a delicati equilibri geo-politici e filtrare il tutto in base alle proprie idee.

Pensieri iniziali che il neo Governatore ha saputo mettere da parte in qualche caso in nome del compromesso. E’ l’esempio della volontà di non riconfermare deleghe rispetto alla legislatura precedente (cosa invece poi fatta con Fausto Orsomarso e Gianluca Gallo) o quella di provare a lasciare a Reggio Calabria la presidenza del Consiglio. O, ancora, la volontà dichiarata di non voler fare entrare in giunta i primi dei non eletti, smentita oggi dalla presenza di Pietropaolo.

Week end di fuoco

Per la composizione della giunta, Occhiuto come è giusto che sia è partito dalle fondamenta, vale a dire la riconferma di Gallo e Orsomarso. Praticamente tutte le altre postazioni, oggi ufficialmente assegnate, hanno subito continue modifiche sia per quanto riguarda i partiti di espressione che i profili individuati.

L’accelerata decisiva è arrivata nel fine settimana. Il presidente della Regione, rispetto ai pensieri iniziali, ha iniziato a capire di dover concedere due postazioni per partito alle forze principali della coalizione, con buona pace di chi (come Udc, Forza Azzurri e soprattutto Coraggio Italia) sperava di poter strappare una poltrona. Dei sette posti, otto con la presidenza del Consiglio, Occhiuto aveva scelto di assegnarne 2 a Forza Italia, 2 alla Lega e 2 a Fratelli d’Italia, trattenendo per sè le ultime due nomine.

Così invece  non è andata: la giunta infatti vede in modo ufficiale una postazione in più per Forza Italia (che sale così a 3 e stacca gli altri due partiti, rispettando quindi l’esito delle urne) e Occhiuto che si accontenta di esprimere un solo profilo.

La giunta iniziale svanisce

Il puzzle relativo alla giunta regionale è stato montato, smontato e rimontato diverse volte, prima di prendere la forma definitiva che ha adesso. Lunedi il giorno che ha visto, a poche ore dalle nomine ufficiali, ribaltare completamente alcuni scenari.

Salvini, con il coordinatore di Forza Italia Mangialavori a fare da mediatore, aveva richiesto e ottenuto la seconda postazione, stesso discorso per Fratelli d’Italia. A quel punto il cerchio per Occhiuto si è ristretto, con la sola possibilità di inserire i tasselli nel mosaico rispettando gli equilibri geografici e (fattore di fondamentale importanza) di genere, con la presenza obbligatoria di due donne all’interno della giunta.

A quel punto, secondo quanto raccolto da CityNow, gli incastri nel tardo pomeriggio di lunedi avevano preso una piega diversa rispetto a quanto poi verificatosi.

Giuseppe Neri di Fratelli d’Italia era presente all’interno della giunta, da capire se con ruolo di assessore o di Presidente del Consiglio a seconda degli altri incastri, relativi soprattutto a Forza Italia. La Lega di Salvini invece aveva puntato su Filippo Mancuso (anch’esso in bilico verso la presidenza del Consiglio) e Simona Loizzo quale quota rosa, che avevano avuto la meglio sull’ex candidato sindaco Antonino Minicuci.

Forza Italia, grazie all’importante risultato ottenuto alle urne, ha permesso di accontentare sia il responsabile per il Sud Francesco Cannizzaro, sia il coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, che ha inserito all’interno della giunta il fedelissimo Rosario Varì. Il deputato reggino, dopo aver accarezzato a lungo l’idea di proporre Giovanni Arruzzolo (leader di consensi nella circoscrizione Sud) per la giunta, ha optato per una soluzione differente: via libera per la dirigente scolastica Giusy Princi. Da astuto conoscitore della politica, Cannizzaro ha maturato sin dall’inizio di puntare con forza su un assessorato con deleghe pesanti, e non sulla presidenza del Consiglio.

La decisione last minute: Neri out, Pietropaolo in

Nel frattempo, secondo quanto raccolto da CityNow, la candidatura di Giuseppe Neri sostenuta nell’ombra dal commissario provinciale Denis Nesci si è incredibilmente arenata a pochi centimetri dal traguardo. Mancava soltanto il via libero telefonico da parte di Giorgia Meloni all’accoppiata di Fdi Orsomarso-Neri, per il tramite del responsabile nazionale dell’organizzazione Giovanni Donzelli è arrivato invece a sorpresa il contrordine.

In attesa dell’ok definitivo, da Roma infatti sarebbe arrivato un assoluto e categorico ‘no’ da parte dell’On. Wanda Ferro, che al posto di Neri avrebbe chiesto e ottenuto grazie al supporto di Giorgia Meloni la scelta di un candidato a lei vicino, poi individuato in Filippo Pietropaolo.

A quel punto la situazione si è clamorosamente capovolta, con Occhiuto che iniziava a temere di dover aspettare martedi per trovare la quadra e ufficializzare la giunta. Reggio Calabria infatti si trovava ad esprimere un solo profilo (Princi) a vantaggio di Cosenza e Catanzaro.

Salvini lancia la volata con Tilde Minasi

In quella fase convulsa, grazie alla Lega si è trovato il nuovo assetto che ha permesso di riequilibrare il tutto e disegnare un nuovo scenario. Salvini ha tirato fuori dal cilindro il nome di Tilde Minasi, profilo tutt’altro che condiviso dagli esponenti locali della Lega ma di maggiore esperienza e dal curriculum più pesante rispetto a Francesca Porpiglia, altro nome emerso in quei momenti, e che ha permesso ad Occhiuto di risolvere tutti i problemi in un attimo.

Con l’ingresso di Tilde Minasi al posto di Simona Loizzo, è stato possibile infatti assegnare la seconda postazione a Reggio Calabria e allo stesso tempo mantenere la quota di 2 donne all’interno della giunta. Va da sè che a quel punto è mancata soltanto l’ultima mossa all’interno del partito di Giorgia Meloni, con l’inserimento di Filippo Pietropaolo al posto di Giuseppe Neri. E’ così la giunta Occhiuto, non senza qualche fatica, poco prima della mezzanotte ha potuto emettere il suo primo vagito…