Rientro Falcomatà, brogli e primo bilancio: Brunetti si racconta a CityNow

Intervista a 360 gradi al sindaco f.f., diversi i temi affrontati. "Io a scadenza, mi auguro pronto ritorno di Falcomatà"

L’amministrazione di Reggio Calabria da 8 mesi a questa parte è targata Brunetti. Protagonista di Live Break, il format di attualità di CityNow che, grazie al nuovo studio, si evolve e porta, nuovamente, gli ospiti all’interno della nostra redazione, il sindaco facente funzioni ha risposto a tantissime domande, tra cui anche quella relativa al lavoro svolto fino ad ora ed a quello che ancora lo attende nei mesi che lo separano al rientro del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà.

Intervistato dal direttore Vincenzo Comi e dal giornalista Pasquale Romano, il primo cittadino (CLICCA QUI  per rivedere la trasmissione) ha ripercorso le tappe che lo hanno condotto alla guida di palazzo San Giorgio, le prime difficili settimane dell’insediamento e del rimpasto ed ha fatto un bilancio di questo “primo periodo” di amministrazione.

“A me sembrano passati anni – ha detto il sindaco f.f. al tavolo del confronto non nascondendo il sorriso. Sono stati 8 mesi intensi – ha poi aggiunto. Noi cerchiamo sempre di guardare avanti ma mi auguro, e credo anche sia giusto, che Reggio debba riavere presto il sindaco eletto dalla città”.

C’è però qualcosa che conforta Brunetti e che, nonostante le innumerevoli problematiche che attanagliano il Comune, lo fa essere sereno:

“Sono orgoglioso di andare a letto la sera stanco, vuol dire che durante la giornata abbiamo lavorato tanto. In questi mesi abbiamo sbloccato dei piccoli lavori che hanno permesso alla città di riacquisire una sorta di normalità. Ovviamente questo è avvenuto dopo aver superato una prima fase critica, inutile nascondercelo.

Al contempo – ha detto ancora il sindaco – stiamo cercando di realizzare opere e interventi di manutenzione straordinaria. Su alcuni aspetti, ci siamo quasi, su altri dovremo ancora lavorare a lungo”.

Il ritorno (forse anticipato?) del sindaco Falcomatà

“Sono a scadenza come lo yogurt” aveva detto in una conferenza stampa di qualche mese fa il sindaco Paolo Brunetti, ricordando alla stampa locale come il suo sia un incarico a “tempo determinato”. È chiaro che il mandato dei facenti funzione scadrà al momento del ritorno del sindaco eletto, ma non è ancora ben chiaro quando questo avverrà. Esiste, infatti, la possibilità (doppia) che il sindaco oggi sospeso Falcomatà possa rientrare prima della scadenza.

La legge Severino impone 18 mesi di sospensione, nonostante la condanna del Tribunale di Reggio Calabria sia stata di 1 anno e 4 mesi per il primo cittadino e di 1 anno per i consiglieri coinvolti nel processo Miramare. Secondo alcuni rumors però, Falcomatà potrebbe rientrare prima, anche a dicembre\gennaio, per avvenuta prescrizione.

“Conosco bene Giuseppe – ha detto Brunetti interpellato sul possibile rientro del sindaco Falcomatà – e so che si vorrà difendere senza prescrizione. Ovviamente non so come andranno le cose, ma so che vorrà dire che alla città come sono andate le cose.

Con il suo rientro – ha ricordato poi il sindaco f.f. – tornerebbero anche i consigliere e, in questo modo, si andrebbe a ridisegnare il quadro politico preesistente. Sono certo, però, che Falcomatà saprà gestire questo ennesimo cambiamento”.

L’inquilino di palazzo San Giorgio ha poi ripercorso le tappe che hanno scandito il suo subentro alla guida del Comune di Reggio Calabria:

“Ricorderete di certo ciò che abbiamo dovuto affrontare nel mese di novembre. I partiti erano spaesati dalla mia nomina improvvisa che, inutile negarlo, ha suscitato qualche dubbio. C’è stata una mediazione e, voglio sottolinearlo, non perché fossimo attaccati alle poltrone, ma perché si è ritenuto di poter proseguire nell’interesse della città che, presto, così come avvenuto, si sarebbe trovate di fronte a delle sfide impossibile da perdere”.

Brunetti ha poi concluso:

“Con il senno di poi, mi sono reso conto che un mese in politica corrisponde praticamente ad un’era geologica”.

Il referendum del 12 giugno ed il paradosso della Legge Severino

La sospensione che ha interessato il sindaco Falcomatà ed i consiglieri coinvolti nel processo Miramare potrebbe decadere qualora andasse in porto la modifica prevista alla legge Severino nel referendum del prossimo 12 giugno. A tal proposito Brunetti ha detto:

“La Severino è una legge ingiusta, il paradosso ce lo abbiamo proprio in città. Basti pensare che la sospensione imposta è maggiore alla condanna del Tribunale”.

Il facente funzioni, comunque, non è per l’assoluta abrograzione, “per alcuni reati la manterrei, anche in primo grado”. Il fulcro, per Brunetti, è l’abuso di ufficio:

“Si tratta di un reato che è praticamente all’ordine del giorno per un sindaco. Presto – scherza (ndr.) – potrebbe arrivare anche per me, anche io firmo tante carte e basta una svista. Questo, però, non può essere un buon motivo per lasciare una città senza sindaco, anche perché studi specifici ci dicono che il 94% dei procedimenti riguardanti queste cause sono finiti con un nulla di fatto. È un dato che fa riflettere. Ed è impensabile continuare ancora così”.

Il sindaco facente funzioni, comunque, non è ottimista sul referendum giustizia:

“Io andrò a votare, è importante farlo, ma secondo me non si raggiungerà il quorum”.

Ricordiamo ai lettori che domenica 12 giugno tutti gli elettori sono chiamati a rispondere con un SI o con un NO, per decidere se abrogare o meno alcuni articoli di legge in materia di giustizia: la riforma del CSM, la valutazione dell’operato dei magistrati, percorsi distinti per giudici e PM , limiti agli abusi della custodia cautelare e poi quello sull’abolizione della legge Severino.

I brogli e la figura di Castorina

Prima del sindaco sospeso, però, ci potrebbe essere anche un altro nuovo ritorno in seno all’assise dell’aula Battaglia che, solo poco tempo fa, ha visto tornare Angela Marcianò, anche lei sospesa, subito dopo esser stata eletta, in conseguenza della legge Severino.

Nel giro di poche settimane, infatti, dovrebbe scadere il divieto di dimora nei confronti dell’ex capogruppo del Pd, Antonino Castorina, da li il rientro in consiglio comunale, probabilmente nel gruppo misto. A tal proposito Brunetti ha chiarito:

“Se le indagini in corso dovessero confermare quanto fatto emergere dagli inquirenti, anche io mi sento parte lesa nella vicenda dei brogli. Non so se Castorina e gli altri indagati abbiano davvero compiuto i reati loro ascritti, ma se così fosse, allora è giusto che paghino”.